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OPG superamentoComitato Regionale StopOPG Sardegna: al via la campagna "un volto un nome"
StopOPG scrive a Governo, Regioni e Commissione d’inchiesta SSN sull' applicazione della legge per il superamento degli OPGTra meno di dieci mesi, al 1° febbraio 2013, scade il termine fissato dall’articolo 3 ter della legge n. 9 del 17 febbraio 2012 per il completamento del processo di superamento degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari.
Comitato Regionale StopOPG LOMBARDIA: resoconto dell'incontro con la Regione Lombardia del 19 aprileIncontro di giovedì 19/4/2012 StopOPG con il dr. Carlo Lucchina e il dr. Franco Milani presso la Direzione generale dell’assessorato alla sanità Regione Lombardia La delegazione del Comitato Lombardo Stopoopg (Villa, Benevelli, Baccalini, Ciardiello) valuta positivamente questo primo incontro. Si è ha avviato uno scambio di informazioni ed idee utile ai fini della conoscenza dei percorsi in discussione e dello stato della chiusura/superamento degli opg, in particolare di Castiglione d/S. Registriamo da parte della Direzione Generala Sanità una particolare attenzione nei confronti del comitato stopog lombardo, riconosciuto non solo come un soggetto portatore di interessi legittimi, ma anche come una realtà "ricca" di saperi ed esperienze sul campo. A fronte di ciò la DG sanità ha manifestato disponibilità ad un coinvolgimento del Comitato nel percorso di applicazione della Legge che si determinerà nei prossimi mesi. Da parte della Regione è stato sottolineato: • che l’approvazione della legge 9/2012 ha sorpreso la Regione Lombardia che stava lavorando sull’idea di avere la “soluzione in tasca”, gestendo le sezioni opg di Castiglione delle Stiviere. • delle difficoltà/quasi impossibilità a rispettare le date indicate dalla legge 9/2012 (chiusura entro 31.03.012). • di stare conducendo un intenso lavoro a Roma nella Commissione, in sintonia con Emilia e Campania, a fronte dello scarso impegno di tutte le altre Regioni. • dell’assente rapporto, sia a Roma che a Milano, con la Magistratura nel suo insieme, in specie con quella inquirente che con le sue autonome decisioni “alimenta” l’afflusso agli opg e l’assegnazione dei “rei folli” agli stessi. Positivo invece il rapporto con la Magistratura di sorveglianza che opera in condizioni di grande difficoltà. • della avvenuta, positiva collocazione di circa 300 persone in uscita dagli opg, in gran parte in strutture residenziali del territorio. Questo frutto del lavoro di collaborazione fra gli psichiatri di Castiglione e i Dsm. • della mancanza di rapporti utili ed efficaci con la Regione Piemonte (che gravita sul bacino di competenza dell’opg di Castiglione). • del difficile lavoro dei sanitari nelle carceri per quanto riguarda l’autonomia e la responsabilità degli stessi quando vi è contrasto con le Direzioni degli istituti penitenziari. • della proposta (non accolta) di concordare una sorta di scheda per ciascuna delle persone internate in cui registrare il percorso giudiziario, istituzionale opg, dell’uscita dall’opg, della sua collocazione di vita quotidiana. • della scelta di attivare 4 strutture di 20 letti per le internate e gli internati lombardi e di intervenire sul complesso di Castiglione d/S per attivare altre unità di trattamento, dopo radicali interventi di ristrutturazione. Da parte nostra abbiamo sottolineato: • il dovere di arrivare a dare “un nome, un volto” a tutte le persone internate. Al riguardo, l’argomento che si oppone, quello della “tutela della privacy” , pare usato a coprire e perpetuare la più ampia discrezionalità delle scelte della Magistratura e dell’Amministrazione più che a garantire la sfera privata di persone prive di diritti. • il dovere di assumere la de-ospedalizzazione dei trattamenti come criterio di giudizio e come obiettivo da realizzare (in altri termini, per parlare della Lombardia, se Castiglione è l’”eccellenza” tra i manicomi giudiziari, il problema è oggi come dovrebbe essere l’”eccellenza” in un assetto de-manicomializzato dei servizi). • l’elevata percentuale rispetto alla popolazione lombarda dei pazienti lombardi internati negli opg è indice di difficile funzionamento complessivo dei Dsm regionale, aspetto che andrebbe messo a fuoco per avviarne i rimedi. • l’opportunità di progettare occasioni e percorsi di aggiornamento per tutti gli operatori sanitari e penitenziari coinvolti nella chiusura/supermento degli opg.
Prime conclusioni I dirigenti dell’amministrazione regionale con cui abbiamo parlato e che hanno ascoltato con rispetto e attenzione le nostra argomentazioni, si muovono ovviamente nella logica e nelle regole della politica del Governo regionale, a partire dalle risorse disponibili e del quadro di sistema regionale. Per questo dobbiamo sapere che una efficace e solerte gestione della chiusura degli opg deve fare i conti con gli ostacoli costituiti da: 1. la separazione fra sanità e assistenza in due assessorati diversi e in conflitto fra di loro per la dotazione delle risorse; 2. l’assenza di un Ufficio regionale per la salute mentale; 3. la separazione fra sanità ospedaliera e quella di territorio in aziende diverse; 4. la voluta assenza del coinvolgimento delle autonomie locali nel governo delle politiche di assistenza sanitaria; 5. Il coinvolgimento del privato accreditato; Occorre a questo punto monitorare con attenzione le azione dei prossimi mesi della Regione, anche in relazione agli sviluppi ed alla discussione nazionale; come Comitato Lombardo dare corso alle decisione assunte a partire dal confrontarsi con le forze politiche Regionali. In particolare vi è la necessita di porre attenzione rispetto all'idea manifestata dalla DG Sanità circa il "recupero" della struttura di Castiglione delle Stiviere. Da quanto appreso, le quattro strutture "sperimentali" da venti letti che dovrebbero essere aperte in luoghi diversi da Castiglione, finirebbero con il sommarsi agli ottanta letti di Castiglione ("c'è il forte rischio che ciò avvenga"), creando un eccesso di posti letto, che si può leggere come un atteggiamento preventivo del fallimento della legge 9 testé varata; il fabbisogno della Lombardia, nella prospettiva della dimissione dei non socialmente pericolosi, dovrebbe ridursi a una manciata di posti letto. Diventa poi importante l'iniziativa programmata per il mese di giugno, dove si proverà a mettere a confronto istituzioni, politica, magistratura e amministrazione penitenziaria, in una fase del percorso che a giugno potrebbe essere meglio delineata. Nella prossima riunione del Comitato Lombardo Stopopg, del 17 maggio, valuteremo anche la possibilità prospettata dalla Regione di un coinvolgimento formale a qualche non ben definito " tavolo" di lavoro regionale.
Milano, 23 aprile 2012 p. Il Comitato Lombardo Stopopg Alberto Villa Comitato Regionale StopOPG Marche: il servizio del TG3Nasce anche nelle Marche il Comitato Regionale per la chiusura degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari. Il comitato è composto da 25 associazioni ed è stato presentato il 17 marzo 2012. Alla conferenza stampa hanno partecipato Roberto Ghiselli segretario regionale CGIL, Gabriele Paolucci segretario organizzazione CGIL Marche, Stefano Domenichelli dell'UNASAM e Paolo Pittori Presidente dell'Auser Accordo Conferenza Unificata del 13-11-2011Accordo ai sensi dell'art. 9 del Dlgs 28 agosto 1997, n. 281 sul documento recante "Integrazione agli indirizzi di carattere prioritario sugli interventi negli OPG e nelle Case di Cura e Custodia di cui allegato C al DPCM 1 aprile 2008. Costituito il Comitato regionale StopOPG PiemonteProssima riunione: giovedì, 19 aprile 2012, ore 18.00 c/o ALMM, via Vanchiglia, 3, Torino
Contatti: comitatostopopgpiemonte@gmail.com
StopOPG sollecita incontro al Ministro della Salute BalduzziEgregio Ministro, dopo il rinvio dell'incontro fissato per il 15 marzo u.s., le abbiamo scritto (e-mail del 21.3.2012) per poter stabilire una nuova data. Ci permettiamo di insistere, pur consapevoli dei suoi impegni, per poterla incontrare a breve, anche considerati i tempi previsti per l'Intesa Stato Regioni preliminare al Decreto concernete l’attuazione dell'articolo 3 ter della Legge n. 9 del 17 febbraio 2012 sugli ospedali psichiatrici giudiziari. Inoltre, abbiamo già espresso viva preoccupazione ("dagli ospedali psichiatrici giudiziari ai manicomi privati ?") sia sui contenuti della bozza di decreto che è stata diffusa (il sole 24 ore sanità del 7/4/2012) che sulla mancanza di iniziative per procedere con le dimissioni delle persone internate, così come previsto anche dalla citata legge 9/2012. In attesa di riscontro, cordiali saluti p. Il Comitato STOP OPG
Report dell'incontro Comitato Regionale VenetoComitato stampa Il prossimo 28 Maggio a Padova si terrà a Padova la presentazione del Comitato stopopg Veneto in un iniziativa pubblica alla quale abbiamo invitato anche la Regione Veneto.
- e' stata costituita una sezione "psichiatrica" di osservazione nel carcere di Verona , con 5 posti letto in cui i detenuti possono rimanere per un periodo massimo di un mese. Questa sezione dovrebbe monitorare le situazioni critiche, ovvero le condizioni di quelle persone che rischierebbero di finire impropriamente in opg. Non e' chiaro però se a seguito dell' osservazione, all' interno del carcere vengano poi attivati sostegni capaci di prevenire l'eventualità sopra indicata. Dagli Ospedali Psichiatrici Giudiziari ai manicomi privati ?La notizia è pubblica ( il sole 24 ore sanità del 7/4/2012): l'ultima bozza di decreto per applicare la nuova legge (9/2012) sugli Ospedali Psichiatrici Giudiziari stabilisce che le strutture residenziali in cui ricoverare gli attuali internati negli OPG potranno essere realizzate e gestite dalle Aziende sanitarie, tramite i dipartimenti di salute mentale (DSM), o dal privato sociale e imprenditoriale. Di male in peggio: avevamo già criticato la nuova legge sugli OPG (uno specifico articolo del decreto "svuota carceri"), perché invece di privilegiare la presa in carico degli internati da parte dei Dipartimenti di Salute Mentale con Progetti Terapeutico Riabilitativi Individuali, così da permettere l'effettiva costruzione di percorsi alternativi agli OPG, rischia di concentrare tutto sulla creazione di "miniOPG" in ciascuna regione, perpetuando la logica manicomiale, con il tragico binomio cura/custodia. Ora rischiamo addirittura il business, alimentato obbligatoriamente dalla spesa pubblica (dato che il ricovero è disposto dalla magistratura) e a pagare saranno le Asl (e lo Stato qualora sia prevista la vigilanza esterna). Mentre è inquietante l'idea che potrebbero essere soggetti privati a realizzare e gestire strutture detentive. Un disastro, uno stravolgimento di quello che doveva essere il processo di superamento degli OPG: chiediamo al Ministro della Salute la convocazione urgente dell'incontro, che pure aveva convocato e poi rinviato. Al Presidente della Conferenza delle Regioni, che abbiamo già incontrato, chiediamo un immediato intervento. Come auspichiamo una decisa azione del Ministro della Giustizia contro l'idea di privatizzazione degli opg che questa previsione contiene e che rischia di aprire un varco pericolosissimo per l' intero sistema penitenziario e giudiziario. Insistiamo, perché si proceda subito a finanziare, non ancora strutture manicomiali, ma i Progetti Terapeutico Riabilitativi Individuali, in modo da "svuotare" gli attuali OPG, destinando i finanziamenti previsti dalla legge 9/2012 (intanto i 93 milioni nel biennio per l'assistenza sanitaria) ai Dipartimenti di Salute Mentale. L'ordine del giorno (9/4909/ 31) approvato alla Camera, in occasione del voto sulla legge per l'emergenza carceri, impegna il Governo proprio in questa direzione Finché non cambierà finalmente la legge sull'imputabilità del "folle reo" e sulla "pericolosità sociale", senza una vera presa in carico dei Dipartimenti di Salute Mentale per offrire percorsi individuali di assistenza come prevedono sentenze della Corte Costituzionale, tutti (o quasi) gli internati saranno inevitabilmente trasferiti nelle nuove strutture manicomiali (ora perfino private !), dove la Magistratura continuerà a disporre l'esecuzione della misura di sicurezza. L'urgenza è certo quella di dare sollievo agli uomini e alle donne oggi internati negli attuali OPG, realtà indegne di un paese civile, ma bisogna farlo restituendo dignità e diritti di cittadinanza, non alimentando business o nuovi manicomi, che per loro natura impediscono la cura e la riabilitazione di persone malate. p. Comitato StopOPG Convegno: "un volto un nome". Cagliari, 26 aprile 2012
Organizzato dal Comitato Regionale StopOPG Sardegna Sala convegni Hotel Regina Margherita Via Regina Margherita 44 - CAGLIARI
Parma 13 aprile 2012. "Aprite quelle porte" presentazione della campagna SPI. Interviene StopOPG.Iniziativa di lancio della campagna di sensibilizzazione "APRITE QUELLE PORTE" PARMA 13 APRILE 2012 Palazzo della Provincia - Sala Savani - Piazza della Pace,1
CGIL CISL UIL SARDEGNA: NO ai miniOPG.Richiesta di incontro all'Assessore regionale su presa in carico dei cittadini sardi internati in OPG StopOPG: 'Riportiamoli a casa'. Report dell’iniziativa del 4 aprile a MilanoGrande partecipazione e dibattito intenso al convegno sul superamento degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari, organizzato il 4 aprile dal Comune di Milano a Palazzo Marino, su proposta del comitato stopOPG lombardo. Stefano Cecconi - locandina e programma dell'iniziativa
StopOPG: riportiamoli a casaCONVEGNO promosso dall'Assessorato alle Politiche Sociali e Cultura della Salute del Comune di Milano ore 9,00 - 14,00 Sala Alessi di Palazzo Marino Milano, 4 aprile 2012 OdG Provincia e Comune dell’Aquila, approvato su proposta di StopOPG AbruzzoOdG Provincia e Comune dell’Aquila Seduta del Consiglio congiunto del 29.02.2012 in occasione della Giornata Nazionale della Salute Mentale Esito dell'incontro VII Commissione Salute della Conferenza delle Regioni e Province Autonome del 29-2-2012
Conferenza delle Regioni e Ministero della Salute accolgono una proposta di stopOPG: viene istituita una commissione "politica" Stato Regioni che (su proposta dell'Assessore Lusenti: Emilia Romagna) non si limita a fissare i requisiti delle strutture previste dalla nuova legge ( 9/2012 art 3 ter) ma "accompagna" il processo di superamento degli OPG, composta da rappresentanti del Ministero della Salute e dagli Assessori alla Salute delle Regioni sedi di OPG (Campania, Emilia Romagna, Lombardia, Sicilia, Toscana) e delle regioni Liguria, Puglia, Veneto.
Ora le Regioni designate dovranno comunicare direttamente al Ministero della Salute i nominativi dei propri rappresentanti regionali.
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