(ANSA) - ROMA, 05 NOV - "Non c'è bisogno di proroghe per la chiusura degli Opg, nè di strutture alternative, la stragrande maggioranza degli internati, circa il 90%, potrebbero già essere dimessi. Quello che serve è più assistenza nel territorio e soprattutto fermare gli ingressi, per non continuare ad alimentare il circuito". E' il commento di Stefano Cecconi, responsabile nazionale della Cgil per il Welfare e portavoce del comitato Stop Opg, sulla possibilità di una nuova proroga per la chiusura che sembra profilarsi dalla relazione annuale sul superamento degli ospedali psichiatrici giudiziari, trasmessa dal Ministero della Salute e della Giustizia al Parlamento.
"Il trend di nuovi ingressi - spiega - ancora non si inverte ed è stato pari, da giugno a settembre 2014, a 67 dimissioni ogni 84 nuovi ingressi, "nonostante la legge dia priorità alle misure alternative". Inoltre, rispetto a quelli gia' presenti, quasi la meta' degli internati, sottolinea Cecconi, può esser dimessa, ben 476 persone. Mentre i restanti sono considerati 'non dimissibili' nel 40% dei casi per motivi clinici, "anche se questo è in contrasto con la legge: sarebbe come dire che la malattia psichiatrica va curata in manicomio". Quelli 'pericolosi socialmente', dunque nelle condizioni di dover restare in OPG (in seguito nelle residenze per l'esecuzione della misura di sicurezza sanitaria o REMS) quindi, sarebbero "solo l'8,5% degli attuali internati, circa una novantina, il che significa che la stragrande maggioranza potrebbe essere già affidata ai servizi territoriali". A fronte di questi numeri, realizzare gli oltre 900 posti progettati nelle Rems, conclude, "sarebbe uno spreco e una scelta sbagliata".(ANSA).
Opg: nuova proroga e Commissariamento Regioni non in regola
Quanto preannuncia relazione annuale del Governo al Parlamento
(ANSA) - ROMA, 05 NOV - "E' di nuovo auspicabile un ulteriore differimento del termine di chiusura degli OPG", mentre sono in arrivo commissariamenti per le Regioni che non si mettono in regola. E' quanto profila la relazione annuale trasmessa dal Ministero della Salute e della Giustizia al Parlamento sul superamento degli ospedali psichiatrici giudiziari, da poco pubblicata sul sito della Camera dei Deputati.
"Nonostante il differimento al 31 marzo 2015 del termine per la chiusura degli OPG appare non realistico che le Regioni riescano a realizzare e riconvertire le strutture entro la predetta data", si legge. Il cammino per il superamento della detenzione in strutture che lo stesso Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano non aveva esitato a definire un "autentico orrore indegno di un paese appena civile", secondo quanto riportato, si profila ancora più lungo del previsto e lo scenario più probabile Š quello di una nuova ulteriore proroga, la terza dopo la data iniziale di chiusura prevista dalla legge
9 del 2012 che aveva fissato al 2013 la prima dead line. Sono, infatti, ancora lontane dall'esser completate le strutture alternative, le Rems, in cui espletare la pena e, in caso di mancato completamento nel termine previsto dai programmi regionali, "E' ferma intenzione dei Ministri" attivare la procedura di commissariamento prevista dalla legge 81/2014.