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Emilia Romagna, il comitato StopOPG ascoltato in udienza conoscitiva in assemblea legislativa: “no ai mini-opg, il Governo eroghi i fondi"

Il Comitato “stopOPG” è stata ascoltato il 21 febbraio scorso  dalla commissione “Politiche per la salute e politiche sociali” dell’Assemblea Legislativa dell’Emilia-Romagna.

Oltre a Gianluca Borghi, del comitato regionale, era presente Stefano Cecconi di stopOpg nazionale.

E’ stata segnalata l’urgenza di una legge che abolisca gli articoli del codice penale sull’imputabilità del malato di mente autore di reato per abolire alla radice gli Opg.

Quindi sono state illustrate le proposte che stopOpg ha avanzato al Governo e alla Conferenza delle Regioni: erogare immediatamente alle Regioni i finanziamenti previsti dalla legge “emergenza carceri”: 38 milioni per il 2012 e 55 milioni per il 2013, per finanziare progetti terapeutici-riabilitativi individualizzati (Ptri).

Utilizzando questi budget individualizzati di cura, i Dipartimenti di Salute mentale potranno ("dovranno") prendere in carico, attraverso le strutture e i servizi già oggi presenti e disponibili, i soggetti da dimettere dagli Opg, stabilendo criteri, vincoli e tempistiche certe, di concerto con le Regioni.

Infine è stata espressa forte preoccupazione per “l’effetto paradosso” che potrebbe avere il decreto sulle carceri approvato in via definitiva in questi giorni, qualora l’auspicata chiusura dei sei attuali Opg in Italia (uno è a Reggio Emilia: 224 presenze, di cui solo 44 provenienti dall’Emilia-Romagna) trovasse soluzione con la messa a punto di nuove strutture regionalizzate per i folli-rei (“mini Opg”) e con il mero trasferimento in queste di gran parte degli internati delle singole regioni, senza attivare da parte dei Dipartimenti di Salute mentale percorsi di presa in carico individualizzati.

Attenzione e condivisione sull’iniziativa del Comitato STOP OPG è venuta dai consiglieri che sono intervenuti: Andrea Pollastri (Pdl), Franco Grillini (Idv), Gian Guido Naldi (Sel-Verdi), Monica Donini (Fds), Marco Barbieri, Marco Carini e Palma Costi (Pd).

Report dell'incontro tra stopOPG e il Presidente della Conferenza delle Regioni Vasco Errani

27.2.2012
Incontro tra StopOPG e il Presidente della Conferenza delle Regioni Vasco Errani.

Si è svolto oggi, come previsto, l’incontro tra il Comitato nazionale di stopOPG e il Presidente Vasco Errani. Per stopOPG erano presenti Stefano Cecconi, Luigi Benevelli, Pierluigi Borghi, Francesca Moccia.

Abbiamo illustrato la nostra campagna “un volto un nome” promossa in tutte le regioni e chiesto l’apertura di un confronto sul percorso per il superamento (e l’abolizione) degli OPG. Confronto tanto più necessario dopo l’approvazione, nella recente Legge 9/2012 sull’”emergenza carceri”, dell’articolo 3 ter sugli Ospedali Psichiatrici Giudiziari.

In particolare, abbiamo ribadito la preoccupazione che l’effetto della nuova legge, anziché dare completa attuazione alle norme per il superamento degli OPG (dal Dpcm del 2008 all’ultimo Accordo in Conferenza Unificata del 13.10.2011 e alle sentenze della Corte Costituzionale), si riduca alla creazione di “mini OPG” in ciascuna regione. Perciò abbiamo manifestato la necessità di concentrare gli sforzi - e i finanziamenti - affinché i Dipartimenti di Salute Mentale presentino i Progetti Terapeutico Riabilitativi Individuali, così da permettere l’effettiva costruzione di percorsi alternativi agli OPG per tutte le persone internate. E ciò, a maggior ragione in presenza dell’attuale legislazione, per evitare che la Magistratura continui a disporre misure di sicurezza prevalentemente in OPG (vecchi o nuovi che siano).

Il Presidente Errani ha confermato che la Conferenza delle Regioni ha richiesto uno specifico incontro al Governo proprio in seguito all’approvazione della legge (n.d.r. che fissa un calendario di impegni e stanziamenti non congrui). Infine, ed è un fatto certamente positivo, si  è convenuto necessario e utile proseguire il confronto.

p. StopOPG
Stefano Cecconi

Si è costituito il Comitato Regionale StopOPG Lombardia

Costituzione in Lombardia del Comitato promotore Stopopg per la chiusura degli ospedali psichiatrici giudiziari (opg) e l’assistenza di tutte le persone internate a cura dei Dipartimenti di salute mentale di riferimento

 

In forza del Codice penale in vigore, una persona che abbia compiuto un reato e riceva una diagnosi psichiatrica non viene processata ma sottoposta a misura di sicurezza in quanto giudicata socialmente pericolosa; pertanto non viene giudicata per il reato che ha compiuto e, invece di essere ristretta in carcere, è internata in un ospedale psichiatrico giudiziario dove è trattenuta fino a che non sarà ritenuta cessata la “pericolosità sociale”, con una visione pessimistica, cupa del disturbo mentale secondo cui non ci sarebbe speranza di guarigione e comunque di riprendere in mano la propria vita. Sappiamo che la fine vera degli opg e della cosiddetta misura di sicurezza passa attraverso la riforma del Codice penale; tuttavia è possibile, urgente e doveroso compiere azioni finalizzate a restituire salute, dignità e speranza alle persone internate, anche a legislazione invariata.

 

Il Parlamento italiano ha approvato nelle scorse settimane la norma che prevede la chiusura dei 6 ospedali psichiatrici giudiziari (opg) italiani attualmente in funzione (Aversa,  Barcellona Pozzo di Gotto, Castiglione delle Stiviere, Montelupo Fiorentino, Napoli, Reggio Emilia) e ha stabilito nel 31 marzo 2013 la data entro cui ciascuna Regione dovrà accogliere i propri pazienti internati negli opg in strutture residenziali non-ospedaliere di piccole dimensioni. La normativa afferma che in ciascuna Regione, nelle nuove strutture affidate ai servizi sanitari, quindi ai Dipartimenti di salute mentale, opererà solo personale sanitario; stabilisce inoltre che è possibile la sorveglianza esterna quando lo richiedano le condizioni delle persone internate. È prevista la deroga ai vincoli di bilancio delle regioni per l’assunzione di personale qualificato e sono messe a disposizione risorse economiche per l’attivazione delle strutture.

 

Entro gli inizi del 2013 anche la Regione Lombardia dovrà arrivare a gestire nei Dipartimenti di salute mentale le proprie cittadine e i propri cittadini pazienti con diagnosi psichiatrica autori di reato.

 

Questo passaggio è di grande significato e importanza, anche se non ci si deve nascondere che il cammino sarà irto di difficoltà, resistenze, allarmismi della “società della paura”.

 

La costituzione del Comitato promotore di Stopopg consente di lanciare anche in Lombardia la campagna per dare Un nome, un volto alle persone lombarde, donne e uomini, internate negli opg italiani, per restituire a ciascuna di loro cittadinanza e dignità. Esprimiamo la preoccupazione che le strutture residenziali previste in sostituzione dei vecchi opg finiscano per riprodurre situazioni simili agli ospedali psichiatrici e che le persone restino internate, in strutture certo meno fatiscenti ma pur sempre in luoghi di internamento. Mentre l'alternativa all'opg, com’è stato ed è per i manicomi, è offrire ad ogni persona un percorso di cura, di assistenza e di inclusione sociale nel territorio, e non solo un ricovero in strutture, che finisce per escludere e recludere. 

Per queste ragioni sollecitiamo la Regione Lombardia  a impiegare i finanziamenti previsti a sostegno dei progetti terapeutici riabilitativi individualizzati a favore degli attuali internati negli opg, in modo tale che i Dipartimenti di salute mentale competenti per territorio di residenza dei cittadini possano prendere in carico, attraverso le strutture e i servizi già oggi presenti e disponibili, le persone dimesse dagli opg.

 

In considerazione di tutto ciò i rappresentanti di:

 

·  Campagna salute mentale

·  Forum salute mentale lombardo

·  Unione regionale delle associazioni per la salute mentale

·  CGIL Lombardia

·  Funzione Pubblica CGIL Lombardia

 

 

in accordo con l' Unione nazionale, costituiscono oggi, 27 febbraio 2012,

il COMITATO REGIONALE LOMBARDO STOPOPG.

 

Il Comitato costitutivo è convocato il 14 marzo 2012 alle ore 10 presso la sede FP CGIL Lombardia, (Milano, viale Monte Nero 17, 2° piano) ed è aperto alle associazione e alle realtà territoriali.

 

Milano, 27 febbraio 2012

OPG: dieci domande sulla nuova legge.

di Franco Rotelli

OSPEDALI PSICHIATRICI GIUDIZIARI
DIECI DOMANDE SULLA NUOVA LEGGE

A proposito di diritti universali

1. Qual è la proposta d’immediata e possibile applicazione per far cessare l'abuso della proroga della misura di sicurezza che, con il falso concetto di pericolosità sociale e d’incapacità totale di intendere e volere, costituisce il pilastro dell'attuale e scandalosa realtà?

A proposito di crisi economica, buon uso delle risorse e regole della pubblica amministrazione
2. La proposta di legge prevede 120milioni di euro per il 2012 per la costruzione di strutture sostitutive agli attuali OPG: è realmente fattibile?
3. Se davvero si volessero fare queste strutture e prendiamo atto dei tempi medi di costruzione o ristrutturazione (progettazione preliminare, definitiva, esecutiva, indizione e aggiudicazione di gare di appalto, ecc.), il nostro sistema pubblico arriverà a realizzarle in almeno cinque anni: nel frattempo che cosa si pensa di fare? Forse l'avvalimento di strutture private? e, in questo caso: in affitto solo quanto alla logistica o in gestione appaltata ‘global service’, criminologo incluso?
4. La legge prevede inoltre, sempre per il 2012, 36milioni per la gestione di queste strutture: dove e a chi andranno quindi questi soldi?

A proposito di normative d’applicazione e rispetto di diritti riconosciuti dalle leggi italiane vigenti
5. Il Ministero della Salute dovrà stabilire i requisiti per le nuove strutture: ci saranno vetri antiproiettili, telecamere ovunque, strumenti di contenzione, porte blindate, recinzioni esterne oppure qualcosa di tutto ciò sarà espressamente vietato?
6. Come saranno queste strutture: da 20 letti, come proposto inizialmente, o da 40 come dichiarato successivamente oppure “all'italiana”?
7. Supponendo che si tratti di strutture da 40 letti: quante se ne prevedono in tutta Italia? 20, 40, 80?
8. L'internato è in misura di sicurezza detentiva: chi risponde se scappa?
9. Le strutture previste sono definite "sanitarie": da chi dipenderanno?
Se dipenderanno dall’amministrazione penitenziaria: quale normativa impedirà che accolgano anche i "periziandi", i "detenuti in osservazione", i “soggetti disturbatori", i borderline, tossicodipendenti, ecc., come da manicomiale memoria?
Se dipenderanno dal sistema sanitario/Dipartimenti di Salute Mentale: quale normativa impedirà l’invio di "infermi di mente resistenti alle cure" o recidivi di piccoli reati o semplicemente in TSO? ...sempre da manicomiale memoria.

A proposito di logica e di buon governo
10. Non si chiameranno più OPG ma non si sa qual è il nome di queste strutture. Se non è rimossa nemmeno una delle cause dell’attuale situazione: perché il rimedio dovrebbe essere credibile?

E' evidente che ci auguriamo che i rilevanti stanziamenti iscritti in legge (domande 2, 3 e 4) siano immediatamente utilizzati a coprire budget individuali – gestiti dai DSM – finalizzati alla dimissione, riabilitazione e re-inclusione nei territori di origine delle persone attualmente internate.
Se poi questi interventi fossero coordinati da un apposito ufficio, nel corso dei diciotto mesi previsti dalla proposta di legge per il superamento degli attuali OPG probabilmente si scoprirebbe che non c’è un gran bisogno di “mini-opg”; e se nel frattempo si ponessero correttivi ai codici (penale e di procedura penale) si scoprirebbe, infine, che dei nuovi mini-opg non c’è alcun bisogno.

"Ringraziamento, Precisazione, Auspicio".

Sabato 11 febbraio 2012

Lettera a "la Repubblica" di Stefano Cecconi e Fabrizio Rossetti

Emendamento sugli OPG nel Decreto "emergenza carceri": iniziativa di stopOPG su Governo, Parlamento, Conferenza delle Regioni

L’approvazione da parte del Senato dell’emendamento - articolo 3 ter del Disegno di legge sull’”emergenza carceri” - ha fissato un termine per il superamento degli OPG.

Luoghi sui quali i l Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano si è così espresso: “estremo orrore dei residui ospedali psichiatrici giudiziari, inconcepibile in qualsiasi paese appena, appena civile”.

Entro il 1.2.2013 dovranno essere applicate le norme già esistenti.

Tuttavia p reoccupa “l’effetto paradosso” che rischia di avere l’emendamento approvato dal Senato, e ora in discussione alla Camera.

E serve un’iniziativa per abolire gli articoli del codice penale sull’imputabilità del malato di mente autore di reato .

Perciò stopOPG ha scritto a Governo, Conferenza delle Regioni e Parlamento:

  • Lettera al Ministro della Salute Renato Balduzzi
  • Lettera al Presidente della Conferenza delle Regioni e P.A. Vasco Errani
  • Lettera ai Capigruppo Camera dei Deputati
  • Lettera al Senatore Marino - Commissione sull'efficacia e l'efficienza del SSN

Lettera di Cesare Bondioli sul Decreto di chiusura degli OPG.

Responsabile Nazionale Carceri e OPG di Psichiatria Democratica

Comunicato stampa del comitato StopOPG sull'approvazione da parte del Senato per la chiusura degli OPG

Comunicato stampa del comitato “StopOpg”
Il Senato fissa un termine per applicare, finalmente, le leggi sulla chiusura degli attuali Ospedali Psichiatrici Giudiziari, è positivo ma attenzione, non si aprano ora "mini OPG", assistere e curare ogni persona senza internare mai più

Roma, 26 Gennaio 2012
Il Senato ha approvato l’emendamento che fissa a marzo 2013 il termine per attuare le leggi vigenti sulla chiusura degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari. E' un fatto positivo, ma bisogna evitare che ora al posto degli OPG nascano "mini OPG", magari uno in ogni regione.
Abbiamo già espresso la preoccupazione che le strutture residenziali previste in sostituzione dei vecchi OPG finiscano per riprodurre situazioni simili agli ospedali psichiatrici. E che le persone restino internate, in strutture certo meno fatiscenti ma pur sempre in luoghi di internamento. Mentre l'alternativa all'OPG, come per i manicomi, è offrire ad ogni persona un percorso di cura, di assistenza e di inclusione sociale nel territorio, e non solo il ricovero in strutture, che finisce per escludere e recludere.
Per questo il voto del Senato ci spinge a insistere con il Governo, la Conferenza delle Regioni e nelle singole Regioni: con la campagna "un volto, un nome", per restituire cittadinanza ad ogni persona.
E quindi anche a proporre l’urgenza di una legge che abolisca definitivamente l’istituto giuridico dell’OPG.

Comunicato stampa del comitato “StopOpg” sull'approvazione da parte del Senato della chiusura degli OPG

Comunicato stampa del comitato “StopOpg”
Il Senato fissa un termine per applicare, finalmente, le leggi sulla chiusura degli attuali Ospedali Psichiatrici Giudiziari, è positivo ma attenzione, non si aprano ora "mini OPG", assistere e curare ogni persona senza internare mai più.

Roma, 26 Gennaio 2012
Il Senato ha approvato l’emendamento che fissa a marzo 2013 il termine per attuare le leggi vigenti sulla chiusura degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari. E' un fatto positivo, ma bisogna evitare che ora al posto degli OPG nascano "mini OPG", magari uno in ogni regione.
Abbiamo già espresso la preoccupazione che le strutture residenziali previste in sostituzione dei vecchi OPG finiscano per riprodurre situazioni simili agli ospedali psichiatrici. E che le persone restino internate, in strutture certo meno fatiscenti ma pur sempre in luoghi di internamento. Mentre l'alternativa all'OPG, come per i manicomi, è offrire ad ogni persona un percorso di cura, di assistenza e di inclusione sociale nel territorio, e non solo il ricovero in strutture, che finisce per escludere e recludere.
Per questo il voto del Senato ci spinge a insistere con il Governo, la Conferenza delle Regioni e nelle singole Regioni: con la campagna "un volto, un nome", per restituire cittadinanza ad ogni persona. E quindi anche a proporre l’urgenza di una legge che abolisca definitivamente l’istituto giuridico dell’OPG.

 

 

 

 

 

Comunicato di Psichiatria Democratica sugli OPG "E' NECESSARIO UN REGOLAMENTO ATTUATIVO PER CHIUDERE GLI OPG"

PSICHIATRIA DEMOCRATICA

E' NECESSARIO UN REGOLAMENTO ATTUATIVO PER CHIUDERE GLI OPG.
Per Emilio LUPO, Cesare BONDIOLI E Luigi ATTENASIO di Psichiatria Democratica (PD), il riconoscimento da parte del Senato che gli OPG vanno chiusi al più presto, è un fatto politico importante, anche se -ammoniscono i tre Dirigenti di PD - il processo di deistituzionalizzazione è soltanto all'inizio.
Per PD non bisogna avere indugio alcuno e puntare dritti all'obiettivo, concretamente , attraverso un programma-percorso che preveda quanto segue:

1) Che il Governo emani - dopo l'approvazione del testo anche da parte del Parlamento - un Regolamento attuativo che detti tempi e modi del processo di dismissione, d'intesa con le Regioni e con il coordinamento del Presidente Errani ;
2) Che si costituiscano Uffici ed Equipes di dismissione (task force) - a tempo - per ciascuna struttura e in tutti i DSM, quali reali strumenti operativi e di collegamento tra le realtà interne e quelle esterne, al fine di rendere effettivi i progetti personalizzati.
3) Che, coerentemente allo spirito che ha informato dapprima la Commissione Marino e poi il Senato, si proceda - con tutta urgenza - ad affrontare nell'immediato il tema della gestione della misura di sicurezza per la pericolosità sociale da infermità mentale, di cui proponiamo l'abolizione, nonchè la revisione dell'istituto dell'imputabilità/inimputabilità per infermità mentale.

30 gennaio 2012 

I nuovi vestiti degli Ospedali psichiatrici giudiziari (a proposito una legge molto "pericolosa")

di Franco Rotelli
Presidente della Conferenza Permanente della Salute Mentale nel Mondo "Franco Basaglia"
 

GIOVEDI' 26 gennaio, a ROMA, incontro del Comitato promotore di StopOPG

GIOVEDI' 26 gennaio, a ROMA, incontro del Comitato promotore di StopOPG "aperto a quanti vogliono dare il loro contributo" per l'abolizione degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari dalle ore 10 alle ore 16 presso il Centro Congressi di via dei Frentani , 4

All'ordine del giorno:

  • la presentazione della campagna - che si svolge principalmente a livello regionale - "UN VOLTO UN NOME", e la nascita de i Comitati "stopOPG" in ogni regione.
  • una discussione, di tipo seminariale, sulla questione dell'"imputabilità" e in generale sugli aspetti normativi (compreso l'emendamento OPG al Deceto Carceri approvato in Commissione Giusitizia al Senato presentato da "Ignazio Marino e altri senatori").

Oltre ai rappresentanti delle Associazioni componenti il Comitato promotore nazionale di StopOPG hanno assicurato il loro intervento: Luigi Benevelli, Peppe Dell'Acqua, Francesco Maisto, Sergio Moccia, Mauro Palma, Donatella Poretti, Franco Rotelli e altri che aggiungeremo ...

Sono stati invitati a intervenire:
Ignazio Marino presidente della Commissione d'Inchiesta sull'efficacia e l'efficienza del SSN e i Senatori componenti la commissione.
Il Presidente della Conferenza delle Regioni Vasco Errani, il Ministro della Salute Renato Balduzzi, la Ministra della Giustizia Paola Severino Di Benedetto
 

Abdou Lahat Diop è un uomo libero. Risultato importante per il comitato sardo StopOpg, che continua la campagna per l'abolizione degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari.

Comunicato

 Cagliari, Mercoledì 18 gennaio 2012.

Da oggi Abdou Lahat Diop può sentirsi nuovamente un uomo libero. Il giudice del tribunale di Oristano ha pronunciato una sentenza di assoluzione perché al momento del fatto Abdou non risultava in grado di intendere e di volere. Ora Abdou Lahat è un cittadino libero a tutti gli effetti. Nei prossimi giorni tutte le organizzazioni aderenti al comitato metteranno in campo iniziative di raccolta fondi per sostenere le spese legali e organizzative.

L'avvocato Dario Sarigu, legale di Abdou, durante l'udienza ha presentato la richiesta di disponibilità ad accogliere temporaneamente Abdou Lahat Diop presso la struttura residenziale del centro sardo di solidarietà - associazione "l'Aquilone" di Cagliari. Il presidente dell'associazione "L'Aquilone" Don Carlo Follesa, sensibile alle istanze del comitato, in presenza dei rappresentanti del comitato sardo "Stop Opg" Gisella Trincas e Roberto Loddo, ha sottoscritto il documento di disponibilità all'accoglienza temporanea di Abdou per tutto il periodo della libertà vigilata senza prescrizioni. Ringraziamo del sostegno la comunità senegalese, tutte le organizzazioni e i liberi cittadini sensibili al rispetto dei diritti civili che hanno sostenuto le iniziative di mobilitazione. Cosi come ci siamo mobilitati per Abdou Lahat, chiediamo che rimanga altissima la vigilanza e la segnalazione di casi simili perché fino a quando non chiuderanno definitivamente gli Opg, nessun cittadino deve essere più internato.

Invitiamo tutti a continuare con noi questa battaglia di legalità, Il 26 Gennaio saremo a Roma alla riunione del comitato nazionale per avviare la campagna nazionale “Un Volto, Un Nome”, perché sono ancora 35 i cittadini sardi ancora internati negli OPG della penisola. Un orrore che deve essere cancellato definitivamente dal Governo e dal Parlamento. Per questo motivo, come comitato sardo “Stop Opg” chiediamo che la Regione Sardegna, insieme alle Asl e i Dipartimenti di Salute Mentale, si mobilitino per assistere e curare i nostri cittadini sardi internati, nei propri luoghi di residenza. Vogliamo evitare che il loro ritorno avvenga attraverso la costruzione di "piccoli manicomi" mascherati da strutture terapeutiche. Vogliamo che la loro accoglienza sia connessa alla reale attivazione di progetti e percorsi individuali di recupero e reinserimento sociale.

La segreteria organizzativa del comitato sardo “Stop Opg”

Gisella Trincas - Roberto Loddo

stopopgsardegna@gmail.com
http://stopopgsardegna.com/

Organizzazioni aderenti al Comitato Sardegna STOP OPG: Associazione Sarda per l'Attuazione della Riforma Psichiatrica, Associazione “5 Novembre”, Forum Sardo Salute Mentale, Cgil Sarda, SOS Sanità Sardegna, Assemblea Territoriale di Cittadinanza Attiva, Tribunale per i diritti del Malato Sede di Cagliari, Associazione Culturale “Art Meeting”, Cooperativa Sociale “I Girasoli”, Cooperativa Sociale “Asarp Uno”, Arci Sardegna, Rivista di cultura poetica "Coloris de Limbas", SPI CGIL Sardegna, Cooperativa Sociale “Il Giardino di Clara”, Cooperativa Sociale “Giardino Aperto”, Comunità Casamatta, Associazione art.21, Conferenza Volontariato Giustizia della Sardegna, AUSER. Rivista “Sociale e Salute”, Associazione “Progrè” Comitato “A Casa mia”, USB Unione Sindacale di Base, ABC Associazione Bambini Celebrolesi, Asecon Ong, Sviluppo e Territorio – Società Cooperativa Sociale arl di tibo B, ASCE Associazione Sarda Contro l'Emarginazione. Comunità senegalese in Sardegna.

 

 

 

Bene il voto del Senato sugli Ospedali Psichiatrici Giudiziari ma continua la mobilitazione di StopOPG

L’emendamento approvato dalla Commissione Giustizia del Senato, che fissa a marzo 2013 il termine per la chiusura degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari - presentato da Ignazio Marino, Maritati e Casson sul Decreto Carceri - è una nuova tappa del faticoso percorso per abolire definitivamente gli OPG, ma il traguardo è ancora lontano.

L’attenzione e l’impegno, dai lavori della commissione Marino al voto del Senato di oggi, che continua per risolvere la drammatica situazione di 1.500 nostri concittadini “ dimenticati e a volte condannati ad un ergastolo bianco” lascia aperta la speranza. Anche se in realtà le norme che stabiliscono il superamento degli OPG esistono già ma non sono ancora state applicate; ora questa nuova legge fissa un nuovo termine perché ciò finalmente accada.

In particolare, vengono previsti impegni per ogni regione, per la creazione di nuove strutture residenziali psichiatriche in cui trasferire gli internati. E’ indispensabile precisare di cosa si tratta, per evitare di aprire, al posto degli attuali OPG, dei nuovi Ospedali Psichiatrici. Abbiamo preoccupazione che le strutture residenziali previste, od agglomerati di queste nello stesso sito, possano riprodurre situazioni simili ai vecchi ospedali psichiatrici. Mentre i manicomi sono stati aboliti proprio in quanto destinati a riprodurre - per la loro natura - disagio, sofferenza e devianza. Sono stati aboliti perché sono una risposta sbagliata in termini di cura. E’ certamente fondamentale garantire subito dei luoghi decorosi, per rispettare la dignità delle persone oggi internate in luoghi indegni. Ma bisogna, ed è possibile, farlo senza riaprire manicomi (piccoli o grandi che siano).

Il vero obiettivo, per ogni internato, è avere un percorso personalizzato di assistenza esterno, finalizzato al reinserimento e al sostegno in ambiti, non solo residenziali, alternativi all’OPG, e certamente non in strutture analoghe allo stesso per logica ed organizzazione.  

Per questo stopOPG continua la mobilitazione, verso il Governo e verso Regioni, ASL e Comuni: responsabili di organizzare la presa in carico delle persone internate, per curarle e assisterle nel territorio di residenza, come prevedono le norme e indicano le ripetute sentenze della Corte Costituzionale. Sapendo che serve investire nei servizi socio sanitari nel territorio, a partire dai Dipartimenti di Salute Mentale.

Infine, è importante non dimenticare l’impegno già assunto dal Senato per avviare anche un percorso di modifiche legislative, per superare l’istituto giuridico dell’OPG.

Continua perciò la mobilitazione di StopOPG.

 

p. StopOPG

Stefano Cecconi, Giovanna Del Giudice, Fabrizio Rossetti 

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