OPG superamento

4/12/2015- Chiusura OPG di Secondigliano NAPOLI: scaduti i termini fissati dal Decreto del Ministro della Giustizia, ora l’Opg finalmente chiude?

Il Mattino di Napoli: Opg Secondigliano chiude il 21 dicembre
Un DM Giustizia del 30 settembre 2015 stabiliva la chiusura dell’OPG di Napoli Secondigliano entro sessanta giorni, per motivazioni di carattere economico finanziario! La Regione Campania ha lavoraro per il trasferimento degli internati (sono 24 persone al 30 novembre 2015 secondo i dati ufficiali del DAP) alle Rems ed eventualmente all’Opg di Aversa. Con l’apertura della Rems ad Avellino (1.12.2015) l’obiettivo della chiusura del’Opg di Napoli Secondigliano è a portata di mano. Certo resta aperta la controversa questione delle Rems - strutture detentive ad altissimo rischio neo manicomiale - che finora sono state la prevalente risposta alla chiusura degli Opg, anziché l’extrema ratio, come prescrive la legge 81/2014: che orienta decisamente verso misure di cura e riabilitazione alternative alla detenzione.

Il viaggio di StopOpg per visitare le Rems: le prime quattro tappe. Come in Opg: custodia non si concilia con cura

Il 30 novembre 2015 una delegazione del comitato nazionale stopOpg ha iniziato da Maniago in Friuli (Aas 5 di Pordenone) il viaggio per visitare le Residenze per l’Esecuzione delle Misure di Sicurezza REMS, le strutture previste dalla legge 9/2012 per la chiusura degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari OPG. Il 3 dicembre ha visitato due Rems in Campania (Asl di Caserta) a Mondragone e a Roccaromana, e il 4 dicembre è stata la volta della regione Lazio a Pontecorvo (Asl di Frosinone). A fine dicembre il viaggio toccherà Aurisina, a gennaio le Rems in Emilia Romagna e poi le altre. Rimandando ad un report dettagliato su ogni singola Rems visitata, stopOpg presenta un primo bilancio, sintetico e generale, su quanto visto, su quanto emerso dalla discussione con gli operatori e dall'incontro con le persone internate

... leggi il REPORT flash

 

 

 

nella foto:
Rems di Pontecorvo (FR): sbarre del corridoio esterno

“87 ORE – gli ultimi giorni di Francesco Mastrogiovanni” - un film di Costanza Quatriglio

Venerdì 6 novembre ore 22 – Roma Teatro Palladium

“87 ORE – gli ultimi giorni di Francesco Mastrogiovanni” - un film di Costanza Quatriglio (LOCANDINA ALLEGATA)

Dal 31 luglio al 4 agosto 2009. Il racconto degli ultimi giorni di Francesco Mastrogiovanni attraverso le immagini disumanizzanti prodotte dallo sguardo meccanico di nove videocamere di sorveglianza poste all’interno del reparto psichiatrico dell'ospedale di Vallo della Lucania.

Il film, prodotto da Marco Visalberghi per DocLab in collaborazione con Rai Tre, verrà presentato in anteprima venerdì 6 novembre alle 22.00 ad Arcipelago - Festival Internazionale di Cortometraggi e Nuove Immagini al Teatro Palladium. Sarà poi in sala a Roma e Milano dal 23 novembre, e in onda su Rai 3 il 28 dicembre.

La notizia su: Corriere della SeraL’Espresso -

Torino 23 ottobre 2015: stopOPG interviene al convegno sulla chiusura degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari

 

Quali prospettive per il sistema psichiatrico piemontese

e nazionale a 37 anni dalla legge Basaglia?

 

23 e 24 ottobre 2015

Caffè Basaglia - Via Mantova 34

TORINO

 

 

 

Cronache di ordinaria IN-Giustizia da Barcellona Pozzo di Gotto: “Colpevoli coloro che omettono di applicare la legge”. di padre Giuseppe Insana

L’INTERNATO che, giorni addietro, “..ha aggredito due guardie in servizio, dopo averle minacciate con una forbicina” nell’O.P.G. di Barcellona, è una persona giovane che ha avuto la sventura nella sua vita di non avere una famiglia, per cui è cresciuto in collegi, in carcere minorili, in carceri normali, in OPG, che, secondo le Istituzioni e il Parlamento è una struttura disumana, incivile, incostituzionale, incapace a curare e a rispettare la dignità della persona; e quindi doveva essere superata entro il 31 marzo 2015.

L’OPG non l’ha saputo aiutare nel superare i suoi gravi problemi dovuti al suo sventurato vissuto; non era il luogo idoneo per aiutarlo. E lo sventurato internato continua a subire un ambiente non idoneo per colpa del Magistrato e della Sanità dal momento che da molti mesi è stato prodotto per lui dal Modulo Dipartimentale n. 1 di Palermo il Programma Terapeutico riabilitativo individualizzato che prevede l’inserimento nella ReMS di Naso.

E l’internato attende il trasferimento nella ReMS. Ma tutto questo non è avvenuto perché l’Amministrazione Penitenziari invia nella ReMS persone del territorio piuttosto che le persone internate in OPG.

Non si giustifica il gesto di aggressione della persona internata ma si condannano le omissioni delle Istituzioni competenti (Ministero della Giustizia e della Sanità, Magistratura e Sanità regionali) che ancora permettono che 48 persone restano sequestrate (non curate e trattate) dentro l’ex OPG che oggi è, a tutti gli effetti, carcere con oltre 120 detenuti.

I mass-media, se vogliono essere etici, hanno il dovere di spiegare in modo esaustivo i fatti e le situazioni per cui l’internato che aggredisce non è colpevole.

I colpevoli sono coloro che omettono di realizzare la Legge.

 

Giuseppe Insana

"Cosa fareste voi che siete persone normali" di don Pippo Insana

 

Cosa fareste voi che siete persone normali, a posto di Fabio che da  più di sei anni è internato nell’Ospedale Psichiatrico Giudiziario di Barcellona Pozzo di Gottoin OPG perché riconosciuto incapace di intendere e di volere al momento del reato? Ha tenuto sempre buona condotta; mai un richiamo o rapporto disciplinare; ha collaborato con gli Psichiatri e col personale tutto; ha partecipato con profitto a tutte le attività propostigli; ha usufruito di molte licenze d’esperimento, tutte con esito positivo, da più di due anni usufruisce di art. 21 per lavorare in un laboratorio di ceramica in ambiente esterno con  risultati eccezionali; Tiene ottimo comportamento come asseriscono tutte le relazioni dell’equipe di trattamento e come può confermare lo stesso Magistrato di Sorveglianza. Ma, nonostante la Legge 81, che non è di ieri ma del mese di maggio 2014 che vuole tutti i ricoverati in luoghi diversi dall’OPG, Fabio resta in OPG. Chi sono i responsabili di questa evidente infrazione della Legge? E’ il suo Dipartimento di Salute Mentale di Palermo che dinanzi alla richiesta del Programma Terapeutico individualizzato, come vuole la Legge 81, senza vederlo, nonostante le relazioni positive e vari solleciti, propone  in modo secco  per Fabio la ReMS dove, fra l’altro, non c’è posto per Fabio; trovano invece posto persone inferme di mente del territorio (anche questo in contrasto con la Legge 81/2014, e persone di altre regioni. Secondo me, anche la Magistratura di Sorveglianza  dovrebbe essere solerte e incisiva nei confronti del DSM inadempiente; ma anche il Ministero della Giustizia e della Sanità dovrebbero  fare il punto per Fabio e gli altri 51 internati  ancora nell’OPG  di Barcellona.

Altrettanto assurda la situazione di Domenico di Foggia. Da molti mesi gli è stata proposta la Comunità Don Milani di Molfetta in attesa che si liberasse un posto; circa due mesi addietro il DSM  invia la Comunicazione che Domenico deve attendere la costruzione di una Comunità per soli dimessi dall’OPG. Significa togliere diritti, giuste attese, speranza a persone che, nonostante il buon comportamento, come risulta dalle relazioni dell’OPG, si prolunga la permanenza in OPG, che già secondo Legge dovrebbe essere chiuso, con proroghe della misura di sicurezza. Di simili assurdità ci sono veri responsabili: il DSM, ma anche la Magistratura.

Salvatore dal 2005 è internato nell’ OPG di Barcellona per furto di un motorino. Già da molto tempo,  l’equipe di trattamento relaziona che Salvatore ha un ottimo comportamento. Ma la Magistratura di Sorveglianza continua a dare proroghe della misura di sicurezza perché elementi della sua famiglia non sono corretti, perché il suo DSM propone per lui la ReMS; ma lui continua a restare in OPG. Magistratura e DSM fate il vostro dovere, applicate la Legge 81.

Nelle stesse situazioni di Fabio, di Domenico, di Salvatore ci sono altri internati. Magistratura di Sorveglianza, DSM provvedete di fare interventi  urgenti per questi casi. Disapprovo i vostri attuali atteggiamenti; vi chiamo responsabili per queste ingiustizie. Abusate del vostro potere. Ministero della Giustizia e della Salute, quanto tempo ancora per commissariare le regioni inadempienti per potere dare risposte adeguate per questi internati?
21.09.2015

                         Giuseppe Insana

Per chiudere gli OPG commissariare subito le regioni inadempienti

 

Sono passati 4 mesi dal 31 marzo 2015 e gli Ospedali Psichiatrici Giudiziari non sono ancora chiusi.

Più di trecento persone sono internate nei 5 Opg superstiti: Barcellona Pozzo di Gotto, Aversa, Napoli, Montelupo Fiorentino, Reggio Emilia; e altri 240 sono gli internati nell’ex Opg di Castiglione delle Stiviere, che ha solo cambiato “targa” diventando Rems.

Alle dichiarazioni del sottosegretario De Fiilippo che, nei giorni scorsi in Parlamento, annunciava il commissariamento delle regioni inadempienti non sono seguiti i fatti. Il commissariamento non è più rinviabile e riguarda le regioni che non hanno ancora accolto i propri pazienti, costringendoli così a restare in Opg.

Ma il commissariamento deve agire per la completa attuazione della Legge 81/2014, che non si limita a far chiudere gli Opg. Tanto più dopo la sentenza della Corte Costituzionale di questi giorni che, respingendo il ricorso del Tribunale di sorveglianza di Messina, ha confermato la piena legittimità della legge 81, con motivazioni che ne sostengono lo spirito innovatore.

La nuova legge infatti privilegia misure alternative anche alla detenzione nelle Rems (le strutture regionali di detenzione che stanno sostituendo gli Opg invece di diventare residuali). Il commissario può dare impulso e sostegno a Regioni e Asl che, collaborando con la Magistratura, devono costruire l’alternativa all’internamento delle persone in Opg e nelle Rems: con progetti di cura e riabilitazione individuale, potenziando i servizi territoriali di salute mentale.

Come per la chiusura dei manicomi la vera sfida è costruire nelle comunità l’alternativa all’esclusione sociale.

(p. stopOPG: Stefano Cecconi, Giovanna Del Giudice, Patrizio Gonnella)

Chiudere gli OPG. E poi? - Iniziativa a Torino, 21 settembre 2015


 

Lunedì 21 settembre 2015, ore 18.00

Torino, Caserma Lamarmora, via Asti 22

 

 

Chiudere gli OPG. E poi?

 

con

Antonella Barbagallo  Vicepresidente Unasam

Stefano Cecconi  Coordinatore nazionale campagna StopOpg

Nerina Dirindin  Senatrice

Ugo Zamburru  Psichiatra, Arci
 

coordina
 

Anna Greco  StopOpg

 

https://www.facebook.com/events/1011647432213200/

Servizio “Primo soccorso stop OPG- REMS"

 

Il Comitato STOP OPG ha organizzato il servizio “Primo soccorso stop OPG- REMS": un gruppo di esperti, composto  da avvocati, psichiatri e operatori dei servizi di salute mentale e da rappresentanti delle associazioni dei familiari che si sono resi disponibili a titolo gratuito a offrire informazioni sulle innovazioni introdotte dalla Legge 81/2014, quali ad esempio: dimissioni senza proroghe a fine misura di sicurezza, preferenza di misure alternative alla detenzione in OPG (Ospedale Psichiatrico Giudiziario) e in REMS (Residenza per l’Esecuzione della Misura di Sicurezza), dimissioni per i già internati, obbligo di presa in carico e presentazione del Progetto Terapeutico Riabilitativo Individuale."

Il “PS stopOPG-REMS” nasce per decisone del Comitato nazionale stopOPG come ulteriore azione del Comitato a sostegno dei diritti delle persone internate o a rischio di internamento in OPG o in REMS.

 

Tutti possono scrivere al “PS stopOPG-REMS” ponendo domande, illustrando casi e relative problematiche, preferibilmente
       
  inviando una e-mail a:       oppure scrivendo a:
  primosoccorso@stopopg.it      

PS stopOPG-REMS
presso Associazione Antigone

Via Monti Di Pietralata n.16
00157 Roma

            fax 06233215489
               

 

Il “PS stop OPG-REMS” non offre direttamente assistenza legale o sociosanitaria ma fornisce prime informazioni e suggerimenti relativi all’assistenza legale e socio sanitaria per le persone internate o a rischio di internamento in OPG o in REMS e ai loro familiari, congiunti, amici, legali, associazioni di tutela.


 

Materiali:  
  Lettera di presentazione del servizio  
 

Testo Legge 81/2014 coordinato con DL 31 marzo 2014, n. 52

 
       

 

 

 

 

scarica il PDF

 

 

 


 

Chiusura Ospedali Psichiatri Giudiziari:bene dichiarazioni sottosegretario De Filippo su commissariamento Regioni inadempienti.

 

stopOPG lo chiede da tempo: il commissariamento è necessario per assicurare le dimissioni e il trasferimento delle persone ancora internate a tre mesi dalla scadenza fissata dalla legge, e chiudere uno alla volta tutti gli Opg. Ma il commissariamento non serve solo a superare i ritardi nella chiusura degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari: deve occuparsi dell’attuazione integrale della Legge 81/2014. La nuova legge, infatti, non si limita a far chiudere gli Opg. Costruisce l’alternativa, seguendo la strada della legge 180 che ha chiuso i manicomi: prevede siano presentati dalle Regioni, tramite le Asl, progetti individuali di cura e riabilitazione per adottare misure alternative alla detenzione nelle Rems (le strutture regionali che stanno sostituendo gli Opg), su cui si pronuncia la magistratura. Perciò stopOPG sostiene il commissariamento e continua la sua mobilitazione: per chiudere davvero gli Opg = più servizi di Salute Mentale e non Rems. (p. stopOPG: Stefano Cecconi)

Corte Costituzionale conferma legittimità legge 81/2014 sul superamento degli OPG. Ora commissariare regioni inadempienti

La Corte Costituzionale ha respinto il ricorso promosso dal Tribunale di sorveglianza di Messina contro la legge 81/2014 sul superamento degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari, giudicando non fondata la questione di legittimità costituzionale.

Il ricorso contestava la legge 81/2014 nelle parti in cui stabilisce che l’accertamento della pericolosità sociale “è effettuato sulla base delle qualità soggettive della persona e senza tenere conto delle condizioni (cosiddette ambientali)  di cui all’articolo 133, secondo comma, numero 4, del codice penale” e che “non costituisce elemento idoneo a supportare il giudizio di pericolosità sociale la sola mancanza di programmi terapeutici individuali”.

La Consulta conferma la piena legittimità costituzionale della legge 81, laddove in sostanza ci dice che un malato povero, emarginato, senza casa o abbandonato dai servizi non può diventare, per questa ragione, socialmente  pericoloso e finire in OPG. Come troppo spesso sinora è accaduto.

Si conferma e si rafforza così l’orientamento di quella che abbiamo definito una buona legge. Il tratto più interessante della nuova norma è aver spostato il baricentro dai binomi manicomiali “malattia mentale/pericolosità sociale e cura/cusotodia” ai progetti di cura e riabilitazione individuali e al territorio. In particolare essa stabilisce che la regola deve essere una misura di sicurezza diversa dalla detenzione in Opg e in Rems, salvo situazioni determinate che devono diventare l’eccezione.  In questo senso la sentenza della Consulta è illuminante e conferma precedenti atti.

La mobilitazione di stopOPG così prosegue con più forza e la prima richiesta al Governo è il commissariamento delle regioni che non hanno ancora accolto i propri pazienti e che impediscono la chiusura degli OPG a quasi quattro mesi dalla scadenza del 31 marzo 2015.

p. stopOPG

Stefano Cecconi
Franco Corleone


Leggi la sentenza sul sito della Consulta:

http://www.sossanita.it/doc/2015_07_OPG_CONSULTA_STOP_MESSINA.pdf


REPORT INCONTRO stopOPG Sottosegretario alla Salute Vito DE FILIPPO

Chiusura degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari, stopOPG ha incontrato il Sottosegretario De Filippo.

Commissariare Regioni inadempienti, insistere con Magistratura e Servizi per progetti di cura senza misure detentive, applicando bene la Legge 81/2014.
Il 17 giugno, a Roma presso il Ministero della Salute, si è svolto l’incontro tra il Comitato nazionale stopOPG e il Sottosegretario alla Salute on. Vito De Filippo (Presidente dell’Organismo di Coordinamento del processo di superamento degli Opg). Per stopOPG erano presenti: Stefano Cecconi, Denise Amerini, Franco Corleone, Patrizio Gonnella, Girolamo Digilio.
Nella prima parte dell’incontro il Sottosegretario De Filippo ha riepilogato la situazione, che a breve verrà ripresa nella IV Relazione al Parlamento.

In sintesi, come stopOPG:

  • Abbiamo confermato il giudizio positivo sulla decisione del Governo di non concedere proroghe alla scadenza del 31 marzo 2015 per la chiusura degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari.
  • Denunciamo che a distanza di oltre due mesi gli Opg non sono stati ancora chiusi: almeno 300 persone restano rinchiuse nei 5 Opg “superstiti” (Barcellona Pozzo di Gotto, Aversa, Napoli, Montelupo Fiorentino, Reggio Emilia) e quasi 250 persone sono rinchiuse nell’Opg di Castiglione delle Stiviere, che cambiando targa (in Rems), è diventato un “neomanicomio”. Nelle otto Rems sinora attivate nelle altre regioni vi sono meno di 100 persone.
  • Abbiamo chiesto che le Regioni che non hanno ancora accolto i loro pazienti siano immediatamente commissariate, per assicurare le dimissioni e il trasferimento delle persone internate. Il Commissariamento è indispensabile per superare i ritardi nella chiusura degli Opg e per l’attuazione integrale della Legge 81/2014. La nuova legge infatti non si limita a far chiudere gli Opg: per garantire cura e assistenza alle persone privilegia progetti individuali con misure alternative alla detenzione in Opg e in Rems; misure e progetti che il Ministero della Salute è tenuto a monitorare e a sollecitare. Perciò le risorse assegnate per la chiusura degli Opg devono essere sbloccate e spostate ai servizi socio sanitari, quelli di salute mentale in particolare. In questo senso le stesse Rems “transitorie” potranno e dovranno essere riconvertite.
  • Va organizzato, come si è fatto a livello nazionale, anche nelle singole regioni un coordinamento tra i diversi “attori” (Regioni/Asl, Magistrature) chiamati ad attuare la legge 81/2014. Una buona legge che, privilegiando le misure non detentive, rivedendo la pericolosità sociale e ponendo fine ai cosiddetti “ergastoli bianchi”, costituisce un importante passo in avanti nel faticoso processo di superamento degli Opg.
  • Abbiamo chiesto un confronto sui regolamenti adottati nelle Rems: che devono essere “visitabili ed accessibili”, organizzate e  gestite nel riconoscimento dei diritti delle persone assistite e degli operatori (ai quali non possono essere richieste funzioni di “custodia” ma solo di cura), senza segregazione, senza utilizzo di mezzi coercitivi, con la presa in cura globale di ogni persona da parte dei servizi del territorio, e in un rapporto costante con la magistratura per rendere transitorio l'internamento (come recita la legge 81).
  • È indispensabile il ruolo – e la necessaria collaborazione con i servizi – della Magistratura nel dare attuazione alla nuova legislazione. Ad esempio le prime informazioni segnalano un diffuso ricorso a misure di sicurezza provvisorie nelle Rems, strutture detentive, che rischiano di diventare soluzione prevalente anziché essere residuale come vorrebbe la ratio della norma. Ciò implica un azione decisa anche del Ministero della Giustizia.
  • In questa situazione, il Comitato stopOPG ha confermato la mobilitazione lanciata con l’Appello Chiudere davvero gli Ospedali Psichiatrici Giudiziarii = più Servizi per la salute mentale e non Rems

Lettera StopOPG a Sottosegretario alla salute on. Vito De Filippo

Al Sottosegretario alla Salute on. Vito De Filippo
Presidente dell’Organismo di Coordinamento del
processo di superamento degli OPG (D.M. Salute 26.6.2014)

 

 

Gentile Sottosegretario,

abbiamo apprezzato la decisione del Governo di non concedere proroghe alla scadenza del 31 marzo 2015 per la chiusura degli OPG, che però a tutt’oggi non sono stati chiusi. Mentre non è chiaro in che modo i diversi “attori” (Regioni/Asl, Magistrature) stiano attuando la legge 81/2014. In questa situazione, come Le è noto, il Comitato stopOPG ha rilanciato una nuova mobilitazione, vedi: http://www.stopopg.it/node/1239.

Visto che, nonostante ripetuti tentativi, non siamo ancora riusciti a fissare l’incontro per fare il punto sulla chiusura degli OPG, Le proponiamo di concordare un incontro.

 

 

Cordialmente p. Il comitato nazionale stopOPG
Stefano Cecconi, Giovanna Del Giudice, Patrizio Gonnella

Appello contro la barbarie. Napoli 28 maggio 2015

Università di Napoli “Federico II” – Corso di dottorato “Diritti umani. Teoria, storia e prassi”

presenta:

Appello contro la barbarie: La pericolosità sociale e le misure di sicurezza

ACADEMY ASTRA - 28 MAGGIO 2015 – VIA MEZZOCANNONE 109 – NAPOLI

 

Ore 17:00

  • Indirizzi di saluto – Prof. Gaetano Manfredi Magnifico Rettore

Ore 17:10 

  • Presentazione dell’iniziativa -Bianca Esposito studentessa,Società Pericolosa

Ore 17:15 

  • Intervista fotografica – Peppe Dell’Acqua Forum Salute Mentale

Ore 18:00 Pausa

Ore 18:15 

  • “Passeggeri del doppio binario…” Rappresentazione teatrale degli internati nell’Ospedale Psichiatrico Giudiziario di Aversa “Filippo Saporito”, con la partecipazione straordinaria di Sergio Moccia ordinario di Diritto penale “Federico II”. Regia di Dario Esposito

Ore 19:00 

  • Lettura dell’Appello – F. Marco de Martino aggregato di Criminologia “Federico II”
    Primo firmatario Andrea Camilleri

L’ingresso è libero, fino ad esaurimento posti.

 


Contro la barbarie della normativa vigente sull’internamento

Il movimento “Società pericolosa”, composto da docenti e studenti dell’Università degli Studi di Napoli Federico II, invita tutti allo spettacolo teatrale degli internati dell’Ospedale psichiatrico giudiziario di Aversa “Filippo Saporito”, e promuove una raccolta di firme finalizzata alla riforma delle misure di sicurezza e della “pericolosità sociale”. Lo spettacolo teatrale“Passeggeri del doppio binario”, con ingresso libero fino ad esaurimento posti, si terrà al Cinema teatro Academy Astra, in via Mezzocannone 109, Napoli, giovedì 28 maggio, alle ore 17:00.

La manifestazione vuole richiamare l’attenzione dell’opinione pubblica sulla mortificazione di esseri umani derivante dall’applicazione delle misure di sicurezzapreviste dal Codice penale del 1930, ancorain vigore.Uno dei presupposti dell’applicazione delle misure di sicurezzaè la “pericolosità sociale”, una categoria concettuale ed assiologica introdottanelle scienze sociali dal positivismo criminologico di fine Ottocento;lo stesso pensiero che contribuì a fondare le ideologie totalitarie e razziste del Novecento. I criteri previsti dal Codice penale mediante i quali il giudice perviene al giudizio di pericolosità socialesono ampiamente arbitrari perché privi di fondamento scientifico.Ciò nonostante, in base aquesta normativa si internanoingiustamente esseri umani nelle nuove Residenze per l’esecuzione delle misure di sicurezza (R.e.m.s.), gli ex Ospedali psichiatrici giudiziari, per un periodo di tempo che risulta di gran lunga sproporzionato rispetto al reato commesso.

Adesioni Appello

 

PRIMI FIRMATARI A NOME DI STOPOPG:
 

don Luigi Ciotti Gruppo Abele
Stefano Cecconi  Cgil nazionale
Giovanna Del Giudice Conferenza Permanente Salute Mentale nel Mondo
Franco Corleone  Garante diritti dei detenuti Toscana
Adriano Amadei  Cittadinanzattiva referente salute mentale
Denise Amerini  Fp Cgil
Stefano Anastasia Società della Ragione
Cesare Bondioli  Psichiatria Democratica
Antonella Calcaterra Camera Penale di Milano
Enzo Costa  Auser nazionale
Vito D’Anza Forum Salute Mentale
Peppe Dell'Acqua Forum Salute Mentale
Maria Grazia Giannichedda Fondazione Basaglia
Patrizio Gonnella Antigone
Fabio Gui  Forum Salute e Carcere
don Giuseppe Insana  Ass. Casa di Barcellona Pozzo di  Gotto
Giuseppe La Pietra Comm. carceri e giustizia Fed. Chiese Evangeliche Italia
Elisabetta Laganà  Presidente Conf. Naz. Volontariato Giustizia
Aldo Mazza edizioni Alphabeta verlag
Ivan Novelli Società della Ragione
Michele Passione Camera Penale Firenze
Anna Poma  Festival dei Matti
Fabio Ragaini  Grusol
Alessandro Sirolli Associazione180Amici Aq
Marco Solimano Arci
Gabriella Stramaccioni  Libera
Gisella Trincas  Unasam
Tiziano Vecchiato  Fondazione Zancan
don Armando Zappolini Cnca

 

HANNO ADERITO INOLTRE:

ABBONDI GAIA INFERMIERA PSCHIATRA - COMO
ALBERO ANTONELLA MEDICO - SALERNO
ALBORGHETTI ANNAMARIA REFERENTE CARCERE CAMERA PENALE DI PADOVA
AMATO STEFANIA AVVOCATO - BRESCIA
AMOROSO DOMENICO AVVOCATO - TRAPANI
ANZALLO CALOGERO PSICHIATRA GORIZIA
BACCALIMI VIRGILIO VOLONTARIO - 
BAGLI IVAN AVVOCATO - RIMINI
BARBIERI VALENTINA TIROCINANTE PSICOLOGA CSM TRIESTE
BARON ANGELO ADV MALAMENTE
BARTOLI ANTONIO FORMATORE - PISTOIA
BEMI ELEONORA PSCHIATRA - VIAREGGIO
BEMI VALENTINA VIAREGGIO
BENEVELLI LUIGI PSCHIATRA - MANTOVA
BERNARDINI LEONARDO AVVOCATO - RIMINI
BIGNAMI GIORGIO STOPOPG, FONDAZIONE BASAGLIA, FORUM DROGHE
BINAGHI FRANCESCA AVVOCATO - COMO
BOCCIARDI MITERESA FAMIGLIARE - VIAREGGIO
BOSSI DARIO LUINO
BRACALI LETIZIA PSICHIATRA - PISTOIA
BRESCANGN LISA EDUCATORE - MODENA
CANZIAN VALERIO URASAM LOMBARDIA
CANZIAN VALERIO FAMIGLIARE - MILANO
CAPECCHI MARIO FORMATORE - PISTOIA
CAPUTO ANTONIO DIFENSORE CIVICO REGIONE PIEMONTE
CARRADORI CINZIA  REFERENTE OSSERVATORIO CARCERE CAMERA PENALE PISTOIA
CASE MANUELA INFERMIERA - BELLUNO
CINELLI CORRADO INFERMIERE PROFESSIONALE - LUCCA
CINTOLO EMILIO AVVOCATO - RAGUSA
CIPRIANO PIERO PSCHIATRA - ROMA
CLARO' ANDREA INFERMIERE CSM BACOLA - TRIESTE
COLA MARIA GIOVANNA PORTAVOCE ASS. VOL. I COLORI DEL MONDO - RIMINI
CORDONE PATRIZIA MILANO
CRISTALLO MINETTA COORDINAMENTO CALABRIA - CATANZARO
DE LUCA LUIGI PSCHIATRA-ASL 3 PISTOIA 
DE RIZ PAOLO INFERMIERE - BELLUNO
DEL BIANCO FABIOMASSIMO AVVOCATO - RIMINI
DESTEFANO ALESSIA PSCHIATRA - ROMA
DI SARNO ILARIA STUDENTE - NAPOLI-CERCOLA
DINAPOLI PATRIZIA COOPERATRICE - PISTOIA
ESPOSITO BIANCA ASSOCIAZIONE SOCIALE - NAPOLI
FADA MASSIMO STOPOPG - BRESCIA
FORESTA FELICE AVVOCATO - CATANZARO
FRANGIONE ANNALISA TECNICO  RIABILITAZIONE PSCHIATRICA-ASL 3 PISTOIA
FREDIANI ROBERTA  
GEFARIELO ANNUNZIATA STUDENTE - NAPOLI
GIANI LUCA UTENTE - PISA
GIUNCHEDI FILIPPO PROF. ASS.DIRITTO PROCESSUALE PENALE UNIV. NICCOLÒ CUSANO ROMA
GIUNTA FAUSTO AVVOCATO - FIRENZE
GROSSI MICHELA RESPONSABILE CSM - MANERIAONIA
IANNI MARINA INFERMIERA PSCHIATRA - COMO
LAGORDI DAVID UTENTE - PISA
LA MANNA ADRIANA AVVOCATO PENALISTA - MESSINA
LARI LARETTO PSICOLOGO-ASL 3 PISTOIA 
LENSI MASSIMO PRES. ASS. RADICALE "ANDREA TAMBURI" - FIRENZE
LIOLI GIULIANA OPERATORE TEATRALE TUTOR - ROMA-SACROFANO
LUNEDEI MARCO AVVOCATO - RIMINI
MADAI EMANUELA I.P. DISOCCUPATA - PISTOIA
MAESTRIPIERI LORENA COOPERATRICE - PISTOIA
MAFFUCCI FRANCESCA RESPONSABILE STRUTTURA COOP. SOCIALE - PRATO
MAGNANO MASSIMO MEDICO - DIP.TO DI PREVENZIONE ASL RMF - ROMA
MARAGNA MICHELA GERIATRA - VERONA
MARINO LEDA STUDENTESSA
MARRACINI GABRIELLA INFERMIERA - PESCIA
MARTINO ROBERTO PSICOLOGO
MAURIZI DEBORA ANIMATRICE - PISA
MENCHETTI MARINELLA LUCCA-MASSAROSA
MICELI ANDREA AVVOCATO
MINERVINI CARLO PSCHIATRA - BRINDISI-CISTERNINO
MINERVINI MATTEO STUDENTE - NAPOLI
MIONE ELENA EDUCARICE - ROMA
MOLINARI STEFANO AVVOCATO - PARMA
MONACELLI GIANLUCA PSCHIATRA - ROMA
MONTE DAVIDE S.E.P.E (SOCIO PER ESPERIENZA) - BRINDISI-LATIANO
MONTISCI ALESSANDRO PSCHIATRA - CAGLIARI
MORENA DONATO MEDICO SPECIALIZZANDO UNIV. BRESCIA - BRESCIA
MUSONE ALESSANDRA EDUCATRICE PROFESSIONALE - PESARO-FANO
NATALI ROBERTO INFERMIERE
NICCOLAI ANDREA PRESIDENTE CAMERA PENALE - PISTOIA
PACCHINI MARIA LUISA VIAREGGIO
PANARELLO SOFIA MEDICO SPECIALIZZANDO DSM-UNIVERSITA' TRIESTE 
PANEBIANCO BARBARA STUDENTESSA - TORINO
PARIGINI STEFANIA PSICOLOGA - CAMAIORE
PAVONE EDUARDO ASSOCIAZIONE - PISTOIA
PELLEGRINO LUCIA UTENTE - MODENA
PENSALFINI DIEGO AVVOCATO - RIMINI
PERANI GIUSEPPE EDUCATORE - BERGAMO
PERNA GIOVANNA AVVOCATO - AVELLINO
PEZZOPANE STEFANIA SENATRICE
PICCININI ANDREA PENSIONATO - TORINO
PINTUS ANTONELLO PSCHIATRA - LUCCA
PISANI CARLO FABIO UTENTE - PISA
PIZZANI MARCO UTENTE - MODENA
POLIDORO RICCARDO RESPONSABILE "OSSERVATORIO CARCERE" U.C.P.I.
PONGILUPPI ANDREA AVVOCATO - MANTOVA
RIZZETTO GIANFRANCO CGIL VENEZIA - VENEZIA
RUSSO RENATO TECNICO DELLA RIABILITAZIONE PSCHIATRICO - PRATO
SANMNHI TOMILASO LIBERO PROFESIONISTA - FIRENZE
SARDELLA NORMA PSICOLOGA - ROMA
SAVARESE MARTKA STUDENTE - NAPOLI
SCORZATO STEFANO IMPEGATO - TRIESTE
SEJOLA ANNUNZIATA ASSISTENTE SOCIALE - NAPOLI
SERRANO MARIO PSCHIATRA - LIVORNO
SIMONETTI CINZIA MEMBRO DIRETTIVO OSSERVATORIO CARCERE DELL'UNIONE DELLE CAMERE PENALI ITALIANE
SOBRA IMMACOLATA STUDENTE - NAPOLI-TERZIGNO
SOLARI CRISTINA NELIDA EDUCATRICE PROFESSIONALE - PISA
SOVINAS ENEA UTENTE SOCIO ASS. ARCOBALENO - TORINO
STRIANO MARIA ROSARIA STUDENTE - NAPOLI-ERCOLANO
TERRANOVA GABRIELE OSSERVATORIO CARCERE DELL'UNIONE DELLE CAMERE PENALI ITALIANE
TRINCAS GISELLA PRESIDENTE UNASAM - CAGLIARI
TUONI ANTONELLA

DIRETTORE REGGENTE OPG MONTELUPO F.NO

VENERITO COSIMA SEPE - BRINDISI-LATIANO

 


 

 

 


Perciò stopOPG continua la mobilitazione: leggi tutto l'Appello

Per aderire all'Appello scrivi a: redazione@stopopg.it
Pagina per download dei materiali grafici e volantino appello


 


 

Testo Appello

Chiudere davvero gli Ospedali Psichiatrici Giudiziari

=

più Servizi per la salute mentale e non Rems

Restituire la cittadinanza: responsabilità e diritti sono di tutti, nessuno escluso

 

  • per la nomina di un Commissario nelle Regioni inadempienti, che non hanno accolto i loro pazienti ritardando la chiusura degli Opg, e non stanno applicando la legge n. 81/2014;
  • per far rispettare la legge 81, che, spostando il baricentro dalla logica manicomiale  alla cura delle persone nel territorio, privilegia le misure alternative all’internamento e rende obbligatorie le dimissioni a fine pena (stop “ergastoli bianchi”);
  • per evitare che al posto degli Opg si ripropongano nuove strutture manicomiali, le Rems: bisogna spostare e investire risorse finanziarie e di personale nei servizi del territorio e nei Dipartimenti di Salute Mentale, per una buona assistenza socio sanitaria e buone pratiche per la salute mentale.

Il 31 marzo 2015 è stata una data importante nella storia del nostro Paese con la conferma della “chiusura per legge” degli  Ospedali Psichiatrici Giudiziari.

L'emanazione di un'ulteriore proroga della scadenza per la chiusura degli  Opg avrebbe interrotto un processo che in questi ultimi anni, pur tra mille difficoltà e ostacoli, dall’aprile 2011 ha dimezzato le presenze nei manicomi giudiziari: dalle 1.419 persone internate (1.323 uomini e 96 donne) siamo scesi a 698 presenze (623 uomini e 75 donne).

Adesso bisogna chiudere davvero gli OPG ancora in funzione e al loro posto non devono aprirsi nuove strutture manicomiali.

Perciò stopOPG continua la mobilitazione:

  • per la nomina di un Commissario con poteri adeguati per le Regioni inadempienti: che non hanno accolto i loro pazienti e non stanno attuando integralmente la legge 81/2014;
  • per continuare il processo, con modalità graduali ma rapide e nel pieno rispetto delle persone, di dimissioni dagli Opg con  l’effettiva chiusura degli stessi;
  • perché le Rems (sigla di: “Residenze per l’Esecuzione della Misura di Sicurezza”), oggi "transitorie", siano visitabili ed accessibili, organizzate e  gestite nel riconoscimento dei diritti delle persone assistite e degli operatori: senza segregazione, senza utilizzo di mezzi coercitivi, senza interruzione di responsabilità da parte degli operatori del territorio di riferimento, nella presa in cura globale di ogni persona e in un rapporto costante con la magistratura per rendere transitorio l'internamento (come recita la legge 81). E riconoscendo che agli operatori dei servizi non possono essere richieste funzioni di “custodia” (come era al tempo dei manicomi) ma solo di cura.
  • per vigilare sul rispetto della legge 81, che, spostando il baricentro dalla logica manicomiale  alla cura delle persone nel territorio, privilegia le misure alternative all’internamento e rende obbligatorie le dimissioni a fine pena (stop “ergastoli bianchi”). Ciò può fermare i nuovi ingressi, anche nelle Rems, e favorire le dimissioni, attraverso una presa in carico socio sanitaria delle problematiche nel territorio e buone pratiche per la salute mentale, in particolare occorre:
  • i Progetti terapeutici riabilitativi per ciascun assistito (“internato”) devono essere presentati e inviati anche al Ministero della Salute (impegno obbligatorio)
  • organizzare la collaborazione fra magistrature e Regioni/Asl (impegno obbligatorio)
  • organizzare una formazione, anche congiunta, degli operatori coinvolti
  • per evitare che al posto degli Opg si istituiscano nuove strutture manicomiali, le Rems definitive (i “mini Opg”) bisogna spostare finanziamenti e personale nei servizi del territorio e nei Dipartimenti di Salute Mentale;
  • Per far chiudere anche il manicomio di Castiglione delle Stiviere, che ora cambia solo targa: da Opg a Rems.
  • per mantenere attivo l’organismo di monitoraggio per il superamento degli Opg (Ministero Salute e Giustizia/Dipartimento per l’Amministrazione Pentenziaria, Regioni) che deve rendere pubblici i dati: quanti nuovi ingressi, quanti dimissioni, quante misure alternative all’internamento.
  • per valorizzare il lavoro dei tanti operatori che, dentro e fuori gli Opg, si sono impegnati e stanno sostenendo il cambiamento, con le buone pratiche e lottando per ottenere risorse e attenzione ai servizi, indeboliti dai continui tagli al welfare locale

Infine, resta necessario chiudere definitivamente “il rubinetto” che alimenta gli ingressi in Opg (e quindi nelle Rems): modificando le norme che mantengono l’istituto giuridico speciale per il folle reo. Il famigerato codice Rocco che, con la equazione “follia uguale pericolosità sociale”, ancora separa le persone con malattia mentale autori di reato dalla piena cittadinanza. Questo comporterà il rinvio a giudizio anche per il “folle reo” e se giudicati colpevoli l’esecuzione di una giusta pena. E in questo caso resta da affrontare, come oggi, il tema del diritto alla salute e alle cure troppo spesso negato per i detenuti, e come assicurare misure non detentive per la cura e la riabilitazione delle persone malate e, più in generale, delle persone sottoposte a misure restrittive.

 

Appello

 

Il 31 marzo 2015 è stata una data importante nella storia del nostro Paese con la conferma della “chiusura per legge” degli  Ospedali Psichiatrici Giudiziari.

L'emanazione di un'ulteriore proroga della scadenza per la chiusura degli  Opg avrebbe interrotto un processo che in questi ultimi anni, pur tra mille difficoltà e ostacoli, dall’aprile 2011 ha dimezzato le presenze nei manicomi giudiziari: dalle 1.419 persone internate (1.323 uomini e 96 donne) siamo scesi a 698 presenze (623 uomini e 75 donne).

Adesso bisogna chiudere davvero gli OPG ancora in funzione e al loro posto non devono aprirsi nuove strutture manicomiali.


Perciò stopOPG continua la mobilitazione: leggi tutto l'Appello

Per aderire all'Appello scrivi a: redazione@stopopg.it

Pagina per download dei materiali grafici e volantino appello
 


PRIMI FIRMATARI e ADESIONI

 


 

Seminario Bari 13 maggio 2015

L’università di Bari Dipartimento FORPSICOM e
Il Centro Sperimentale Pubblico “Marco Cavallo”
co-gestito dal DSM ASL BR e dall’Associazione “180amici Puglia”
organizzano il Seminario

“...e tu slegalo subito”

Riflessioni collettive sulla contenzione in psichiatria
mercoledì 13 maggio 2015 Aula XI piano III
palazzo Ateneo entrata Via Nicolai


PROGRAMMA

 

ore 15:00

Alessandro Taurino, Ricercatore in Psicologia Clinica Universita di Bari
Domenico Suma, Direttore DSM ASL BR
Carlo Minervini, Direttore Unità Operativa Salute Mentale Mesagne DSM ASL BR

ore 16:00

Giovanna Del Giudice, autrice del libro, già Direttore DSM Cagliari e collaboratrice storica di Franco Basaglia

ore 17:00 dibattito

ore 17:45 conclusioni


 

 

Chiusura Ospedali Psichiatrici Giudiziari, stopOPG risultato di una mobilitazione che proseguirà.

 

COMUNICATO STAMPA

 

1 aprile 2015 - Comunicato stopOPG

Oggi celebriamo una tappa fondamentale, che sarà ricordata come un passo avanti nella direzione dell'affermazione e del riconoscimento dei diritti e della cittadinanza di uomini e donne fino ad ora esclusi.
La chiusura degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari senza alcuna proroga è un risultato della grande mobilitazione del comitato stopOpg, di cui la Cgil fa parte. Mobilitazione che proseguirà, perché chiudere gli Opg non basta: dobbiamo costruire un'alternativa". Queste le parole del dirigente sindacale della Cgil nazionale e tra i promotori di stopOpg Stefano Cecconi, a margine dell'iniziativa sul superamento degli Opg in corso a Palazzo Giustiniani, che vede la partecipazione, tra gli altri, del Presidente del Senato Pietro Grasso, della Presidente della Commissione Igiene e Sanità di Palazzo Madama, Emilia Grazia De Biasi, di  Vito De Filippo, sottosegretario di Stato per la salute, del ministro della Giustizia Andrea Orlando e del viceministro Enrico Costa. "La  svolta positiva a cui si è arrivati ieri - continua Cecconi - apre un nuovo percorso: si avvia finalmente il graduale trasferimento delle persone internate negli Opg ai servizi esterni, e le regioni che non hanno rispettato i tempi previsti e che stanno rallentando la chiusura possono e devono essere commissariate". Il promotore del comitato sottolinea che "chiudere gli Opg non è sufficiente: bisogna ridurre drasticamente le Rems (Residenze per l'esecuzione delle misure di sicurezza, di fatto 'mini Opg') e investire risorse e personale nei servizi socio sanitari e di salute mentale nel territorio". "Per completare la riforma Basaglia, porre finalmente fine alla logica manicomiale e restituire a tutti dignità e cittadinanza - conclude Cecconi - occorre spostare gli interventi dalle strutture ai percorsi di cura e di inclusione sociale".

Condividi contenuti