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Lettera aperta Unasam sul disegno di legge "Ciccioli" contro la legge 180 (Gisella Trincas)

 

 
Oggetto: Proposta di Legge “Disposizioni in materia di assistenza psichiatrica” approvata in data 17 maggio u.s. dalla Commissione Affari Sociali della Camera dei Deputati
 

Comitato stopOPG Lazio: possibile assumere personale in ASL (DSM) Lazio per presa in carico e dimissioni internati OPG

 

Il comitato regionale StopOPG Lazio, per il superamento degli ospedali psichiatrici giudiziari (OPG), ha scritto al Presidente della Giunta Regionale On. Polverini per chiedere un suo intervento presso la Conferenza Stato-Regioni per lo sblocco dei fondi previsti dalla L. 9/2012 con la quale è stato avviato il processo per la definitiva chiusura degli OPG che dovrà avvenire entro il 31 marzo del 2013. Senza queste risorse economiche è davvero difficile immaginare, prosegue il comitato, intraprendere la strada per il superamento degli OPG e la relativa presa in carico da parte dei Dipartimenti di Salute Mentale delle ASL, dei circa 160 pazienti residenti nel Lazio e attualmente internati presso gli OPG di Aversa, Napoli e Castiglion delle Stiviere". Così in una nota il Comitato regionale Stop Opg. 
"Tale processo si realizza mediante 'Percorsi terapeutico/riabilitativi individualizzati a forte integrazione socio-sanitaria' finalizzati al recupero e al reinserimento sociale dei pazienti internati. Un percorso questo di difficile attuazione viste le difficoltà in cui versano oggi i servizi di salute mentale nella nostra regione, e più in generale i servizi sanitari territoriali a causa del blocco del turn over del personale imposto dal piano di rientro sulla sanità - si legge nel comunicato - Già da oggi in molti DSM si fa fatica a garantire la normale attività per carenza di personale soprattutto di alcune figure professionali, addirittura poi c’è il rischio di interruzione del pubblico servizio a causa della chiusura di alcuni indispensabili presidi per la cura e l’assistenza psichiatrica, così come denunciato dal coordinamento dei direttori dei DSM delle 12 AA.SS.LL. del Lazio. Per queste ragioni abbiamo chiesto alla Presidente della Giunta del Lazio on. Polverini di farsi parte attiva all’interno della conferenza Stato-regioni per la definizione del riparto immediato alle singole Regioni delle risorse stanziate della Legge n. 9/2012 (art. 3-ter, commi 5 e 7) per spesa corrente complessivamente pari a 38 milioni di euro nel 2012 e a 55 milioni di euro a decorrere dal 2013. Sono risorse straordinarie da destinare alle ASL in favore dei DSM per l'esecuzione dei PTRI (Percorsi Terapeutico Riabilitativi Individuali) e per l’assunzione di personale (in deroga ai vincoli del piano di rientro) qualificato da dedicare al recupero e al reinserimento sociale dei pazienti internati. E’ un grande opportunità, conclude il Comitato stopopglazio, per riqualificare e riattivare i servizi di salute mentale nella ns. regione dopo anni di blocco del turn over a causa del piano di rientro in sanità".

Spending Review: al via raccolta firme per il diritto alla Salute “Colpire gli sprechi ma fermare i tagli lineari”

Al via la raccolta di firme a sostegno dell’appello “Per il diritto alla Salute: colpire gli sprechi, spendere meglio, ma fermare i Tagli!”- promosso dai rappresentanti di associazioni impegnate nel welfare socio sanitario - in relazione ai tagli lineari contenuti nel decreto sulla Spending Review. Un appello dove si sottolinea come “la spesa pubblica per il welfare è un investimento per accrescere il benessere, la coesione sociale, l’occupazione, lo stesso PIL, indispensabile in tempo di crisi e necessario per la ripresa economica”. Perciò la spending review, come sostengono i promotori dell'appello, “deve e può servire a garantire il diritto alla salute e all’assistenza socio sanitaria, se riqualifica la spesa pubblica. Mentre le manovre finanziarie degli ultimi anni, e il decreto appena approvato dal Governo, tagliano in modo lineare il finanziamento per la sanità e l’assistenza”.

Di fronte al “momento difficilissimo”, i promotori si dichiarano disponibili a  contribuire al risanamento e alla ripresa. Ma, avvertono: “Se l’emergenza in cui ci troviamo impone scelte difficili, queste non possono e non devono compromettere il modello universale del nostro Servizio Sanitario Nazionale, impedire ancora l’esistenza dei livelli essenziali per l’assistenza sociale e colpire ancora una volta le persone più deboli”. Per questo, ritengono che la discussione parlamentare sul decreto vada accompagnata da una grande “mobilitazione”. Infine, concludono chiedendo a Ministro della Salute, Conferenza delle Regioni, ANCI e Parlamento di aprire subito un confronto con le Associazioni e con il Sindacato, per scongiurare la logica dei tagli lineari, e assumere precisi impegni per riqualificare il Servizio Socio Sanitario pubblico e universale, a garanzia dei diritti di cittadinanza sanciti dalla Costituzione.

Le prima autorevoli firme che promuovono l’appello “Per il diritto alla Salute: colpire gli sprechi, spendere meglio, ma fermare i Tagli !” sono di Pietro Barbieri Presidente FISH Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap, Giorgio Bignami Presidente Forum Droghe, Don Luigi Ciotti Presidente Gruppo Abele, Giovanna Del Giudice Portavoce Forum Salute Mentale, Roberto Di Giovan Paolo Presidente Forum Salute in Carcere, Nerina Dirindin SOS Sanità, Antonio Gaudioso Segretario generale Cittadinanzattiva, Maria Grazia Giannichedda Presidente Fondazione Basaglia, Patrizio Gonnella Presidente Antigone, Elisabetta Laganà Presidente Conferenza nazionale Volonariato Giustizia, Gavino Maciocco Coordinatore SaluteInternazionale.info, Michele Mangano Presidente Auser, Paola Menetti presidente Legacoopsociali, Don Giovanni Nervo Presidente onorario Fondazione Zancan, già Fondatore e primo presidente Caritas Italiana, Franco Rotelli Presidente Conferenza mondiale per la salute mentale “F. Basaglia”, Roberto  Speziale Presidente ANFFAS, Gisella Trincas Presidente Unasam (Unione Nazionale Associazioni per la Salute Mentale), Tiziano Vecchiato Direttore Fondazione Zancan, Don Armando Zappolini Presidente CNCA (Coordinamento Nazionale Comunità di Accoglienza)

Per firmare l’appello:

http://www.petizionionline.it/petizione/per-il-diritto-alla-salute-colpire-gli-sprechi-spendere-meglio-ma-fermare-i-tagli/7539

http://www.superando.it/2012/07/11/spendere-meglio-ma-fermare-i-tagli

http://www.gruppoabele.org/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/3213

oppure scrivere a:

info@sossanita.it

ALLEGATO: l’Appello con le prime autorevoli firme
 

 

ALTRA MORTE ALL’OPG DI BARCELLONA, StopOPG Sicilia: “SI ACCELERI PERCORSO CHIUSURA”

 “L’ ennesima morte, a distanza di pochi giorni dall’ ultima, nell’ ospedale pschiatrico giudiziario di Barcellona Pozzo di Gotto conferma una situazione insostenibile che va subito affrontata accelerando il percorso che deve portare alla chiusura di questa struttura”: lo dice Elvira Morana, del Comitato StopOpg,  a proposito del decesso di un internato nell’Opg della citta’ del messinese. “ Su questa morte- aggiunge Morana- chiediamo sia fatta chiarezza. Sollecitiamo inoltre- prosegue-  l’immediato ripristino di condizioni di civilta’, cosa che significa piani di cura individualizzati in contesti del tutto diversi dagli Opg, che, come e’ ampiamente dimostrato, non fanno altro che aggravare la condizione delle persone fino alla morte”.

Diritto alla Salute, spending review, universalismo: 6 luglio discussione pubblica: a Roma (Centro congressi Frentani) con Aldo Ancona, Renato Balduzzi, Pietro Barbieri, Giovanni Bissoni, Stefano Cecconi, Giuseppe Costa, Nerina Dirindin, Carlo Fiordaliso

 

 

Serve un Patto per contribuire alla crescita, al risanamento, alla riqualificazione del Servizio Socio Sanitario pubblico e universale.
La spending review ipotizzata dal Governo si configura come un’irrinunciabile opera di riqualificazione della spesa pubblica, per rendere sempre più appropriate le prestazioni del welfare socio sanitario ?
Oppure si propone di ridurre i confini della copertura pubblica e universale, e quindi i Livelli Essenziali concernenti i diritti di sociali e civili sanciti dalla nostra Costituzione ?
Serve una discussione e un confronto trasparente, tanto più se si vuole realizzare un intervento straordinario ed eccezionale, in piena crisi, per contribuire all’abbattimento del debito pubblico: quel “forno inceneritore” di miliardi di spesa per interessi, che potrebbero invece, a risanamento avvenuto, essere finalmente destinati a investimenti e ovviamente al welfare stesso.
Con i documenti sulla spending review il Governo indica per la sola spesa sanitaria una revisione su 97 miliardi di euro, pari all’89% della spesa sanitaria totale.
Ci preoccupa una spending review che, anziché rinnovarlo, dovesse ferire il modello di welfare socio sanitario italiano (europeo), caratterizzato, seppure in modo contradittorio, da un tendenziale universalismo. Sarebbe un tragico errore consegnare al mercato il compito di rispondere a bisogni umani (sanitari e sociali) finora affrontati prevalentemente con l’intervento, diretto o indiretto, pubblico.
I pesanti tagli lineari al finanziamento del welfare socio sanitario e i nuovi ticket, disposti dalle ultime manovre finanziarie, rischiano, già ora, di compromettere il diritto costituzionale alla salute e all’assistenza (se la sanità è in crisi l’assistenza sociale rischia addirittura di scomparire).
Mentre l’allarme, posto dai documenti del Governo, sulla crescita della spesa sanitaria è preoccupante perché infondato (si veda l’ultimo Rapporto della Corte dei Conti in materia*), ed è indice di un approccio che vede il welfare come un mero costo invece che un investimento per accrescere il benessere, la coesione sociale, l’occupazione e lo stesso PIL, indispensabile in tempo di crisi e necessario per la ripresa economica.
Siamo invece convinti che sia possibile, giusto e necessario riqualificare la spesa socio sanitaria (e siamo disponibili a contribuire). Peraltro l’esperienza di alcune regioni dimostra che la progressiva riorganizzazione dell’offerta del welfare, per avvicinarla sempre più ai bisogni dei cittadini, tagliando e riconvertendo spesa inappropriata, ha assicurato migliori livelli di assistenza e mantenuto in equilibrio i bilanci. Al contrario di quelle realtà dove il disavanzo di bilancio è sempre associato a peggiori risultati assistenziali.
Perciò la spending review non può essere un’operazione centralista calata dall’alto: deve considerare le diverse condizioni e i diversi comportamenti tra le regioni, e il legame tra bilancio economico e assistenziale. E deve distinguere tra operazioni a “breve termine” e altre che necessitano di tempi più lunghi per ottenere risultati duraturi. Altrimenti diventa un’operazione ragionieristica solo per ridurre la spesa.
Siamo consapevoli che il momento è difficilissimo, per questo serve affidare al nuovo Patto per la Salute un compito straordinario: assumere precisi impegni per mantenere la natura pubblica e universale del Servizio Sanitario Nazionale a garanzia dei diritti di cittadinanza, e così dare “un senso e un orientamento” alla spending review nei settori del wefare socio sanitario.
 

Comitato Regionale stopOPG LOMBARDIA: chiudere gli ospedali psichiatrici giudiziari. Aprire i servizi territoriali. Per accogliere e ridare diritti di cittadinanza

COMUNICATO STAMPA

Si è tenuto oggi, 19 giugno a Milano, presso l’Auditorium della Società Umanitaria, l’iniziativa del Comitato regionale lombardo di StopOpg “Dimettere dismettere accogliere. Oltre l’ospedale psichiatrico giudiziario. A che punto siamo in Lombardia”.

Al dibattito, che ha visto dialogare tra loro diverse voci istituzionali, hanno partecipato: il Dott. Franco Milani, dell’Assessorato Regionale Sanità, la Dott.ssa Giulia Borgomanero, dell’Assessorato Regionale alla Famiglia e Solidarietà sociale; la Dott.ssa Maria Laura Fadda, Magistrato di Sorveglianza di Milano; l’Avv. Antonella Calcaterra, della Camera Penale di Milano; la Dott.ssa Francesca Valenzi del Provveditorato Regionale dell’Amministrazione Penitenziaria; Stefano Cecconi, del Comitato nazionale StopOpg. A moderare Alberto Villa, portavoce del Comitato lombardo StopOpg.

Sono inoltre intervenuti Valerio Canzian, Presidente dell’Associazione Urasam (Unione Reg. Associazioni per la Salute Mentale Lombardia), operatori dei servizi sociali, la madre di un paziente internato, un rappresentante di una comunità di accoglienza, lo psichiatra e Presidente del Forum di Salute mentale Lombardia Luigi Benevelli.

Con gli attori di ForMattArt che hanno portato due contributi narrativi. Oggetto del confronto la chiusura dell’ospedale psichiatrico giudiziario di Castiglione delle Stiviere, circa 285 pazienti internati con diagnosi psichiatrica e autori di reato, di cui 95 le donne, nell’unica sezione femminile in Italia. Con la recente legge 9/2012 le Regioni interessate sono vincolate al 31 marzo 2013 come data entro cui dismettere gli opg. Ma oggi si è appreso che per Regione Lombardia è impossibile rispettare tale scadenza.

Anche per questo secondo le associazioni che si riconoscono nella campagna per la definitiva chiusura degli opg c’è bisogno della concreta e reale collaborazione di tutte le forze in campo e di una decisa presa in carico delle rispettive responsabilità per far fronte a una situazione complessa, che coinvolge diversi soggetti a vari livelli, e dove agiscono paure, pregiudizi, disinteresse, resistenze. Occorre insomma una svolta culturale.
Il Comitato StopOpg Lombardia, nell’ambito della campagna nazionale, auspica l’attivazione di tavoli di confronto per creare strutture accoglienti e inclusive. Perché il rischio vero è che ora si arrivi invece a mini–opg e dunque, ancora una volta, a luoghi di costrizione e non di cura. Le risorse finanziare per intervenire ci sono ma devono poter essere trasferite.
“Come ha detto Stefano Cecconi la prossima fase della campagna avrà un titolo provocatorio: ‘Chiudono gli opg o riaprono i manicomi?’ ed è questa la nostra preoccupazione sullo sbocco che potrebbe avere la recente legge – afferma Alberto Villa, del Comitato lombardo StopOpg –. Noi crediamo che ai circa 1500 pazienti internati negli opg (di cui 400/500 la Commissione Marino ha segnalato che potrebbero essere già oggi dimessi) vadano riconosciuti diritti, un volto e un nome, dignità. Cioè storia, identità, cittadinanza. Per questo a fianco della chiusura degli opg deve esserci l’apertura dei servizi territoriali, il potenziamento della medicina di comunità, oggi non strutturati né attrezzati per accogliere a dovere queste persone. E per questo, anche, come rilevato oggi, bisogna lavorare per cambiare il codice penale”

Milano, 19 giugno 2012

 

i video degli interventi (da canale Youtube di FP CGIL LOMBARDIA)

 

 

 

Assemblea Nazionale StopOPG del 12 giugno 2012: comunicato conclusivo

Continua la mobilitazione per chiudere definitivamente, e senza trucchi, gli Ospedali psichiatrici giudiziari e per fermare gli attacchi contro la legge Basaglia.

Saranno organizzate iniziative e livello nazionale e territoriale, intanto fino marzo 2013, termine stabilito dalla recente legge per la chiusura degli OPG.

Questa le indicazioni emerse dall’assemblea di stopOPG, che si è svolta a Roma il 12 giugno.
A nove mesi dal termine previsto dalla legge per la chiusura degli OPG, infatti, il rischio è che tutto si riduca al trasferimento degli internati nelle nuove strutture previste, aprendo i cosiddetti “mini Opg” in tutte le regioni italiane. Lo conferma la bozza di Decreto proposta dal Governo ora in discussione con la Conferenza delle Regioni. E ciò mentre procede il dibattito alla Camera sul testo di controriforma della legge Basaglia (relatore on. Ciccioli) che, secondo StopOpg, “non è altro che il tentativo di ricostruire i manicomi riaprendo una stagione buia che consideravamo definitivamente archiviata”.

Ecco perché stopOPG rivendica l’immediato riparto alle Regioni delle risorse ad hoc stanziate dalla legge 9/2012 sugli Ospedali Psichiatrici Giudiziari per offrire un’assistenza alternativa alle persone internate: 38 milioni di euro nel 2012 e 55 milioni di euro dall’anno 2013”, che possono contribuire, se assegnate subito ai Dipartimenti di Salute Mentale, alla costruzione dei budget di salute fuori dagli OPG. Riprodurre invece con le nuove strutture pratiche di istituzionalizzazione, con il binomio “cura e custodia” tipico del manicomio, sarebbe un fallimento.

La mobilitazione lancia anche un nuovo allarme per i continui tagli al finanziamento del Servizio sanitario e al welfare. Per questo proseguiranno le iniziative a sostegno del welfare locale, nel territorio, dove si gioca, con Regioni, ASL e Dipartimenti di Salute Mentale, gran parte delle possibilità di costruire l'alternativa al modello manicomiale, e quindi anche all'OPG. La presenza dei comitati stopOPG ormai in 18 regioni, intervenuti all’assemblea, è un segno positivo, che, a partire dal lavoro per la salute mentale, propone un “modello sociale” inclusivo e più giusto.

E’ stata decisa anche una specifica attività per l’advocacy e il sostegno alla tutela legale delle persone internate. Infine, è stato confermato l’impegno, con l’avvio di uno specifico tavolo di lavoro, per la modifica degli articoli del codice penale e di procedura penale inerenti a imputabilità, pericolosità sociale e misure di sicurezza, all’origine del retrivo istituto giuridico dell’OPG.

All’assemblea sono intervenuti, tra gli altri, Ignazio Marino (senatore presidente commissione parlamentare d’inchiesta sull’efficienza e l’efficacia del Servizio Sanitario Nazionale), Margherita Miotto (deputata e prima firmataria sugli OPG approvato alla Camera), Antonella Calcaterra (Osservatorio Carcere Unione Camere Penali Italiane) e Sergio Moccia (docente università Napoli Scienze Penalistiche, Criminologiche e Penitenziarie). Carlo Lusenti, l’assessore della regione Emilia Romagna, impossibilitato a partecipare per gli impegni legati alla dolorosa vicenda del terremoto, ha inviato un messaggio all’assemblea confermando l’impegno al confronto sul superamento degli OPG.

 
 
- l'audio degli interventi (da radiofuorionda)
 
 
servizio di CGIL.TV

StopOPG MARCHE : incontro con l'Assessore regionale Mezzolani, il report e il comunicato stampa

Comunicato Stampa
Il 17 maggio u.s. presso la sede dell’Ass.to alla Sanità Regione Marche, l’Ass.re Mezzolani ha incontrato una delegazione del Comitato StopOPG Marche, all’incontro era presnte il Dott. Carmine Di Bernardo, Dirigente Assistenza Territoriale.
Nell’incontro, articolato, approfondito ed attento, sono stati affrontati i molteplici e delicati aspetti della definitiva chiusura degli OPG-lager italiani: l’Assessore nell’esprimere la piena volontà della Regione di adoperarsi in ogni modo per la tutela dei 18 cittadini marchigiani – 6 dei quali già da ora dimissibili – ancora internati, ha espresso viva perplessità sia per l’esiguità delle risorse economiche a disposizione, sia per i ritardi che il Governo centrale sta accumulando nell’emanazione delle indispensabili linee guida attuative del Decreto Marino.
Ricordiamo che tali linee guida sono fondamentali per orientare le scelte strategiche in una direzione piuttosto che nell’altra: parliamo del ruolo del privato imprenditoriale, del rapporto con le Forze dell’Ordine per quanto attiene ai provvedimenti di custodia, della operatività dei DSM relativamente ai necessari progetti individualizzati di presa in carico.
La nostra Regione ha già adottato i provvedimenti di sua competenza, sia nella individuazione dell’istituto Carcerario sede della “sezione osservandi”, sia nella nomina del responsabile del Comitato Tecnico per i criteri di dimissibilità dei cittadini internati, ma oltre alla volontà teorica di adottare strategie rispettose del modello di sanità pubblica e di una psichiatria più territoriale che istituzionale, è ancora nell’impossibilità di decisioni operative univoche, fintanto che non siano definite sia le linee guida sopracitate, sia le competenze di cura e di vigilanza in capo alla Sanità e alla Giustizia.
L’Ass.re Mezzolani, ha riconosciuto il grande ruolo che il Comitato StopOPG sta svolgendo nel rapporto con la comunità territoriale attraverso il movimento trasversale che rappresenta, sia sul piano culturale sia sul piano della competenza, tanto da definirlo interlocutore privilegiato della Consulta della Salute Mentale da coinvolgere già nella fase di discussione delle linee guida nazionali.
Con il comune accordo di mantenere una comunicazione sempre aperta e costruttiva nel condurre questa battaglia di civiltà per la tutela dei nostri concittadini vittime dell’orrore degli OPG, ci si è dati un virtuale appuntamento alla luce delle linee guida nazionali di prossima emanazione.

Per il Comitato StopOPG Marche
Laura Stopponi

Vogliono riaprire i manicomi (li chiameranno Trattamenti Sanitari Necessari…) di S. Cecconi

di Stefano Cecconi (Comitato nazionale StopOPG)

Con il Disegno di Legge presentato dall’on. Ciccioli per modificare la legge 180, e approvato in commissione sanità alla Camera, sono previsti trattamenti sanitari (psichiatrici) “necessari” TSN, prolungati e attuati contro la volontà del cittadino in apposite strutture. Se verrà tradotto in legge riapre la buia stagione dei manicomi. La legge 180 ha interrotto secoli di abusi e di costrizioni nei confronti di migliaia di persone, private della libertà e della dignità e obbligate all’internamento, limitando a situazioni acute e straordinarie, e con precise garanzie per la persona, la possibilità di trattamento sanitario obbligatorio. I manicomi sono stati aboliti, proprio in quanto destinati a riprodurre - per la loro natura - disagio, sofferenza e devianza. Sono stati aboliti perché sono una risposta sbagliata in termini di cura. Non a caso l’ Organizzazione Mondiale della Sanità e l’Unione Europea, con Libro verde sulla salute mentale, hanno indicato come modello la legge 180. Eppure sappiamo che la riforma Basaglia non è stata applicata pienamente: troppo spesso il diritto alla salute mentale non è garantito su tutto il territorio nazionale. In modo strisciante si sono riaperte strutture che assomigliano ai vecchi ospedali psichiatrici e troppo spesso l’unica risposta sono i farmaci. Questa situazione, se non affrontata, porta all’abbandono di chi soffre e delle loro famiglie. E offre pretesti ai “nostalgici” del manicomio. Per questo insistiamo: bisogna investire nei servizi territoriali , con Centri di Salute Mentale accoglienti, centri diurni, servizi domiciliari e residenziali, per garantire 24 ore su 24 la “presa in carico” delle persone e dei loro familiari, e l’inclusione sociale e lavorativa. E proprio investire nel welfare territoriale favorisce l’alternativa e la chiusura degli stessi Ospedali Psichiatrici Giudiziari, che il Presidente Napolitano ha definito “estremo orrore, inconcepibile in un qualsiasi paese appena appena civile”.

Questo occorre, perché smantellare la 180 e tornare al manicomio, è una comoda e incivile scorciatoia, che non riconosce dignità e diritti a chi soffre di disagio mentale, e che riduce gli spazi di libertà per tutti.

 

il Disegno di Legge presentato dall’on. Ciccioli da www.camera.it

Il Comitato nazionale StopOPG in audizione presso la Commissione parlamentare d'inchiesta sull'efficacia e l'efficienza del SSN, sulla nuova legge (9/2012) per il superamento degli OPG

Comunicato

 

Nel corso dell’audizione abbiamo espresso grande preoccupazione per il rischio che tutto il processo di superamento degli OPG si riduca al trasferimento degli internati nelle strutture regionali di internamento: i “mini OPG” (le nuove strutture previste dalla legge, in cui saranno disposte le misure di sicurezza detentive in luogo degli attuali OPG).

Infatti, mentre oltre 1.300 persone restano internate nei vecchi OPG, non risulta che in generale le Aziende sanitarie locali e i Dipartimenti di salute mentale stiano organizzando presa in carico e dimissioni. Tutta l’attenzione è concentrata sulla discussione, tra Ministero della Salute e Conferenza delle Regioni, sul decreto che deve fissare i requisiti dei “mini OPG”.

Mentre il vero obiettivo del processo di superamento degli attuali Ospedali Psichiatrici Giudiziari deve essere la dimissione delle persone internate e il loro inserimento sociale con Progetti terapeutico riabilitativi individuali, diversificati a seconda dei bisogni assistenziali. Riprodurre con le nuove strutture pratiche di istituzionalizzazione, con il binomio “cura e custodia” tipico del manicomio, sarebbe un fallimento.

Per questo abbiamo presentato una serie di proposte (vedi il Report) per attuare la nuova legge, con la priorità assoluta di garantire alle persone internate misure alternative all’internamento e al ricovero, destinando le risorse stanziate ai Dipartimenti di Salute Mentale.  Rendendoci disponibile, con i comitati regionali di stopOPG, a monitorare l’attuazione di questo percorso.

Infine, abbiamo confermato la necessità di intervenire alla radice del problema, con la modifica degli articoli del codice penale e di procedura penale  inerenti a imputabilità, pericolosità sociale e misure di sicurezza, all’origine del retrivo istituto giuridico dell’OPG.

 

p. Comitato nazionale stopOPG
Stefano Cecconi

 

 

OPG: lettera aperta di Roberto Bocchieri sulla nuova legge

Componente Titolare del Tavolo Tecnico di Consultazione Permanente Dpcm in Conferenza Unificata

StopOPG scrive a Governo, Regioni e Commissione d’inchiesta SSN sull' applicazione della legge per il superamento degli OPG

Tra meno di dieci mesi, al 1° febbraio 2013, scade il termine fissato dall’articolo 3 ter della legge n. 9 del 17 febbraio 2012 per il completamento del processo di superamento degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari.
Mentre oltre 1.300 persone (D.A.P. dicembre 2011) restano internate nei vecchi OPG - non ci risulta che il numero degli/lle   internati/e sia diminuito né che in generale le Aziende sanitarie locali e i Dipartimenti di salute mentale stiano organizzando presa in carico e dimissioni - si stanno preparando i nuovi “mini OPG” regionali, magari a gestione privata.

 

 

Costituito il Comitato regionale StopOPG Piemonte

Prossima riunione: giovedì, 19 aprile 2012, ore 18.00

c/o ALMM, via Vanchiglia, 3, Torino

 

Contatti: comitatostopopgpiemonte@gmail.com

 

 

StopOPG sollecita incontro al Ministro della Salute Balduzzi

Egregio Ministro,

dopo il rinvio dell'incontro fissato per il 15 marzo u.s., le abbiamo scritto (e-mail del 21.3.2012) per poter stabilire una nuova data.

Ci permettiamo di insistere, pur consapevoli dei suoi impegni, per poterla incontrare a breve, anche considerati i tempi previsti per l'Intesa Stato Regioni preliminare al Decreto concernete l’attuazione dell'articolo 3 ter della Legge n. 9 del 17 febbraio 2012 sugli ospedali psichiatrici giudiziari.

Inoltre, abbiamo già espresso viva preoccupazione ("dagli ospedali psichiatrici giudiziari ai manicomi privati ?") sia sui contenuti della bozza di decreto che è stata diffusa (il sole 24 ore sanità del 7/4/2012) che sulla mancanza di iniziative per procedere con le dimissioni delle persone internate, così come previsto anche dalla citata legge 9/2012.

In attesa di riscontro, cordiali saluti p. Il Comitato STOP OPG
Stefano Cecconi, Giovanna Del Giudice

 

 

 

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