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NewsContenuti relativi a notizie standard Opg:De Filippo,regioni bocciano commissari, Governo prosegue
giovedì 11 febbraio 2016Designato dal Cdm Franco Corleone (ANSA) - ROMA, 11 FEB - La nomina del Commissario per le regioni inadempienti rispetto alla legge sugli ospedali psichiatrici giudiziari "è stata portata oggi in Conferenza delle Regioni e non ha avuto parere favorevole. Le regioni non in regola e in cui complessivamente ancora si trovano 164 internati reclusi in Opg sono Calabria, Abruzzo, YQX Corte Costituzionale conferma legittimità legge 81/2014 sul superamento degli OPG. Ora commissariare regioni inadempientiLa Corte Costituzionale ha respinto il ricorso promosso dal Tribunale di sorveglianza di Messina contro la legge 81/2014 sul superamento degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari, giudicando non fondata la questione di legittimità costituzionale. Il ricorso contestava la legge 81/2014 nelle parti in cui stabilisce che l’accertamento della pericolosità sociale “è effettuato sulla base delle qualità soggettive della persona e senza tenere conto delle condizioni (cosiddette ambientali) di cui all’articolo 133, secondo comma, numero 4, del codice penale” e che “non costituisce elemento idoneo a supportare il giudizio di pericolosità sociale la sola mancanza di programmi terapeutici individuali”. La Consulta conferma la piena legittimità costituzionale della legge 81, laddove in sostanza ci dice che un malato povero, emarginato, senza casa o abbandonato dai servizi non può diventare, per questa ragione, socialmente pericoloso e finire in OPG. Come troppo spesso sinora è accaduto. Si conferma e si rafforza così l’orientamento di quella che abbiamo definito una buona legge. Il tratto più interessante della nuova norma è aver spostato il baricentro dai binomi manicomiali “malattia mentale/pericolosità sociale e cura/cusotodia” ai progetti di cura e riabilitazione individuali e al territorio. In particolare essa stabilisce che la regola deve essere una misura di sicurezza diversa dalla detenzione in Opg e in Rems, salvo situazioni determinate che devono diventare l’eccezione. In questo senso la sentenza della Consulta è illuminante e conferma precedenti atti. La mobilitazione di stopOPG così prosegue con più forza e la prima richiesta al Governo è il commissariamento delle regioni che non hanno ancora accolto i propri pazienti e che impediscono la chiusura degli OPG a quasi quattro mesi dalla scadenza del 31 marzo 2015. p. stopOPG Stefano Cecconi Leggi la sentenza sul sito della Consulta: http://www.sossanita.it/doc/2015_07_OPG_CONSULTA_STOP_MESSINA.pdf 2015 Archivio news
VI° Festival dei Matti: Politiche/Poetiche il 29, 30, 31 maggio a Venezia 30 MARZO IL DIGIUNO DI ANTONELLA MORGA PER CHIUDERE GLI OPG
Oggi 30 di marzo sono di staffetta e digiuno nella convinzione che tra due giorni si concluda ,senza se e senza ma, e per sempre l'aberrazione degli OPG. Si, non sembra ancora vero, ma ormai mancano due giorni a mettere la parola fine alla vita degli OPG,luoghi indegni e privi di umanità. Noi, lo hanno detto tante/i compagne/i di condivisione di questa protesta che mi hanno preceduto e che oggi e domani condivideranno questa esperienza,non tollereremo ne deroghe,né rinvii! Digiuno perché le 700 persone ancora internate,molte delle quali immediatamente dimissibili,devono essere prese in carico dalle regioni e dalle ASL di residenza perché si avviino percorsi di cura e di inclusione sociale e perché che la magistratura non perpetri ulteriormente violazioni alla legge in vigore,pur sapendo che bisogna intervenire sui codici e chiederne il cambiamento. I ripetuti appelli di questi giorni mostrano una forte e crescente sensibilità al tema e a come non sia più rinviabile l'umanizzazione dei trattamenti e il rimettere al centro delle azioni politiche ,istituzionali e legislative la persona,che va trattata da malato se in condizioni di salute precarie e da detenuto se commette reati e delinque. Quindi basta con la barbarie degli OPG. Basta in Italia ed in Puglia nessuna scorciatoia alla corretta applicazione della l.81.2014, che ,lo rammentiamo, vede nelle REMS solo la soluzione provvisoria all'organizzazione post OPG . La nostra è una protesta non violenta,collettiva,trasversale,nazionale,intergenerazionale. Quindi nessun rinvio deve essere ammesso e bene si fa a sottoporre a commissariamento le Regioni inadempienti. Il comitato regionale "STOP OPG" ,di cui sono da 2 anni portavoce, in Puglia non ha mai avuto confronti con l'istituzione regionale e non ha potuto contribuire alle scelte che si vanno determinando per la chiusura degli OPG. Lettere,sollecitazioni,formali richieste di confronto ai quali non c'è mai stato riscontro. Ancora non conosciamo in Puglia quanto va determinandosi rispetto ai vincoli stringenti posti dalla L.81/2014 ,data l'assenza di percorsi democratici e di confronto. La salute mentale nella nostra regione mostra tante lacune,cresce il disagio sociale e la domanda di presa in carico e noi sentiamo forte la preoccupazione che quanto seguirà alla chiusura degli OPG possa portare ad un nuovo "mercato" sulla testa di umanità fragili e già fortemente segnate da percorsi istituzionalizzanti disumani e aberranti. Noi vogliamo DSM e CSM che siano messi nella condizione di prendere pienamente in carico queste umanità violate e che siano dotati di strumenti e risorse per operare al meglio. La chiusura definitiva degli OPG può rappresentare l'occasione per ridare pienezza di applicazione anche alla legge 180/78:la memoria di Basaglia merita di essere onorata da un nuovo corso di responsabilità e da politiche che vadano nel verso della sua più adeguata e rispettosa applicazione . Quello di Franco Basaglia è un modello di salute mentale ancora attualissimo è straordinariamente moderno. Il mio digiuno è anche per onorare questo straordinario tratto di storia dell'Italia riformatrice e chi l'ha generata! Milano, 19 mar. (AdnKronos Salute) CARCERI: OPG, LIGURIA PAGHERA' LOMBARDIA PER INVIARE MALATI IN SUE REMS
Massimo 10 pazienti e tariffe da almeno 300 euro al giorno, in ogni caso rimborso minimo annuo di 547 mila euro - "E i pazienti liguri in Opg, con la chiusura, andranno nelle Rems in un ex Opg lombardo!". Lo scrive in un tweet il segretario nazionale Fp Cgil Medici (e psichiatra), Massimo Cozza. E lo aveva anticipato il vice presidente e assessore alla Salute della Regione Lombardia, Mario Mantovani, quando il 9 marzo scorso è stato ascoltato a Milano da una delegazione della Commissione Sanità del Senato. Ora l'accordo si è concretizzato. La Lombardia ha inserito lo schema dell'intesa in una delibera varata il 16 marzo, in cui si spiega che "gli uffici della Regione Liguria hanno valutato che la realizzazione in loco di una struttura sanitaria extraospedaliera per il superamento degli Ospedali psichiatrici giudiziari con i requisiti previsti dal Decreto del ministero della Salute del 1 Da qui la decisione di mandare i pazienti nelle Rems (Residenze per l'esecuzione della misura di sicurezza sanitaria) della Lombardia che, come spiegato da Mantovani, in attesa dei fondi promessi dallo Stato ha optato per la soluzione provvisoria di realizzare tutte e 8 le strutture pianificate dentro l'Opg di Castiglione delle Stiviere (Mantova). CHIUSURA Ospedali Psichiatrici Giudiziari, Comitato stopOPG (dal Viaggio con Marco Cavallo) interroga i Ministri della Salute e della GiustiziaIl 15 maggio è scaduto il termine per la presentazione al Ministero della Salute dei programmi regionali sul superamento degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari, dove sono rinchiuse ancora più di mille persone. Il Comitato, proprio alla partenza del suo Viaggio con Marco Cavallo , ha chiesto ai Ministri Lorenzin e Cancellieri (vedi LETTERA) un incontro urgente, per verificare se e in che modo i programmi delle Regioni " favoriscano l'adozione di misure alternative all'internamento negli ospedali psichiatrici giudiziari ovvero anche nelle nuove strutture … , potenziando i servizi di salute mentale sul territorio", come prevede la legge. Trentadue anni fa moriva Franco Basaglia
Il 29 agosto 1980, moriva Franco Basaglia.
Chiudendo i manicomi aveva detto: “abbiamo dimostrato che l’impossibile può diventare possibile”.
Tre morti in meno di un mese all'Ospedale Psichiatrico Giudiziario di Barcellona Pozzo di Gotto
Due suicidi certi e una morte su cui permangono ancora tanti interrogativi. Un altro ragazzo che si toglie la vita: con il piano individualizzato di terapia poteva essere salvato. Pazienti da curare anzichè internati da escludere dalla società civile, ecco il salto di qualità che va fatto e da garantire a questi cittadini.
Il Comitato Stopopg Sicilia ancora una volta chiede che venga posta fine immediatamente a questa inciviltà e si attui quanto previsto dalla legislazione nazionale con la dismissione dell' Opg e la presa in carico dei soggetti da parte dei dipartimenti di salute mentale di appartenenza.
Con ulteriori rinvii e ritardi potrebbero configurarsi anche responsabilità penali.
Certamente sarebbe intollerabile dover registrare eventuali altri suicidi.
Comitato stopOPG Sicilia
Un altro internato suicida all’Ospedale Psichiatrico Giudiziario di Barcellona Pozzo di Gotto
Comunicato stampa - 2 luglio 2012 A Barcellona Pozzo di Gotto si è consumata l'ennesima tragedia all’interno di un Ospedale Psichiatrico Giudiziario: un internato (vengono chiamate proprio così le persone richiuse) si è impiccato. Si aggiorna così il triste bollettino dei suicidi negli OPG italiani. L’uomo, nonostante potesse rientrare tra le persone che anche l’ultima legge sugli OPG (la n. 9 del 2012) dichiara “dimissibili senza indugio”, aveva subìto due proroghe della misura di sicurezza. In molti casi ciò accade quando la Magistratura di sorveglianza non riceve una proposta di reinserimento da parte dell’Asl di appartenenza. Così anziché essere liberato e assistito, com’era suo diritto, quell’uomo è rimasto rinchiuso fino alla morte. E allora innanzitutto bisogna accertare perché sono state disposte ben due proroghe. StopOPG denuncia i ritardi con cui si procede nella chiusura degli OPG e nella costruzione di percorsi davvero alternativi: in particolare bisogna che le Asl (Dipartimenti di Salute Mentale) organizzino la presa in carico delle persone internate, anche per consentirne le dimissioni dentro progetti terapeutico riabilitativi individuali. E per questo è inconcepibile che non sia ancora avvenuto il riparto tra le regioni dei finanziamenti che proprio a questo scopo l’ultima legge aveva stanziato (38 milioni disponibili già nel 2012 e 55 milioni dal 2013). Gli Opg si confermano luoghi di morte, di sofferenza e di privazioni: non è più possibile rinviare interventi risolutivi. Elvira Morana (p. stopOPG Sicilia) Stefano Cecconi (p. stopOPG nazionale) Chiudono gli Ospedali Psichiatrici Giudiziari o riaprono i manicomi ? StopOPG chiede un urgente incontro a Governo e a Conferenza delle Regioni
StopOPG chiede un incontro a Governo e a Conferenza delle Regioni, nell’imminenza dell’emanazione del Decreto, previsto dalla legge, relativo ai requisiti delle “nuove” strutture sostitutive gli attuali OPG. “Chiudono gli OPG o riaprono i manicomi ?" sottolinea una presa di posizione chiara: non sostituire gli OPG con strutture manicomiali e contemporaneamente "allarmare" sul possibile nesso tra l'esito della vicenda OPG e l'attacco alla legge Basaglia. stopOPG denuncia il rischio che il Decreto provochi in ogni regione italiana l’apertura di un numero di strutture con caratteristiche strutturali, tecnologiche, organizzative e di sicurezza di tipo manicomiale - e in alcuni casi da “miniOPG”. Quale cura è possibile in luoghi siffatti? Siccome fino alla necessaria abolizione delle specifiche norme del codice penale e di procedura penale, la magistratura continuerà a disporre misure di sicurezza, è facile prevedere che le “nuove strutture manicomiali” risulteranno le prevalenti, (le “esclusive” ?) soluzioni, alimentando e aumentando, anziché interrompere, la pratica dell’internamento. Non può essere questo il risultato della lunga battaglia per chiudere gli OPG, luoghi definiti dal Presidente della Repubblica Napolitano: estremo orrore, inconcepibile in un qualsiasi paese appena appena civile. Né può essere questo l’esito della coraggiosa indagine della commissione parlamentare presieduta dal senatore Marino. Il comitato insiste invece per una rigorosa applicazione delle sentenze della Corte Costituzionale n. 253 del 2003 e n. 367 del 2004, che permettono l’esecuzione delle stesse misure di sicurezza in luoghi e con modalità assistenziali diverse dagli OPG (e dunque da strutture manicomiali). E perciò rivendica l’immediato riparto alle Regioni e P.A. del le risorse appositamente stanziate dalla legge 9/2012 per offrire un’assistenza alternativa alle persone internate: 38 milioni di euro nel 2012 e 55 milioni di euro a decorrere dall’anno 2013. stopOPG si augura la ripresa di un confronto serio e costruttivo, perché nessuno possa dire “ chiudono gli OPG e si (ri)aprono i manicomi”.
Sanità: Cgil, ieri colpo al cuore legge BasagliaComunicato stampa di Vera Lamonica, segretario confederale Cgil Roma, 18 maggio 2012 “Un provvedimento che colpisce al cuore la legge 180: la previsione di trattamenti sanitari obbligatori e prolungati in strutture 'speciali' riapre la dolorosa vicenda degli Ospedali Psichiatrici”. Ad affermarlo è il segretario confederale della Cgil, Vera Lamonica, in merito al testo di riforma della legge Basaglia, presentato dall'esponente del Pdl, Carlo Ciccioli, e approvato ieri in commissione Affari Sociali della Camera. Secondo la dirigente sindacale “invece di applicare integralmente la legge 180, garantendo finalmente servizi diffusi e aperti, l'assistenza e il sostegno alle persone malate e ai loro familiari, si riaprono i manicomi. Strutture che la riforma Basaglia volle abolire in nome della libertà e del diritto alla cura, con tutta evidenza impossibile in quei luoghi di esclusione e di repressione. Bisogna reagire per affermare ancora una volta che libertà, dignità e diritti di tutti si garantiscono solo rispettandoli a ciascuna persona, a partire dai più deboli”, conclude Lamonica. Comitato Regionale StopOPG LOMBARDIA: resoconto dell'incontro con la Regione Lombardia del 19 aprileIncontro di giovedì 19/4/2012 StopOPG con il dr. Carlo Lucchina e il dr. Franco Milani presso la Direzione generale dell’assessorato alla sanità Regione Lombardia La delegazione del Comitato Lombardo Stopoopg (Villa, Benevelli, Baccalini, Ciardiello) valuta positivamente questo primo incontro. Si è ha avviato uno scambio di informazioni ed idee utile ai fini della conoscenza dei percorsi in discussione e dello stato della chiusura/superamento degli opg, in particolare di Castiglione d/S. Registriamo da parte della Direzione Generala Sanità una particolare attenzione nei confronti del comitato stopog lombardo, riconosciuto non solo come un soggetto portatore di interessi legittimi, ma anche come una realtà "ricca" di saperi ed esperienze sul campo. A fronte di ciò la DG sanità ha manifestato disponibilità ad un coinvolgimento del Comitato nel percorso di applicazione della Legge che si determinerà nei prossimi mesi. Da parte della Regione è stato sottolineato: • che l’approvazione della legge 9/2012 ha sorpreso la Regione Lombardia che stava lavorando sull’idea di avere la “soluzione in tasca”, gestendo le sezioni opg di Castiglione delle Stiviere. • delle difficoltà/quasi impossibilità a rispettare le date indicate dalla legge 9/2012 (chiusura entro 31.03.012). • di stare conducendo un intenso lavoro a Roma nella Commissione, in sintonia con Emilia e Campania, a fronte dello scarso impegno di tutte le altre Regioni. • dell’assente rapporto, sia a Roma che a Milano, con la Magistratura nel suo insieme, in specie con quella inquirente che con le sue autonome decisioni “alimenta” l’afflusso agli opg e l’assegnazione dei “rei folli” agli stessi. Positivo invece il rapporto con la Magistratura di sorveglianza che opera in condizioni di grande difficoltà. • della avvenuta, positiva collocazione di circa 300 persone in uscita dagli opg, in gran parte in strutture residenziali del territorio. Questo frutto del lavoro di collaborazione fra gli psichiatri di Castiglione e i Dsm. • della mancanza di rapporti utili ed efficaci con la Regione Piemonte (che gravita sul bacino di competenza dell’opg di Castiglione). • del difficile lavoro dei sanitari nelle carceri per quanto riguarda l’autonomia e la responsabilità degli stessi quando vi è contrasto con le Direzioni degli istituti penitenziari. • della proposta (non accolta) di concordare una sorta di scheda per ciascuna delle persone internate in cui registrare il percorso giudiziario, istituzionale opg, dell’uscita dall’opg, della sua collocazione di vita quotidiana. • della scelta di attivare 4 strutture di 20 letti per le internate e gli internati lombardi e di intervenire sul complesso di Castiglione d/S per attivare altre unità di trattamento, dopo radicali interventi di ristrutturazione. Da parte nostra abbiamo sottolineato: • il dovere di arrivare a dare “un nome, un volto” a tutte le persone internate. Al riguardo, l’argomento che si oppone, quello della “tutela della privacy” , pare usato a coprire e perpetuare la più ampia discrezionalità delle scelte della Magistratura e dell’Amministrazione più che a garantire la sfera privata di persone prive di diritti. • il dovere di assumere la de-ospedalizzazione dei trattamenti come criterio di giudizio e come obiettivo da realizzare (in altri termini, per parlare della Lombardia, se Castiglione è l’”eccellenza” tra i manicomi giudiziari, il problema è oggi come dovrebbe essere l’”eccellenza” in un assetto de-manicomializzato dei servizi). • l’elevata percentuale rispetto alla popolazione lombarda dei pazienti lombardi internati negli opg è indice di difficile funzionamento complessivo dei Dsm regionale, aspetto che andrebbe messo a fuoco per avviarne i rimedi. • l’opportunità di progettare occasioni e percorsi di aggiornamento per tutti gli operatori sanitari e penitenziari coinvolti nella chiusura/supermento degli opg.
Prime conclusioni I dirigenti dell’amministrazione regionale con cui abbiamo parlato e che hanno ascoltato con rispetto e attenzione le nostra argomentazioni, si muovono ovviamente nella logica e nelle regole della politica del Governo regionale, a partire dalle risorse disponibili e del quadro di sistema regionale. Per questo dobbiamo sapere che una efficace e solerte gestione della chiusura degli opg deve fare i conti con gli ostacoli costituiti da: 1. la separazione fra sanità e assistenza in due assessorati diversi e in conflitto fra di loro per la dotazione delle risorse; 2. l’assenza di un Ufficio regionale per la salute mentale; 3. la separazione fra sanità ospedaliera e quella di territorio in aziende diverse; 4. la voluta assenza del coinvolgimento delle autonomie locali nel governo delle politiche di assistenza sanitaria; 5. Il coinvolgimento del privato accreditato; Occorre a questo punto monitorare con attenzione le azione dei prossimi mesi della Regione, anche in relazione agli sviluppi ed alla discussione nazionale; come Comitato Lombardo dare corso alle decisione assunte a partire dal confrontarsi con le forze politiche Regionali. In particolare vi è la necessita di porre attenzione rispetto all'idea manifestata dalla DG Sanità circa il "recupero" della struttura di Castiglione delle Stiviere. Da quanto appreso, le quattro strutture "sperimentali" da venti letti che dovrebbero essere aperte in luoghi diversi da Castiglione, finirebbero con il sommarsi agli ottanta letti di Castiglione ("c'è il forte rischio che ciò avvenga"), creando un eccesso di posti letto, che si può leggere come un atteggiamento preventivo del fallimento della legge 9 testé varata; il fabbisogno della Lombardia, nella prospettiva della dimissione dei non socialmente pericolosi, dovrebbe ridursi a una manciata di posti letto. Diventa poi importante l'iniziativa programmata per il mese di giugno, dove si proverà a mettere a confronto istituzioni, politica, magistratura e amministrazione penitenziaria, in una fase del percorso che a giugno potrebbe essere meglio delineata. Nella prossima riunione del Comitato Lombardo Stopopg, del 17 maggio, valuteremo anche la possibilità prospettata dalla Regione di un coinvolgimento formale a qualche non ben definito " tavolo" di lavoro regionale.
Milano, 23 aprile 2012 p. Il Comitato Lombardo Stopopg Alberto Villa Incontro del Comitato StopOpg del 26 Gennaio 2012 a Roma - Il comunicato stampa, il report dell'incontro e il video-servizio di CGILTVIL COMUNICATO STAMPA Il Senato fissa un termine per applicare, finalmente, le leggi sulla chiusura degli attuali Ospedali Psichiatrici Giudiziari, è positivo ma attenzione, non si aprano ora "mini OPG", assistere e curare ogni persona senza internare mai più. Abbiamo già espresso la preoccupazione che le strutture residenziali previste in sostituzione dei vecchi OPG finiscano per riprodurre situazioni simili agli ospedali psichiatrici. E che le persone restino internate, in strutture certo meno fatiscenti ma pur sempre in luoghi di internamento. Mentre l'alternativa all'OPG, come per i manicomi, è offrire ad ogni persona un percorso di cura, di assistenza e di inclusione sociale nel territorio, e non solo il ricovero in strutture, che finisce per escludere e recludere. Per questo il voto del Senato ci spinge a insistere con il Governo, la Conferenza delle Regioni e nelle singole Regioni: con la campagna "un volto, un nome", per restituire cittadinanza ad ogni persona. E quindi anche a proporre l'urgenza di una legge che abolisca definitivamente l'istituto giuridico dell'OPG.
Il video del servizio della CGIL TV OPG Mantova: la proposta per l'istituzione del garante dei diritti degli internatiPrimo incontro del neonato comitato “STOP OPG” di Mantova. In allegato il verbale della riunione e la lettera inviata alla provincia di Mantova relativa alla istituzione della figura del garante dei diritti delle persone ristrette ed internate. StopOPG MantovaCGIL, FP CGIL, ARCI Mantova e Forum Salute Mentale, promuovono la costituzione del Comitato mantovano "STOP OPG" La riunione costitutiva si terrà il prossimo 5 settembre alle ore 14,30 presso la sede della CGIL di Mantova. Per aderire, o anche per avere maggiori chiarimenti sulla iniziativa, è sufficiente scrivere a: fpmantova@cgil.lombardia.it
StopOPG: bene chiusura reparti decisi dalla Commissione Marino, ora aboliamoli“STOP OPG” plaude all’intervento della Commissione parlamentare d’inchiesta sul Servizio Sanitario Nazionale, presieduta dal Senatore Marino, che ha disposto la chiusura di alcuni reparti negli Ospedali Psichiatrici Giudiziari di Montelupo Fiorentino e Barcellona Pozzo di Gotto. È un intervento indispensabile, di fronte alle vergognose condizioni in cui sono costretti a vivere nostri cittadini internati e a lavorare gli stessi operatori. Ora non bisogna fermarsi ai casi più clamorosi: bisogna andare fino in fondo e abolire definitivamente gli OPG, aprendo la strada a progetti di assistenza individuali, che privilegiano il “territorio”, le “strutture leggere e il più possibile personalizzate”, al posto delle istituzioni totali. Trattamenti sanitari che, come affermano due sentenze della Corte Costituzionale e le norme sul superamento degli OPG, siano alternativi al ricovero e all’internamento e si svolgano nel territorio di residenza. Solo così, come si è fatto con i manicomi, affermeremo il rispetto alla dignità della persona, sancito come inviolabile dalla nostra Costituzione. OPG di Reggio Emilia. Lanciato un appello per la chiusuraL'ospedale psichiatrico giudiziario della città è sovraffollato.
15/07/2011. “Chiudiamo l’opg di Reggio Emilia”. È questo l’appello lanciato oggi dalla Società della ragione alla nostra città tramite un incontro, organizzato in Municipio,
![]() In tutto il territorio nazionale, sono sei gli Opg rimasti in funzione. Uno di questi è nella nostra città. A farsi portavoce dei promotori è l’assessore comunale alle Politiche sociali Matteo Sassi: “Gli opg sono luoghi di custodia - ha detto Sassi - dove non ci sono le condizioni per curare ma neanche per garantire sicurezza alla collettività, poiché non sono in grado di attivare veri percorsi riabilitativi.
Rappresentano un buco nero del nostro ordinamento giudiziario: ci sono esempi che dimostrano che è possibile garantire il diritto alla cura attraverso altre forme e sappiamo che gli operatori degli opg condividono le nostre preoccupazioni”.
La struttura reggiana sarebbe, secondo i promotori, particolarmente punitiva: "L'Opg di Reggio è un carcere - spiega Gianluca Borghi della Società della ragione - E' collocata all’interno della Casa circondariale della Pulce, di cui costituisce un’ala, ed è quindi incompatibile con condizioni di cura e recupero".
Non solo: la struttura sarebbe sovraffollata: "E' stato creato per accogliere 132 persone - continua Borghi - ma oggi ne ospita 245 poiché, nonostante il suo bacino di utenza formale dovrebbe essere limitato a Emilia Romagna, Veneto e Marche, giungono a Reggio anche persone provenienti da Lombardia e Piemonte, per ragioni di mancanza di strutture”.
I modi di superare gli Opg, secondo i promotori della campagna, si conoscono già: "Le Ausl dovrebbero farsi carico delle persone ospitate in queste strutture - ha detto Stefano Cecconi della Cgil nazionale - Inoltre, è necessaria una modifica del codice penale affinché la detenzione non diventi una misura di sicurezza perpetuata a vita per mancanza di reti di recupero e reinserimento.
Attualmente, i sei opg presenti in Italia a servizio di tutto il territorio nazionale ospitano circa 1400 persone. Tra loro già 350 potrebbero essere dimessi, ma i progetti terapeutico-riabilitativi individualizzati non sono ancora stati finanziati.
Opg: donne e uomini internati per regione di provenienzaI primi dati per avviare la campagna “un volto, un nome, una cittadinanza alle persone internate negli OPG, ![]() |
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