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Comitato Regionale stopOPG LOMBARDIA: chiudere gli ospedali psichiatrici giudiziari. Aprire i servizi territoriali. Per accogliere e ridare diritti di cittadinanzaCOMUNICATO STAMPA Si è tenuto oggi, 19 giugno a Milano, presso l’Auditorium della Società Umanitaria, l’iniziativa del Comitato regionale lombardo di StopOpg “Dimettere dismettere accogliere. Oltre l’ospedale psichiatrico giudiziario. A che punto siamo in Lombardia”. Al dibattito, che ha visto dialogare tra loro diverse voci istituzionali, hanno partecipato: il Dott. Franco Milani, dell’Assessorato Regionale Sanità, la Dott.ssa Giulia Borgomanero, dell’Assessorato Regionale alla Famiglia e Solidarietà sociale; la Dott.ssa Maria Laura Fadda, Magistrato di Sorveglianza di Milano; l’Avv. Antonella Calcaterra, della Camera Penale di Milano; la Dott.ssa Francesca Valenzi del Provveditorato Regionale dell’Amministrazione Penitenziaria; Stefano Cecconi, del Comitato nazionale StopOpg. A moderare Alberto Villa, portavoce del Comitato lombardo StopOpg. Sono inoltre intervenuti Valerio Canzian, Presidente dell’Associazione Urasam (Unione Reg. Associazioni per la Salute Mentale Lombardia), operatori dei servizi sociali, la madre di un paziente internato, un rappresentante di una comunità di accoglienza, lo psichiatra e Presidente del Forum di Salute mentale Lombardia Luigi Benevelli. Con gli attori di ForMattArt che hanno portato due contributi narrativi. Oggetto del confronto la chiusura dell’ospedale psichiatrico giudiziario di Castiglione delle Stiviere, circa 285 pazienti internati con diagnosi psichiatrica e autori di reato, di cui 95 le donne, nell’unica sezione femminile in Italia. Con la recente legge 9/2012 le Regioni interessate sono vincolate al 31 marzo 2013 come data entro cui dismettere gli opg. Ma oggi si è appreso che per Regione Lombardia è impossibile rispettare tale scadenza. Anche per questo secondo le associazioni che si riconoscono nella campagna per la definitiva chiusura degli opg c’è bisogno della concreta e reale collaborazione di tutte le forze in campo e di una decisa presa in carico delle rispettive responsabilità per far fronte a una situazione complessa, che coinvolge diversi soggetti a vari livelli, e dove agiscono paure, pregiudizi, disinteresse, resistenze. Occorre insomma una svolta culturale. Milano, 19 giugno 2012
i video degli interventi (da canale Youtube di FP CGIL LOMBARDIA)
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