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OPG superamento4/12/2015- Chiusura OPG di Secondigliano NAPOLI: scaduti i termini fissati dal Decreto del Ministro della Giustizia, ora l’Opg finalmente chiude?Il Mattino di Napoli: Opg Secondigliano chiude il 21 dicembre Il viaggio di StopOpg per visitare le Rems: le prime quattro tappe. Come in Opg: custodia non si concilia con cura
Il 30 novembre 2015 una delegazione del comitato nazionale stopOpg ha iniziato da Maniago in Friuli (Aas 5 di Pordenone) il viaggio per visitare le Residenze per l’Esecuzione delle Misure di Sicurezza REMS, le strutture previste dalla legge 9/2012 per la chiusura degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari OPG. Il 3 dicembre ha visitato due Rems in Campania (Asl di Caserta) a Mondragone e a Roccaromana, e il 4 dicembre è stata la volta della regione Lazio a Pontecorvo (Asl di Frosinone). A fine dicembre il viaggio toccherà Aurisina, a gennaio le Rems in Emilia Romagna e poi le altre. Rimandando ad un report dettagliato su ogni singola Rems visitata, stopOpg presenta un primo bilancio, sintetico e generale, su quanto visto, su quanto emerso dalla discussione con gli operatori e dall'incontro con le persone internate
nella foto: “87 ORE – gli ultimi giorni di Francesco Mastrogiovanni” - un film di Costanza QuatriglioVenerdì 6 novembre ore 22 – Roma Teatro Palladium “87 ORE – gli ultimi giorni di Francesco Mastrogiovanni” - un film di Costanza Quatriglio (LOCANDINA ALLEGATA) Dal 31 luglio al 4 agosto 2009. Il racconto degli ultimi giorni di Francesco Mastrogiovanni attraverso le immagini disumanizzanti prodotte dallo sguardo meccanico di nove videocamere di sorveglianza poste all’interno del reparto psichiatrico dell'ospedale di Vallo della Lucania. Il film, prodotto da Marco Visalberghi per DocLab in collaborazione con Rai Tre, verrà presentato in anteprima venerdì 6 novembre alle 22.00 ad Arcipelago - Festival Internazionale di Cortometraggi e Nuove Immagini al Teatro Palladium. Sarà poi in sala a Roma e Milano dal 23 novembre, e in onda su Rai 3 il 28 dicembre. La notizia su: Corriere della Sera – L’Espresso - Torino 23 ottobre 2015: stopOPG interviene al convegno sulla chiusura degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari
Quali prospettive per il sistema psichiatrico piemontese e nazionale a 37 anni dalla legge Basaglia?
23 e 24 ottobre 2015 Caffè Basaglia - Via Mantova 34 TORINO
Cronache di ordinaria IN-Giustizia da Barcellona Pozzo di Gotto: “Colpevoli coloro che omettono di applicare la legge”. di padre Giuseppe InsanaL’INTERNATO che, giorni addietro, “..ha aggredito due guardie in servizio, dopo averle minacciate con una forbicina” nell’O.P.G. di Barcellona, è una persona giovane che ha avuto la sventura nella sua vita di non avere una famiglia, per cui è cresciuto in collegi, in carcere minorili, in carceri normali, in OPG, che, secondo le Istituzioni e il Parlamento è una struttura disumana, incivile, incostituzionale, incapace a curare e a rispettare la dignità della persona; e quindi doveva essere superata entro il 31 marzo 2015. L’OPG non l’ha saputo aiutare nel superare i suoi gravi problemi dovuti al suo sventurato vissuto; non era il luogo idoneo per aiutarlo. E lo sventurato internato continua a subire un ambiente non idoneo per colpa del Magistrato e della Sanità dal momento che da molti mesi è stato prodotto per lui dal Modulo Dipartimentale n. 1 di Palermo il Programma Terapeutico riabilitativo individualizzato che prevede l’inserimento nella ReMS di Naso. E l’internato attende il trasferimento nella ReMS. Ma tutto questo non è avvenuto perché l’Amministrazione Penitenziari invia nella ReMS persone del territorio piuttosto che le persone internate in OPG. Non si giustifica il gesto di aggressione della persona internata ma si condannano le omissioni delle Istituzioni competenti (Ministero della Giustizia e della Sanità, Magistratura e Sanità regionali) che ancora permettono che 48 persone restano sequestrate (non curate e trattate) dentro l’ex OPG che oggi è, a tutti gli effetti, carcere con oltre 120 detenuti. I mass-media, se vogliono essere etici, hanno il dovere di spiegare in modo esaustivo i fatti e le situazioni per cui l’internato che aggredisce non è colpevole. I colpevoli sono coloro che omettono di realizzare la Legge.
Giuseppe Insana "Cosa fareste voi che siete persone normali" di don Pippo Insana
Cosa fareste voi che siete persone normali, a posto di Fabio che da più di sei anni è internato nell’Ospedale Psichiatrico Giudiziario di Barcellona Pozzo di Gottoin OPG perché riconosciuto incapace di intendere e di volere al momento del reato? Ha tenuto sempre buona condotta; mai un richiamo o rapporto disciplinare; ha collaborato con gli Psichiatri e col personale tutto; ha partecipato con profitto a tutte le attività propostigli; ha usufruito di molte licenze d’esperimento, tutte con esito positivo, da più di due anni usufruisce di art. 21 per lavorare in un laboratorio di ceramica in ambiente esterno con risultati eccezionali; Tiene ottimo comportamento come asseriscono tutte le relazioni dell’equipe di trattamento e come può confermare lo stesso Magistrato di Sorveglianza. Ma, nonostante la Legge 81, che non è di ieri ma del mese di maggio 2014 che vuole tutti i ricoverati in luoghi diversi dall’OPG, Fabio resta in OPG. Chi sono i responsabili di questa evidente infrazione della Legge? E’ il suo Dipartimento di Salute Mentale di Palermo che dinanzi alla richiesta del Programma Terapeutico individualizzato, come vuole la Legge 81, senza vederlo, nonostante le relazioni positive e vari solleciti, propone in modo secco per Fabio la ReMS dove, fra l’altro, non c’è posto per Fabio; trovano invece posto persone inferme di mente del territorio (anche questo in contrasto con la Legge 81/2014, e persone di altre regioni. Secondo me, anche la Magistratura di Sorveglianza dovrebbe essere solerte e incisiva nei confronti del DSM inadempiente; ma anche il Ministero della Giustizia e della Sanità dovrebbero fare il punto per Fabio e gli altri 51 internati ancora nell’OPG di Barcellona. Altrettanto assurda la situazione di Domenico di Foggia. Da molti mesi gli è stata proposta la Comunità Don Milani di Molfetta in attesa che si liberasse un posto; circa due mesi addietro il DSM invia la Comunicazione che Domenico deve attendere la costruzione di una Comunità per soli dimessi dall’OPG. Significa togliere diritti, giuste attese, speranza a persone che, nonostante il buon comportamento, come risulta dalle relazioni dell’OPG, si prolunga la permanenza in OPG, che già secondo Legge dovrebbe essere chiuso, con proroghe della misura di sicurezza. Di simili assurdità ci sono veri responsabili: il DSM, ma anche la Magistratura. Salvatore dal 2005 è internato nell’ OPG di Barcellona per furto di un motorino. Già da molto tempo, l’equipe di trattamento relaziona che Salvatore ha un ottimo comportamento. Ma la Magistratura di Sorveglianza continua a dare proroghe della misura di sicurezza perché elementi della sua famiglia non sono corretti, perché il suo DSM propone per lui la ReMS; ma lui continua a restare in OPG. Magistratura e DSM fate il vostro dovere, applicate la Legge 81. Nelle stesse situazioni di Fabio, di Domenico, di Salvatore ci sono altri internati. Magistratura di Sorveglianza, DSM provvedete di fare interventi urgenti per questi casi. Disapprovo i vostri attuali atteggiamenti; vi chiamo responsabili per queste ingiustizie. Abusate del vostro potere. Ministero della Giustizia e della Salute, quanto tempo ancora per commissariare le regioni inadempienti per potere dare risposte adeguate per questi internati? Giuseppe Insana Per chiudere gli OPG commissariare subito le regioni inadempienti
Sono passati 4 mesi dal 31 marzo 2015 e gli Ospedali Psichiatrici Giudiziari non sono ancora chiusi. Più di trecento persone sono internate nei 5 Opg superstiti: Barcellona Pozzo di Gotto, Aversa, Napoli, Montelupo Fiorentino, Reggio Emilia; e altri 240 sono gli internati nell’ex Opg di Castiglione delle Stiviere, che ha solo cambiato “targa” diventando Rems. Alle dichiarazioni del sottosegretario De Fiilippo che, nei giorni scorsi in Parlamento, annunciava il commissariamento delle regioni inadempienti non sono seguiti i fatti. Il commissariamento non è più rinviabile e riguarda le regioni che non hanno ancora accolto i propri pazienti, costringendoli così a restare in Opg. Ma il commissariamento deve agire per la completa attuazione della Legge 81/2014, che non si limita a far chiudere gli Opg. Tanto più dopo la sentenza della Corte Costituzionale di questi giorni che, respingendo il ricorso del Tribunale di sorveglianza di Messina, ha confermato la piena legittimità della legge 81, con motivazioni che ne sostengono lo spirito innovatore. La nuova legge infatti privilegia misure alternative anche alla detenzione nelle Rems (le strutture regionali di detenzione che stanno sostituendo gli Opg invece di diventare residuali). Il commissario può dare impulso e sostegno a Regioni e Asl che, collaborando con la Magistratura, devono costruire l’alternativa all’internamento delle persone in Opg e nelle Rems: con progetti di cura e riabilitazione individuale, potenziando i servizi territoriali di salute mentale. Come per la chiusura dei manicomi la vera sfida è costruire nelle comunità l’alternativa all’esclusione sociale. (p. stopOPG: Stefano Cecconi, Giovanna Del Giudice, Patrizio Gonnella) Chiudere gli OPG. E poi? - Iniziativa a Torino, 21 settembre 2015
Lunedì 21 settembre 2015, ore 18.00 Torino, Caserma Lamarmora, via Asti 22
Chiudere gli OPG. E poi?
con Antonella Barbagallo Vicepresidente Unasam Stefano Cecconi Coordinatore nazionale campagna StopOpg Nerina Dirindin Senatrice Ugo Zamburru Psichiatra, Arci coordina Anna Greco StopOpg
Servizio “Primo soccorso stop OPG- REMS"
Il Comitato STOP OPG ha organizzato il servizio “Primo soccorso stop OPG- REMS": un gruppo di esperti, composto da avvocati, psichiatri e operatori dei servizi di salute mentale e da rappresentanti delle associazioni dei familiari che si sono resi disponibili a titolo gratuito a offrire informazioni sulle innovazioni introdotte dalla Legge 81/2014, quali ad esempio: dimissioni senza proroghe a fine misura di sicurezza, preferenza di misure alternative alla detenzione in OPG (Ospedale Psichiatrico Giudiziario) e in REMS (Residenza per l’Esecuzione della Misura di Sicurezza), dimissioni per i già internati, obbligo di presa in carico e presentazione del Progetto Terapeutico Riabilitativo Individuale." Il “PS stopOPG-REMS” nasce per decisone del Comitato nazionale stopOPG come ulteriore azione del Comitato a sostegno dei diritti delle persone internate o a rischio di internamento in OPG o in REMS.
Il “PS stop OPG-REMS” non offre direttamente assistenza legale o sociosanitaria ma fornisce prime informazioni e suggerimenti relativi all’assistenza legale e socio sanitaria per le persone internate o a rischio di internamento in OPG o in REMS e ai loro familiari, congiunti, amici, legali, associazioni di tutela.
Chiusura Ospedali Psichiatri Giudiziari:bene dichiarazioni sottosegretario De Filippo su commissariamento Regioni inadempienti.stopOPG lo chiede da tempo: il commissariamento è necessario per assicurare le dimissioni e il trasferimento delle persone ancora internate a tre mesi dalla scadenza fissata dalla legge, e chiudere uno alla volta tutti gli Opg. Ma il commissariamento non serve solo a superare i ritardi nella chiusura degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari: deve occuparsi dell’attuazione integrale della Legge 81/2014. La nuova legge, infatti, non si limita a far chiudere gli Opg. Costruisce l’alternativa, seguendo la strada della legge 180 che ha chiuso i manicomi: prevede siano presentati dalle Regioni, tramite le Asl, progetti individuali di cura e riabilitazione per adottare misure alternative alla detenzione nelle Rems (le strutture regionali che stanno sostituendo gli Opg), su cui si pronuncia la magistratura. Perciò stopOPG sostiene il commissariamento e continua la sua mobilitazione: per chiudere davvero gli Opg = più servizi di Salute Mentale e non Rems. (p. stopOPG: Stefano Cecconi) Corte Costituzionale conferma legittimità legge 81/2014 sul superamento degli OPG. Ora commissariare regioni inadempientiLa Corte Costituzionale ha respinto il ricorso promosso dal Tribunale di sorveglianza di Messina contro la legge 81/2014 sul superamento degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari, giudicando non fondata la questione di legittimità costituzionale. Il ricorso contestava la legge 81/2014 nelle parti in cui stabilisce che l’accertamento della pericolosità sociale “è effettuato sulla base delle qualità soggettive della persona e senza tenere conto delle condizioni (cosiddette ambientali) di cui all’articolo 133, secondo comma, numero 4, del codice penale” e che “non costituisce elemento idoneo a supportare il giudizio di pericolosità sociale la sola mancanza di programmi terapeutici individuali”. La Consulta conferma la piena legittimità costituzionale della legge 81, laddove in sostanza ci dice che un malato povero, emarginato, senza casa o abbandonato dai servizi non può diventare, per questa ragione, socialmente pericoloso e finire in OPG. Come troppo spesso sinora è accaduto. Si conferma e si rafforza così l’orientamento di quella che abbiamo definito una buona legge. Il tratto più interessante della nuova norma è aver spostato il baricentro dai binomi manicomiali “malattia mentale/pericolosità sociale e cura/cusotodia” ai progetti di cura e riabilitazione individuali e al territorio. In particolare essa stabilisce che la regola deve essere una misura di sicurezza diversa dalla detenzione in Opg e in Rems, salvo situazioni determinate che devono diventare l’eccezione. In questo senso la sentenza della Consulta è illuminante e conferma precedenti atti. La mobilitazione di stopOPG così prosegue con più forza e la prima richiesta al Governo è il commissariamento delle regioni che non hanno ancora accolto i propri pazienti e che impediscono la chiusura degli OPG a quasi quattro mesi dalla scadenza del 31 marzo 2015. p. stopOPG Stefano Cecconi Leggi la sentenza sul sito della Consulta: http://www.sossanita.it/doc/2015_07_OPG_CONSULTA_STOP_MESSINA.pdf REPORT INCONTRO stopOPG Sottosegretario alla Salute Vito DE FILIPPOChiusura degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari, stopOPG ha incontrato il Sottosegretario De Filippo.Commissariare Regioni inadempienti, insistere con Magistratura e Servizi per progetti di cura senza misure detentive, applicando bene la Legge 81/2014. In sintesi, come stopOPG:
Lettera StopOPG a Sottosegretario alla salute on. Vito De FilippoAl Sottosegretario alla Salute on. Vito De Filippo
Gentile Sottosegretario, abbiamo apprezzato la decisione del Governo di non concedere proroghe alla scadenza del 31 marzo 2015 per la chiusura degli OPG, che però a tutt’oggi non sono stati chiusi. Mentre non è chiaro in che modo i diversi “attori” (Regioni/Asl, Magistrature) stiano attuando la legge 81/2014. In questa situazione, come Le è noto, il Comitato stopOPG ha rilanciato una nuova mobilitazione, vedi: http://www.stopopg.it/node/1239. Visto che, nonostante ripetuti tentativi, non siamo ancora riusciti a fissare l’incontro per fare il punto sulla chiusura degli OPG, Le proponiamo di concordare un incontro.
Cordialmente p. Il comitato nazionale stopOPG Appello contro la barbarie. Napoli 28 maggio 2015Università di Napoli “Federico II” – Corso di dottorato “Diritti umani. Teoria, storia e prassi” presenta: Appello contro la barbarie: La pericolosità sociale e le misure di sicurezza ACADEMY ASTRA - 28 MAGGIO 2015 – VIA MEZZOCANNONE 109 – NAPOLI
Ore 17:00
Ore 17:10
Ore 17:15
Ore 18:00 Pausa Ore 18:15
Ore 19:00
L’ingresso è libero, fino ad esaurimento posti.
Contro la barbarie della normativa vigente sull’internamento Il movimento “Società pericolosa”, composto da docenti e studenti dell’Università degli Studi di Napoli Federico II, invita tutti allo spettacolo teatrale degli internati dell’Ospedale psichiatrico giudiziario di Aversa “Filippo Saporito”, e promuove una raccolta di firme finalizzata alla riforma delle misure di sicurezza e della “pericolosità sociale”. Lo spettacolo teatrale“Passeggeri del doppio binario”, con ingresso libero fino ad esaurimento posti, si terrà al Cinema teatro Academy Astra, in via Mezzocannone 109, Napoli, giovedì 28 maggio, alle ore 17:00. La manifestazione vuole richiamare l’attenzione dell’opinione pubblica sulla mortificazione di esseri umani derivante dall’applicazione delle misure di sicurezzapreviste dal Codice penale del 1930, ancorain vigore.Uno dei presupposti dell’applicazione delle misure di sicurezzaè la “pericolosità sociale”, una categoria concettuale ed assiologica introdottanelle scienze sociali dal positivismo criminologico di fine Ottocento;lo stesso pensiero che contribuì a fondare le ideologie totalitarie e razziste del Novecento. I criteri previsti dal Codice penale mediante i quali il giudice perviene al giudizio di pericolosità socialesono ampiamente arbitrari perché privi di fondamento scientifico.Ciò nonostante, in base aquesta normativa si internanoingiustamente esseri umani nelle nuove Residenze per l’esecuzione delle misure di sicurezza (R.e.m.s.), gli ex Ospedali psichiatrici giudiziari, per un periodo di tempo che risulta di gran lunga sproporzionato rispetto al reato commesso. Adesioni Appello
PRIMI FIRMATARI A NOME DI STOPOPG:
HANNO ADERITO INOLTRE:
StopOPG a TV 2000Gli OPG hanno chiuso davvero ?”
http://www.tv2000.it/siamonoi/video/gli-ospedali-psichiatrici-giudiziari-hanno-chiuso-davvero/ Testo AppelloChiudere davvero gli Ospedali Psichiatrici Giudiziari = più Servizi per la salute mentale e non Rems
Il 31 marzo 2015 è stata una data importante nella storia del nostro Paese con la conferma della “chiusura per legge” degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari. L'emanazione di un'ulteriore proroga della scadenza per la chiusura degli Opg avrebbe interrotto un processo che in questi ultimi anni, pur tra mille difficoltà e ostacoli, dall’aprile 2011 ha dimezzato le presenze nei manicomi giudiziari: dalle 1.419 persone internate (1.323 uomini e 96 donne) siamo scesi a 698 presenze (623 uomini e 75 donne). Adesso bisogna chiudere davvero gli OPG ancora in funzione e al loro posto non devono aprirsi nuove strutture manicomiali. Perciò stopOPG continua la mobilitazione:
Infine, resta necessario chiudere definitivamente “il rubinetto” che alimenta gli ingressi in Opg (e quindi nelle Rems): modificando le norme che mantengono l’istituto giuridico speciale per il folle reo. Il famigerato codice Rocco che, con la equazione “follia uguale pericolosità sociale”, ancora separa le persone con malattia mentale autori di reato dalla piena cittadinanza. Questo comporterà il rinvio a giudizio anche per il “folle reo” e se giudicati colpevoli l’esecuzione di una giusta pena. E in questo caso resta da affrontare, come oggi, il tema del diritto alla salute e alle cure troppo spesso negato per i detenuti, e come assicurare misure non detentive per la cura e la riabilitazione delle persone malate e, più in generale, delle persone sottoposte a misure restrittive.
Appello
Il 31 marzo 2015 è stata una data importante nella storia del nostro Paese con la conferma della “chiusura per legge” degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari. L'emanazione di un'ulteriore proroga della scadenza per la chiusura degli Opg avrebbe interrotto un processo che in questi ultimi anni, pur tra mille difficoltà e ostacoli, dall’aprile 2011 ha dimezzato le presenze nei manicomi giudiziari: dalle 1.419 persone internate (1.323 uomini e 96 donne) siamo scesi a 698 presenze (623 uomini e 75 donne). Adesso bisogna chiudere davvero gli OPG ancora in funzione e al loro posto non devono aprirsi nuove strutture manicomiali.
Seminario Bari 13 maggio 2015L’università di Bari Dipartimento FORPSICOM e “...e tu slegalo subito” Riflessioni collettive sulla contenzione in psichiatria PROGRAMMA
ore 15:00 Alessandro Taurino, Ricercatore in Psicologia Clinica Universita di Bari ore 16:00 Giovanna Del Giudice, autrice del libro, già Direttore DSM Cagliari e collaboratrice storica di Franco Basaglia ore 17:00 dibattito ore 17:45 conclusioni
Chiusura Ospedali Psichiatrici Giudiziari, stopOPG risultato di una mobilitazione che proseguirà.
COMUNICATO STAMPA
1 aprile 2015 - Comunicato stopOPG Oggi celebriamo una tappa fondamentale, che sarà ricordata come un passo avanti nella direzione dell'affermazione e del riconoscimento dei diritti e della cittadinanza di uomini e donne fino ad ora esclusi. |
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