OPG superamento

Justice in Italy . Cagliari 01 12 2012

 

" Confronto sul mondo delle carceri"
1 dicembre 2012 - ore 18
Sala Cosseddu c/o casa dello Studente
Via Trentino Cagliari 
 
con:
  • Valentina Ascione, giornalista e autrice del documentario "Just(ice) in Italy" 
  • Roberto Loddo, presidente associazione"5 novembre"
  • Giuseppe Zoccheddu, direttore I.P.M. Quartucciu.  
L'incontro, è organizzato dall'associazione studentesca "Il Paese delle Meraviglie", dall'associazione "5 novembre" e dall'Asarp. 
 
 
 
Segreteria organizzativa "Il Mese dei Diritti Umani"
Gisella Trincas 3381597287 ASARP 
Roberto Loddo 3316164008 Comitato sardo "Stop Opg" 
Antonello Murgia 3888966430 SOS Sanità - Sardegna 

 

Comitato regionale stopOPG LAZIO: usare subito il fondo regionale per dimettere dagli OPG gli internati con i progetti individuali di cura e riabilitazione

 

 
Alla c.a. Presidente Regione Lazio
On. Renata Polverini 
 
Assessore ai Servizi Sociali
On. Aldo Forte 
 
e p.c.
Direttore della Direzione Dott.ssa Miriam Cipriani
Il Dirigente dell’Area Dott.ssa  Simonetta Fratini 
 
 
Oggetto: modalità di gestione del fondo della LR 11/2012 art. 8 commi 44-45 e 46 
                                                                   
In riferimento alla nota del 29.10.2012 inviata ai Direttori dei DD.SS.MM. da parte del Dipartimento Programmazione Economica e Sociale riguardante le modalità di utilizzo del Fondo di cui alla legge in oggetto, finalizzato al recupero e al reinserimento sociale dei pazienti dimissibili  dei circa 160 residenti nel Lazio e attualmente internati presso gli OPG di Aversa, Napoli e Castiglion delle Stiviere, il Comitato Stopopg del Lazio nel prendere atto con soddisfazione dello stanziamento da parte della Regione Lazio invia alle SS.VV. la seguente nota.
 
Il Comitato Stopopg del Lazio ritiene che detto fondo sia utilizzato per il recupero e il reinserimento sociale dei pazienti dimissibili mediante “Percorsi terapeutico/riabilitativi individualizzati a forte integrazione socio-sanitaria”, da parte dei Dipartimenti di salute mentale delle ASL. In particolare si ritiene utile assegnare le risorse in modo proporzionale (quota paziente) al numero dei pazienti dimissibili e presi in carico dai DSM delle Asl di residenza. 
 
Di conseguenza, siccome l’azione di presa in carico non si esaurisce con la collocazione dei pazienti in strutture quali le Comunità terapeutiche che rappresenta l’inizio di un percorso che dura nel tempo, i progetti di presa in carico non possono concludersi entro il 2012.
 
Pertanto il Comitato stopopglazio chiede alle SS.VV. di approvare entro il 2012 i progetti per la presa in carico di tutti gli internati dimissibili dei circa 160 residenti nel Lazio, fermo restando che la durata degli stessi va ben oltre l’anno di competenza del fondo stesso.
 
In attesa di riscontro, cordiali saluti
 
p. Il Comitato Regionale STOP OPG
Giorgio Cerquetani, Tonia Di Cesare, Girolamo Digilio
 

L'inganno sugli Opg più piccoli ma uguali - UNITA' 28 10 2012

L'inganno sugli Opg più piccoli ma uguali

Nel marzo del 2013 chiuderanno gli attuali ospedali psichiatrici. ma riapriranno strutture del tutto simili sparse nelle Regioni

Una certezza in un mare di dubbi. La certezza è una data fissata per legge: il 31 marzo 2013, giorno in cui dovranno chiudere gli Opg, gli ospedali psichiatrici giudiziari. I dubbi invece sono quelli del mondo del volontariato, dei medici e delle associazioni sul dopo. Un dubbio che diventa anche timore per chi tutti i giorni dedica il suo tempo per cercare di trovare soluzioni al problema delle quasi 1500 persone che vivono nei sei ospedali psichiatrici d’Italia. «Non vorremmo che dagli Opg si passasse ai manicomietti dice Stefano Cecconi, del coordinamento nazionale Stop Opg e dirigente nazionale Cgil perché a oggi non si sa ancora bene cosa possa accadere. Ma soprattutto sembra abbastanza difficile poter attuare la norma del febbraio 2012». Quella legge varata dopo l’inchiesta portata avanti dalla commissione parlamentare guidata da Ignazio Marino sui sei ospedali psichiastrici d’Italia.
Un’indagine che aveva messo a nudo un mondo ai più sconosciuto, ma drammatico. Quello dei cosiddetti «ergastoli bianchi scontati da persone con invalidità o altri problemi che», usando le parole di Alessio Scandurra, dirigente dell’associazione “Antigone” e componente dell’Osservatorio nazionale, «sarebbero dovute stare altrove». «Negli Opg abbiamo trovato persone ricoverate da quasi trent’anni spiega Cecconi e succede perché dopo due anni di permanenza in Opg c’è la cosiddetta revisione. Se però non c’è una struttura esterna che si fa carico della persona che finisce dentro, allora si proroga; e di proroga in proroga passano gli anni». Oggi, a sentire il sindacalista, qualche piccolo movimento sembra esserci stato. «In questo periodo ci sono state alcune dimissioni e qualcosa si è mosso in qualche centro aggiunge ma è sempre poco, troppo poco». Quanto al futuro: «C’è anche la paura che un’eventuale accelerazione possa portare a un’altra cosa argomenta Cecconi -: la messa a disposizione nelle regioni di piccoli manicomietti destinati a 30, 40 persone, senza pensare invece a soluzioni alternative».
Un problema che Roberto Loddo, portavoce del «Comitato Stop Opg» della Sardegna, ha messo anche nero su bianco in una lettera aperta inviata il 29 settembre alla Regione e agli altri rappresentanti delle Istituzioni. «Gli attuali Opg dovrebbero chiudere entro marzo 2013, ma l’attenzione sembra solo concentrata sull’apertura delle strutture residenziali sanitarie «speciali», molto simili agli ospedali psichiatrici (mini Opg) scrive : rischiamo di ritrovarci con numerosi piccoli manicomi disseminati nelle diverse regioni, compresa la Sardegna». Proprio per sensibilizzare l’opinione pubblica e le istituzioni, il «Comitato Stop Opg» Sardegna ha deciso di promuovere dal 10 novembre al 10 dicembre un’iniziativa al giorno. «Ci sarà un appuntamento quotidiano con testimonianze di persone provenienti da tutta l’Italia spiega proprio per far sì che tutti possano conoscere questo mondo, e questi problemi». Per Luigi Manconi, dell’associazione «A Buon Diritto», «la norma era indispensabile e indifferibile anche perché lo stato degli Opg era, se possibile, peggiore di quello delle carceri». Ricordando le difficoltà che si incontrano quando si interviene per visitare strutture come gli Opg, Manconi spiega anche che «come si temeva non è stato fatto quanto necessario perché il trasferimento degli internati in strutture degne potesse avvenire in tempi previsti». Quindi l’affondo: «Alcune riforme sono costose.
Sembra però che quelle che riguardano i gruppi sociali più deboli producano un atteggiamento di avarizia persino più gretto di altre». Quanto sia faticoso lavorare in questo settore lo sa bene don Giuseppe Inzana, sacerdote e presidente dell’associazione «Casa di solidarietà e accoglienza» a Messina. Nella sua Comunità ospita giovani che sono passati anche all’Opg. Ogni giorno fa la spola dalla Comunità all’Opg di Barcellona Pozzo di Gotto, dove da quasi trent’anni fa il cappellano. Don Inzana è uno di quelli che hanno aperto le porte ai pazienti degli Opg e spianato la strada per una vita alternativa alle mura di un ospedale psichiatrico giudiziario.
«Tempo fa abbiamo seguito il caso di un uomo della Lombardia racconta lo presero perché venne trovato senza carta di identità. È arrivato dentro l’ospedale giudiziario ed è rimasto per un po’ di tempo». Poi? «C’è stata un nostro interessamento con il dipartimento di salute mentale del suo distretto e alla fine siamo riusciti a inserirlo in un progetto individualizzato». C’è una cosa che non piace a don Inzana, che fa parte del comitato Stop Opg. «Contestiamo la legge che vuole fare le strutture nel bosco. Chiediamo che siano in centro, dove si vive. Pensate che quando accompagnavamo un ragazzo a lavorare alle 4 del mattino avevamo una vicina che ogni giorno si affacciava per salutarlo». Non è ottimista Patrizio Gonnella, presidente di «Antigone». «Cosa succederà al 31 marzo? Secondo me in questo momento non lo sa nessuno spiega -, tutto è proceduto con estrema lentezza. Quella era una legge che aveva una minima copertura finanziaria». E oggi? «Mancano decreti attuattivi. Ci potrebbero poi essere due possibilità: che a gennaio venga prorogato il termine di chiusura oppure, che venga utilizzato per gli Opg il sistema del project financing , per la realizzazione e funzionamento di strutture private».
Emilio Lupo, psichiatra napoletano e responsabile nazionale di «Psichiatria democratica» non usa giri di parole. «Ho grandi preoccupazioni dice -, sono convinto che si arriverà alla fine dell’anno e nel milleproroghe si mette pure questo, ossia si farà ritardare la chiusura degli Opg».
Per l’esponente di «Psichiatria democratica» il problema va affrontato in tempi rapidi e in maniera pragmatica. «Sino a oggi si sono fatti tavoli e tavolini di discussione; ora è necessario agire. Ho fatto anche una proposta che prevede la costituzione di un ufficio di dismissione a tempo e a costo zero con funzionari del ministero della Salute e della Giustizia in cui si coordinano gruppi di lavoro regionalizzati». Per Emilio Lupo è necessario «pensare alle persone» perché «molto spesso negli Opg ci stanno uomini e donne che dovrebbero stare altrove. Uno che è finito dentro per oltraggi o resistenze dovrebbe andare da un’altra parte. Perché chi entra nell’Opg, spesso, finisce per scontare il cosiddetto ergastolo bianco».

Ottobre 2012 – ,Marzo 2013 : sei mesi di mobilitazione: “chiudono gli OPG o riaprono i manicomi ?”

 

OTTOBRE 2012 – MARZO 2013

Sei mesi di mobilitazione: “chiudono gli OPG o riaprono i manicomi ?”
 

Continua la mobilitazione per chiudere definitivamente e senza trucchi gli O.P.G. Ospedali Psichiatrici Giudiziari e per fermare gli attacchi contro la legge Basaglia

Tra crisi economica, ritardi e manchevolezze di Governo e Regioni, tagli della spending review che colpiscono Asl-Dsm e Comuni, il processo di superamento degli OPG resta incerto, e assai rischioso negli esiti che potrebbe avere.

La mobilitazione di stopOPG continua per restituire cittadinanza e diritti alle 1.500 persone ancora rinchiuse negli OPG e alle cittadine e ai cittadini che, con l'attuale legislazione, possono continuare a subire una "misura di sicurezza" negli attuali OPG o nelle nuove strutture speciali (i mini OPG).

Le tappe della mobilitazione a 6 mesi, a 3 mesi, e al termine ultimo per il superamento degli attuali OPG, che la legge 9/2012 fissa tra il 1 febbraio e il 31 marzo 2013

 

  •  Novembre 2012
    stopOPG incontra:
    - il senatore Ignazio Marino
    - il Ministro della Salute Renato Balduzzi
     
  •  12 dicembre 2012 
    "DEI DIRITTI E DELLE PENE"
    Roma: conferenza nazionale sull'esecuzione della pena... leggi tutto
     
  •  Tra il 1 febbraio e il 31 marzo 
    Oggi chiudono gli OPG o riaprono i manicomi ? - Assemblea nazionale di stopOPG
    a Roma giornata di lotta o di festa, o entrambe le cose: per un bilancio sul percorso di chiusura degli OPG e sulla campagna per la loro abolizione 

 

Lettera al Presidente della Regione Puglia e alla Giunta regionale

 

AL PRESIDENTE DELLA GIUNTA NICHI VENDOLA
ALL’ASSESSORE ALLA SALUTE ETTORE ATTOLINI
ALL’ASSESSORE AL WELFARE ELENA GENTILE
ALL’ASSESSORE ALLA CITTADINANZA ATTIVA ED ATTUAZIONE DEL PROGRAMMA, NICOLA  FRATOIANNI     
REGIONE PUGLIA
 
Oggetto:Costituzione comitato “STOP OPG” della Puglia.          
                   
Il giorno 29 settembre 2012 si è formalmente costituito il Comitato Pugliese “STOP OPG”.
Con la recente legge 9/2012 le Regioni  sono vincolate al 31 marzo 2013  a dismettere gli OPG e a collocare gli attuali 1500 circa internati in strutture alternative agli OPG.
Contrastare  l’ipotesi  dello slittamento dei tempi di applicazione della norma è il primo impegno del comitato nazionale STOP OPG ed anche di quello pugliese .
Il Comitato STOP OPG Puglia, nell’ambito della campagna nazionale, auspica l’attivazione di tavoli di confronto per creare strutture accoglienti e inclusive. Perché il rischio vero è che ora si arrivi invece a   ricreare mini OPG e dunque, ancora una volta, a luoghi di costrizione e non di cura e riabilitazione.
Le risorse finanziare per intervenire ci sono ma devono poter essere trasferite. ‘Chiudono gli OPG o riaprono i manicomi?’ Questa è la nostra preoccupazione sullo sbocco che potrebbe avere la recente legge .Noi crediamo che ai circa 1500 pazienti internati negli OPG (di cui 400/500 la Commissione Marino ha segnalato che potrebbero essere già oggi dimessi) vadano riconosciuti diritti, un volto e un nome, dignità. Cioè storia, identità, cittadinanza. Per questo a fianco della chiusura degli OPG deve esserci l’apertura dei servizi territoriali, il potenziamento della medicina di comunità, oggi non strutturati né attrezzati adeguatamente per accogliere a dovere queste persone. E per questo bisogna anche  lavorare per cambiare il codice penale”
I dati da noi acquisiti presso l’Assessorato alla Salute della Regione per la Puglia ci indicano che:
-ad Aprile 2012 gli internati erano 65; a settembre 2012 nell’OPG di Barcellona Pozzo di Gotto (Sicilia), quello scelto per ospitare i residenti della nostra regione, gli internati sono 47. Di questi 13 sarebbero già in condizione di dimissione, mentre i restanti 34, per caratteristiche varie di tipologia di reato, dovrebbero essere trasferiti in strutture vigilate sanitarie. In assenza di accordo su quale deve essere l’istituzione che garantisce tale vigilanza,si è orientati a valutare anche strutture ospitate in istituti di pena, seppure non promiscue con gli stessi.
La legge 9/2012 dice che queste strutture devono essere organizzate per moduli non superiori a 20 posti. Il che significherebbe per la Puglia almeno 2 strutture. Le ipotesi in valutazione sono da parte della Regione Puglia diverse e tutte al momento subordinate ad un indagine che la stessa ha avviato con tutte le ASL per verificare se sono disponibili strutture sanitarie, magari dismesse, che rispondano ai requisiti previsti dalla legge, nonché alla programmazione regionale.
Dei 47 in questione,16 potrebbero essere dimessi entro il 2012, salvo revisione della loro pericolosità e previa diagnosi adeguata.
Dei 26 già dimessi fino ad oggi, 24 erano ristretti a Barcellona Pozzo di Gotto, 2 ad Aversa. Non si hanno notizie precise se tutti questi sono stati presi in carico dai DSM (Dipartimenti di Salute Mentale) delle ASL di residenza. Di certo si sa che  diverse sono le strutture private(CRAP) che li hanno accolti e che sono ubicate su varie province pugliesi.
Alcune di quelle che ne hanno accolto in maggiore numero sono: Incontro di Putignano, Sorgente di Presicce, Metropolis di Molfetta, Apollo di Castellana Grotte.
Il Comitato pugliese STOP OPG intende chiedere alla Regione Puglia, quindi, per non vanificare i principi della legge 9/2012, di attivare l’immediata apertura di un tavolo che rivendichi di:
Riportare gli internati nella realtà di provenienza;
Imporre ai DSM la presa in carico, con l’elaborazione di un progetto individualizzato per la dimissione;
Richiedere  l’immediato  riparto  alle regioni dei fondi della legge 9\2012;
Inserire i soggetti  in strutture già previste dalle leggi regionali,  psichiatriche e socio-sanitarie, secondo quando previsto dal progetto individualizzato elaborato dal  DSM di residenza;
Per quei soggetti che abbiano commesso reati  che presentano disturbi psicopatologici  acuti, attivare forme alternative di detenzione,anche di carattere domiciliare;
Rimettere in discussione il concetto di pericolosità sociale.
 
STOPOPG, Comitato Regionale della Puglia
Cgil Puglia, FP Cgil Puglia, Ufficio H CGIL Bari,Forum della Salute Mentale Puglia, Cittadinanza Attiva Puglia, ARCI Puglia, Psichiatria Democratica Puglia, Antigone Puglia.
 
 
Per il Comitato
Antonella Morga
 

 

Comitato StopOpg Sardegna presenta: Il mese dei Diritti Umani 10 novembre 2012 – 10 dicembre 2012

Il “Mese dei Diritti Umani” è la nuova campagna di sensibilizzazione lanciata comitato sardo "Stop Opg" che vuole coinvolgere la società civile, il mondo della cultura, della conoscenza, dell’arte e tutte le cittadine e i cittadini interessati e sensibili al rispetto dei diritti umani.
Nessun governo può utilizzare l’emergenza pubblica, la sicurezza e l’ordine pubblico per giustificare la tortura delle persone e negare i loro diritti. Il comitato sardo “Stop Opg” in occasione della giornata mondiale dei Diritti Umani che si celebra in tutto il mondo, propone un mese di eventi di cultura e approfondimento per sensibilizzare le cittadine e i cittadini sardi alla tutela dei diritti umani. Le tematiche che verranno trattate vanno dall'abolizione degli ospedali psichiatrici giudiziari, ai diritti civili delle cittadine e dei cittadini migranti, al diritto all'informazione libera, ai diritti nel mondo della salute mentale e al riconoscimento dei diritti civili delle persone private della libertà personale.
L’iniziativa, si svolgerà in tutta la Sardegna dal 10 novembre al 10 dicembre 2012. La data del 10 dicembre è stata scelta per ricordare la proclamazione da parte dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite della Dichiarazione universale dei diritti umani, il 10 dicembre 1948. Le organizzazioni sensibili e interessate potranno organizzare un evento in ogni comune della Sardegna all’interno di questo periodo e dovranno comunicare giorno, luogo e titolo dell’evento, al Comitato "Stop Opg".

 

 

 

Con il patrocinio di

Asl 8 - Provincia di Cagliari - UNASAM

 

Comitato Stop Opg Sardegna

presenta:

 

Il mese dei Diritti Umani

 

nessun individuo potrà essere sottoposto a trattamento o punizioni crudeli, inumani o degradanti”

(art.5 Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo)

 

10 novembre 2012 – 10 dicembre 2012

 

Programma:

 

Sabato 10 novembre

Tutto il giorno

volantinaggio in città, nelle piazze, nelle scuole

 

Sabato 10 novembre

dalle 19:00 alle 22.00

Aperitivo e cena solidale “Dalla terra alla vita”

per progetto di cooperazione internazionale

a sostegno di comunità di agricoltori a Bahia (Brasile)

Cagliari, Via Corte d'Appello n. 39 Piano terra

presso l'associazione culturale “Carali”

prenotazioni: 3383187899 - 070651884

a cura di AseCon Ong

 

Domenica 11 novembre

Pedalata per i Diritti Umani"

L'associazione "Amici della bicicletta Cagliari" organizza la "Pedalata per i Diritti Umani" Ritrovo ore 10.00 a Cagliari in piazza Giovanni XXIII Partenza ore 10.30 - Percorso cittadino attorno al centro storico.

Informazioni: amicidellabiciclettacagliari@gmail.com

Sabato 17 novembre

Sirio Sardegna Teatro

presenta:

Se dai miei versi strappi le rose...

poesie e musiche dall'inferno del Kurdistan

ideato, diretto e interpretato da Gisella Vacca

con la partecipazione del musicista Mübin Dünen

assistenza tecnica

Giuseppe Di Malta

ore 21.00

Sala Gai - Gagliardo c/o Casa Sirio, Selargius (Ca)

S.S. 387 km 8 direzione Dolianova

A cura di Sirio Sardegna Teatro

L'ingresso costa 12 Euro, e comprende la fruizione dello spettacolo e una degustazione finale. Visto il numero ridotto di posti all'interno della Sala Gai-Gagliardo, è gradita la prenotazione. Info: siriosardegnateatro@tiscali.it

 

Giovedì 22 novembre

Alle ore 20:30, presso la sede di via Montesanto 28, si terrà un incontro - dibattito, con lA proiezione del film “Lacime di Gaza”

A cura dell'associazione “Sardegna Palestina”

 

Venerdì 23 novembre

presentazione del Libro "Cielo di Pietra"

ore 18.00

A Sassari, presso la Libreria Odradek
in appoggio alla

"Campagna internazionale Freedom for Ocalan and peace in Kurdistan"
un libro ispirato alle avventure e disavventure di un giovane kurdo

seguono dibattito e concerto

interverranno:

Massimo Casagrande (ASCE),

Abdurrahman Bakrak (profugo kurdo),

contributo artistico: Celestina Masia , Jack Evans e Anna Lai

A cura dell'ASCE, associazione sarda contro l'emarginazione

 

 

Sabato 24 novembre

Presentazione del libro:

TSO. Un'esperienza in reparto psichiatria

di Magda Guia Cervesato , “edizioni sensibili alle foglie”.

...la sopravvivenza personale e della società, non può passare per il ripudio di un figlio e cittadino. Per l'abbandono della propria carne a se stessa o al manicomio locale, che è uguale. Talvolta peggio...”

insieme all'autrice partecipano

Don Ettore Cannavera (Comunità “La Collina)

Gisella Trincas (Asarp)

Ore 18:00

presso Comunità “La Collina” Serdiana.

a cura dell'Asarp e della Comunità la Collina

LOCANDINA

 

29 novembre

Diritti e Informazione”

Incontro con la stampa sarda

a cura dell'associazione “Articolo 21”

Presso la sala dell'Associazione Stampa Sarda

ore 17.00

a Cagliari in via Barone Rossi n. 29

Modera

Ottavio Olita - portavoce Artcolo 21

Intervengono

F. Birocchi – pres. Associazione Stampa Sarda

F. Peretti – pres. Reg.le Ordine dei giornalisti

S. Conti - Amnesty International

A. Murgia - Anpi

C. Cotza - Arc

G. Bellu - Asibiri

M. Mirasola – Comintato Primo Marzo

M.G. Calligaris – Diritti e Riforme

GL. Scroccu - Fondazione L. Raggio

C. Dore j - Libertà e giustizia

R. Loddo - Stop opg

LOCANDINA

 

Sabato 1 dicembre

Confronto sul mondo delle carceri”

a Cagliari, presso Sala Cosseddu

c/o casa dello Studente – Via Trentino

ore 18:00

con Valentina Ascione, giornalista e autrice del documentario “Just(ice) in Italy”

Roberto Loddo, associazione”5 novembre”

e Giuseppe Zoccheddu, direttore I.P.M. Quartucciu

a cura dell'associazione studentesca “Il Paese delle Meraviglie”,

l'associazione “5 novembre” e l'Asarp.

LOCANDINA

 

Sabato 1 dicembre

Il quindicinale online “il manifesto sardo” (http://www.manifestosardo.org/) aderisce al Mese dei Diritti Umani dedicando una parte del numero del 1 Dicembre, all'inferno delle carceri in Sardegna e ai diritti civili e umani negati delle cittadine e dei cittadini privati della libertà.

 

Domenica 2 dicembre

Una piazza per i Diritti Umani

dalle ore 9.30 alle 13.30

Cagliari, Piazza San Cosimo
La Piazza della solidarietà è un appuntamento fisso, ogni prima domenica del mese, tra quaranta associazioni che a Cagliari, in Sardegna, nel mondo, si occupano di solidarietà, diritti sociali e civili, cooperazione internazionale, ambiente, animali, categorie
discriminate, deboli, povertà, pregiudizio, esclusione.
Per il Mese dei Diritti Umani, le Associazioni della Piazza si ritroveranno il 2 dicembre in Piazza S. Cosimo a Cagliari dalle 9.30 alle 13.30 e il Comitato sardo “Stop Opg”, organizzatore dell'importante iniziativa a cui la Piazza aderisce, sarà l' ospite speciale della giornata. Le Associazioni animeranno la piazza con diverse attività di sensibilizzazione e informazione. Tra le iniziative è previsto un training teatrale aperto ispirato al teatro dell'oppresso incentrato sul tema dei diritti che coinvolgerà le persone che parteciperanno in un percorso di presa di coscienza attraverso scene di teatro immagine.
A cura delle associazioni aderenti alla Piazza della Solidarietà

 

Lunedì 3 dicembre

Conferenza pubblica

Salute mentale, carceri e Opg”

A cura del Comitato Stop Opg e delle organizzazioni aderenti al Mese dei Diritti Umani, sarà inaugurata la Mostra sui Diritti Umani

Modera

Giovanni Runchina – Giornalista Sardiniapost.it

partecipano

Stefano Cecconi, portavoce nazionale comitato “Stop Opg”

Patrizio Gonnella, presidente nazionale Associazione Antigone

Ore 16:00

sala consiliare Palazzo Regio, Cagliari

 

Martedì 4 dicembre

Convegno sul diritto all'istruzione

Con Caterina Gammaldi – CIDI

presso una scuola (da definire)

A cura del CIDI di Cagliari

(Centro di Iniziativa Democratica degli Insegnanti)

 

Mercoledì 5 dicembre:

Giornata Nazionale della Salute Mentale”.

Ore 11:00, Cagliari, sotto il Palazzo del Consiglio Regionale, via Roma

Avvio petizione popolare rivolta al consiglio regionale per l'attuazione di un piano regionale per la salute mentale che rispetti i diritti delle persone sofferenti mentali e delle loro famiglie.

 

venerdì 7 dicembre
conferenza sul disarmo nucleare
disarmo nucleare? Una strada possibile”

"trasformare lo spirito umano per un mondo libero dalle armi nucleari".

La campagna “Senzatomica” ha l'obiettivo di creare un movimento globale di persone
che manifestino con chiarezza la propria volontà per la messa al bando delle
armi nucleari attraverso una Convenzione Internazionale per la loro abolizione.
Alle ore 18.00

Cagliari, presso il Teatro Cecchi Viale Fra Ignazio
A cura dell'istituto buddista italiano “soka gakkai” e “Senzatomica”

 

Sabato 8 Dicembre

Io e il Tempo”

Incontro sulla multiculturalità e l'integrazione

Storie di Integrazione
Ore 18:00
(Sede e relatori da confermare)

A cura dell'associazione culturale

"Sardegna-Libano - Un ponte per il Mediterraneo"

 

Domenica 9 dicembre

Incontro sui diritti umani con la comunità mussulmana”

Con Sulaiman Hijazi e Luca De Martini

della comunità mussulmana di Cagliari

a cura dell'associazione “El Hoda”

alle 10:00

Moschea di Cagliari, via del Collegio, n°33

 

Lunedì 10 dicembre

Visita guidata al Palazzo Regio di Cagliari

alle 13:00, al termine della giornata conclusiva del Mese dei Diritti Umani

a cura dell'associazione “Amici di Sardegna”

 

Lunedì 10 dicembre

giornata conclusiva del Mese dei Diritti Umani

presso sala consiliare Palazzo Regio, Cagliari

dalle ore 9.00 alle ore 13.00

con letture sulla Costituzione Italiana,

a Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo e altro ancora.

Con Antonello Murgia, presidente ANPI della sezione di Cagliari

Carlo Smuraglia, Presidente nazionale ANPI,

Andrea Pubusa, docente di Diritto Amministrativo

A cura dell'ANPI (Associazione Nazionale Partigiani d’Italia)

 

 

 

Segreteria organizzativa

Il Mese dei Diritti Umani
Gisella Trincas 3381597287 ASARP
Roberto Loddo 3316164008 Comitato sardo “Stop Opg”

Antonello Murgia 3888966430 SOS Sanità - Sardegna

stopopgsardegna@gmail.com

stopopgsardegna.com

mesedeidirittiumani.blogspot.it

 

"Via gli Opg, tornano i manicomi? " di Stefano Cecconi

Stefano Cecconi, Comitato nazionale stopOPG, racconta della mobilitazione nazionale contro gli OPG per la rubrica settimanale sul Manifesto del 10 ottobre 2012
link diretto

 

 

La giornata di mobilitazione del 29 settembre scorso promossa da stopOpg (chiudono gli Opg o riaprono i manicomi?) ha denunciato i ritardi del processo di superamento degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari e i rischi della recente Legge “svuota carceri” n. 9 del 2012 (l’articolo 3 ter è sugli Opg). Opinione diffusa è che il termine ultimo per la chiusura degli Opg disposto dalla legge (marzo 2013) non sarà rispettato e che verrà disposta una proroga.
 
Ma non vi sono solo ritardi, bensì rischi di re-istituzionalizzazione manicomiale. L’attenzione di Governo e Regioni è concentrata sull’apertura delle strutture residenziali “speciali” – previste dalla legge 9 in luogo degli attuali Opg – dove eseguire la misura di sicurezza, molto simili a ospedali psichiatrici. Rischiamo di ritrovarci con numerosi piccoli manicomi regionali (i “mini Opg”).  Emblematica la scelta delle Marche di costruire una simile struttura a Fossombrone, vicino al carcere; o la richiesta di mantenere aperto l’Opg di Castiglione delle Stiviere come …. manicomio modello.
 
Un sintomo chiaro del rischio di deriva “manicomiale” è proprio la mancata richiesta da parte delle Regioni al Governo dei finanziamenti speciali e aggiuntivi (38 milioni nel 2012 e 55 milioni dal 2013) che la legge 9/2012 dispone per assicurare l’assistenza alternativa all’Opg: per assicurare i progetti terapeutico riabilitativi individuali, per dimettere gli internati e per prevenire i nuovi internamenti.
Così rischiano di decadere persino le indicazioni della Corte Costituzionale, che con due sentenze (nel 2003 e 2004) ha dichiarato possibile (anzi necessario) svolgere la misura di sicurezza fuori dall’Opg, per rispondere al bisogno di cura delle persone con soluzioni adeguate, che Opg e carcere non garantiscono.
Perciò la mobilitazione di stopOpg continua. Intanto, sul fronte dei servizi del welfare locale, insistiamo per lo sblocco dei finanziamenti (di cui sopra) finalizzati all’assistenza fuori dall’Opg. Perché per evitare l’internamento bisogna che i servizi nel territorio delle Asl e dei Comuni siano attivi. Anche per la magistratura di sorveglianza più propensa ad evitare il ricovero in Opg, ci sono  difficoltà a disporre misure alternative quando manca la cura delle persone internate da parte dei Dipartimenti di Salute Mentale e dei servizi sociali dei comuni. La presa in carico con progetti di riabilitazione individuale è decisiva per rimuovere anche la “pericolosità sociale”, permettendo la dimissione o comunque l’esecuzione della misura fuori dall’Opg.
 
Non basta. Occorre modificare alla radice gli articoli del codice penale, altrimenti gli Opg (vecchi o nuovi) continueranno ad essere alimentati da nuovi ingressi. Sono quegli articoli del codice Rocco che, associando “follia” (incapacità di intendere e di volere) a “pericolosità sociale”, hanno mantenuto in vita l’Opg e dunque un canale “parallelo e speciale” riservato ai malati di mente. Com’era con i manicomi prima della legge Basaglia. Solo così potremo restituire cittadinanza e diritti alle 1.500 persone ancora rinchiuse negli Opg, dove si continua a soffrire e a morire; e a evitare che altre persone subiscano una misura di sicurezza invece di ricevere cure e assistenza.

Le radici e le ali: stopOPG Marche interviene a convegno CNCA

Le radici e le ali

Giornata a sostegno del CNCA delle Marche

Comunità "la speranza"

5 ottobre 2012 Sant’Elpidio a Mare

Mantova: ciclo di incontri sulla “contenzione” da venerdì 5 ottobre 2012

Il settimanale “L’Espresso” e la cronaca giudiziaria di questi giorni si sono fatti carico di documentare la fine atroce e assurda nel reparto di psichiatria dell’ospedale di Vallo di Lucania (Sa)  del maestro Franco  Mastrogiovanni: era in trattamento sanitario obbligatorio, cioè  era stato ricoverato contro la sua volontà, e chi lavorava in quel servizio ha trovato giusto,  indispensabile, legittimo legargli polsi e caviglie con cinghie. Il processo penale deve  stabilire le responsabilità  dei singoli, ma è evidente che questa ennesima orrenda vicenda  ripropone con forza il dovere di fare a meno di pratiche che comunque, sempre violano la dignità delle persone.
Nell’estate a  Mantova, alcuni medici psichiatri che avevano lavorato nei servizi di salute mentale, hanno  sollevato  l’argomento e, in prima battuta la,  l’iniziativa è stata presentata come un contrasto di opinioni fra medici e nulla più. In realtà il tema è più complesso per l’incrociarsi e il sovrapporsi di molteplici competenze, responsabilità, aspetti etici e deontologici, interessi.
Forum salute mentale, Cgil Funzione Pubblica, Scuola di Alta Formazione in Scienze Criminologiche – CRINVE, Istituto FDE Mantova, le associazioni di famigliari e utenti dei servizi di salute mentale “La Rondine”, “Orizzonti”, “Alba”  organizzano 4 incontri per fare il punto sull’argomento con:

1. Giandomenico Dodaro , penalista dell’Università Milano Bicocca, venerdì 5 ottobre, ore 17.00 presso Istituto FDE, via Pertini 6/C (Colle Aperto) su Il problema della legittimità giuridica dell’uso della forza fisica o della contenzione meccanica nei confronti del paziente psichiatrico aggressivo o a rischio suicidi ario; -->> LOCANDINA

2. Oreste Pivetta, giornalista e scrittore,  che mercoledì 31 ottobre, ore 17.00 presso il Cinema Carbone (via Oberdan, Città) presenterà il suo libro Franco Basaglia, il dottore dei matti, Dalai, 2012;

3. Girolamo Di Giglio, presidente di Aresam, la principale associazione delle famiglie e degli utenti dei servizi di salute mentale del Lazio, venerdì 16 novembre, ore 15.00 presso Istituto FDE, via Pertini 6/C (Colle Aperto) su Sradicare la contenzione meccanica e la violenza nei reparti psichiatrici: dal dire al fare;

4. Con Livia Bicego, dirigente dei servizi infermieristici della Azienda sanitaria di Trieste,  data e luogo da definire, su Contrasto alla contenzione e alle cattive pratiche nella cura degli anziani. Eliminare la contenzione: un’utopia possibile.

Tutti gli incontri sono pubblici

Forum salute mentale, Cgil Funzione Pubblica, Scuola di Alta Formazione in Scienze Criminologiche – CRINVE, Istituto FDE Mantova, le associazioni di famigliari e utenti dei servizi di salute mentale “La Rondine”, “Orizzonti”, “Alba”

DIMISSIONI DALL’OPG E ASSISTENZA NEL TERRITORIO: l’esperienza di Bolzano (di L. Toresini)

DIMISSIONI DALL’OPG E ASSISTENZA NEL TERRITORIO:
l’esperienza di Bolzano (e cosa succede in Grecia con i manicomi)

In provincia di Bolzano corre l'obbligo di segnalare che l'inclusione di pazienti ex OPG nelle già esistenti strutture psichiatriche territoriali non necessariamente necessita di ulteriori inverstimenti.
A Merano ne abbiamo inseriti in questi ultimi dieci anni diversi, tutti senza richiesta di budget supplementare. Il budget c'è già. Un unico caso ha comportato l'intervento dello Stato, che, attraverso la Conferenza Stato-Regioni, ha attribuito un budget per un unico paziente. Ciò è stata la conseguenza della dichiarazione del primario del Servizio di Salute Mentale di Merano, che affermava la sua contrarietà all'invio ad una struttura territoriale in provincia di Trento di quello e di altri pazienti, per cui la Provincia assegnava quel budget al Comprensorio di Merano.
Nella realtà non si trattava di un caso nemmeno particolarmente gravoso. Ciò che è gravoso da sopportare è il pregiudizio nei confronti di tali pazienti, quando si insriscono nelle stutture "normali".
Il caso di cui sopra comunque rappresenta l'eccezione che conferma la regola. Non c'è bisogno di budget e/o di strutture supplementari. Ciò che è importante è la collaborazione a stretto contatto con la Magistratura e le Forze dell'Ordine, che non costituisce mai un problema. I pazienti "ex OPG" (che non sono MAI totalmente incapaci di intendere e di volere), sono perfettamente in grado di comprendere il potere deterrente di una eventuale misura cautelare di tipo diverso qualora non stessero alle regole delle strutture territoriali "normali" e di conseguenza vi si attengono.
Normalmente bastano i controlli regolari delle Forze dell'Ordine a dissuaderli altrimenti in via  preventiva.
Un unico caso poi è stato risolto con l'invio a Trieste, dove egli a un certo punto ha anche preso la residenza e non risulta più nemmeno a carico del Comprensorio Sanitario di Merano. Anche questo caso si sarebbe comunque tranquillamente potuto inserire nelle strutture già esistenti e funzionanti. Ciò che ha indotto a cercare per il soggetto un'alternativa è stato il carico eccessivo delle resistente e di pregiudizi intorno alla sua figura.
Per quanto riguarda la chiusura dei manicomi in Grecia, notizie recentissima da fonte diretta mi hanno chiarito che:

  1. la chiusura dei manicomi in Grecia non è stata ancora mai completata. Su dieci istituti già esistenti, ne sopravvivono ancora quattro, di cui due solo ad Atene.
  2. il ministro responsabile ha tagliato tutti i fondi alle NGO, cooperative e altro che si occupano di servizi, strutture alternative per la Salute Mentale. Da cinque mesi non percepiscono più la paga,
  3. E' stato detto al Ministro che se egli non paga più le strutture alternative, si sarà costretti a rimettere i pazienti nei manicomi.
  4. Egli si è dichiarato disponibile a tale soluzione (!?!!?!?)
  5. Ciò significa che i manicomi, finché non sono chiusi TUTTI mantengono sempre il loro potere di attrazione IDEOLOGICA
  6. Non sarà tuttavia possibile riimmettere tutti i pazienti nei quattro manicomi sopravvissuti alla deistituzionalizzazione in Grecia, dati
    a) i costi più alti delle rette dei manicomi
    b) l'impossibilità di riorganizzare e reperire personale e strutture. I vecchi edifici sono diventati nel frattempo fatiscenti ed inservibili.
    c) la non etica e l'antiterapeuticità della soluzione istituzionale totale
  7. Si invitano le Regioni e le Province Autonome a trarre le conseguenze dalle esperienze mediterranee, positive e negative assieme, e non si attardi su modelli sorpassati di false sicurezze, che NON ESISTONO.

Lorenzo Toresini
Bolzano 29 Settembre 2012

29 settembre 2012 - Giornata di mobilitazione nazionale - Rassegna Stampa

 

 

Sulla Giornata di mobilitazione (da vita.it)

Intervento della senatrice Poretti (da tellusfolio.it)


 

TRENTINO - Trento

 

FRIULI VENEZIA GIULIA - Trieste

 

VENETO - Padova

 

LOMBARDIA - Brescia

 

EMILIA ROMAGNA - Bologna e Reggio Emilia

TOSCANA - Firenze

 

MARCHE - Ancona

 

LAZIO - Roma

 

ABRUZZO - L'Aquila

 

PUGLIA - Bari e Lecce

 

SICILIA - Palermo e Barcellona Pozzo di Gotto

 

SARDEGNA - Cagliari


 

29 settembre 2012 - Gionata di mobilitazione: report dell'iniziativa di Firenze

 

L'iniziativa, che si è svolta a Firenze, nei locali del Centro formazione Il Fuligno, ha visto la partecipazione di molte persone, in rappresentanza delle Associazioni aderenti al comitato, e di associazioni di utenti e familiari.
Prima di iniziare i lavori della giornata, abbiamo voluto ascoltare le parole di Fiorenza Colligiani, del Coordinamento Toscano delle Associazioni per la salute mentale, perchè nessuno, meglio di chi ogni giorno è costretto a confrontarsi con l'istituzione e con e sue dinamiche assurde,  può cercare di farci capire cosa sono gli OPG, e perchè vanno chiusi.
Dopo il toccante intervento di Fiorenza, che è allegato, ha svolto la relazione introduttiva Denise Amerini (Comitato Stopog Toscana).
E' seguito l'intervento di Vito D'Anza, psichiatra responsabile del DSM ASL 3 di Pistoia, che nonostante le problematiche legate ai Dipartimenti, ha evidenziato come la presa in carico delle persone internate sia possibile già da subito.
Hanno portato il loro contributo, in aggiunta agli interventi programmati, rappresentanti di associazioni di familiari ed utenti, ed il portavoce di Altro Diritto, che, con l'occasione, ha dato l'adesione al Comitato.
La Senatrice Poretti ha concluso i lavori, ed il suo intervento non è stato confortante: non ci sono buone notizie, i 158 milioni di Euro stanziati per il 2012 non sono stati utilizzati,  siamo in ritardo su tutto, ed il rischio è che non ce la facciamo a raggiungere l'obiettivo della chiusura degli OPG al 31 marzo 2013. Peggio, si rischia di assistere a proroghe che non si sa dove possano portare.
Dal seminario, però, è giunta unanime e decisa l'affermazione che, proprio per questo, la data del 31 marzo deve essere tenuta ferma e perseguita ancora con più forza, con la richiesta di strumenti (un commissario ad hoc?) per un provvedimento di urgenza che non faccia vanificare l'importante lavoro della Commissione Marino, e la necessità di proseguire la mobilitazione con ancora maggiore incisività e visibilità.
L'Assessore Allocca non ha potuto essere presente, causa la concomitante convocazione straordinaria della Giunta, ed al suo posto è intervenuto un Dirigente della sua Segreteria, che ha risposto alle richieste che sono state avanzate, ed ha assunto impegni importanti per la Regione Toscana, come del resto si può leggere nella lettera che l'Assessore ha fatto recapitare, che è allegata.
Lettera assolutamente importante, che segna un cambio di rotta nelle politiche della regione su questo tema. E' stato chiesto, per questo, un impegno forte all'Assessore anche in Conferenza Stato-Regioni, ed è stato deciso un ulteriore appuntamento alla fine di ottobre.
 

Ospedali giudiziari, la chiusura è vicina? - Radio Articolo1 intervista Roberto Loddo e Don Giuseppe Insana

Giovedì 27 Settembre dalle 15.00 alle 15.20 in diretta su RadioArticolo1, la web radio della Cgil, www.radioarticolo1.itIntervengono: Roberto Loddo del comitato StopOpg Sardegna
e Don G.Insana, cappellano dell’Opg di Barcellona Pozzo di Gotto.

 

Bologna 1 ottobre 2012: Incontro del comitato nazionale StopOPG con i magistrati di sorveglianza

 

dalle ore 16 alle ore 19
Tribunale via Farini, 1 - 
Bologna
numero chiuso per capienza sala
per partecipare obbligatoria l'iscrizione con conferma a redazione@stopopg.it 
 
Incontro del comitato nazionale StopOPG con i magistrati di sorveglianza

Per discutere e confrontarsi: 
  • sul processo di superamento degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari, anche alla luce delle sentenze  della Corte Costituzionale del 2003 e 2004 
  • sull'attuazione della legge 9/12 e sui rischi  concreti di re-istituzionalizzazione manicomiale 
  • sul ruolo centrale che i magistrati di sorveglianza hanno in relazione all'applicazione della misura di sicurezza detentiva in Opg, alla sua revoca o proroga, ma anche in generale alla tutela dei diritti degli internati/e negli istituti penitenziari e negli Opg
  • sui rapporti tra la magistratura di sorveglianza e gli operatori del Dip.to di salute mentale
  • sui determinanti che influenzano/ determinano/ mantengono il giudizio di pericolosità
  • per avviare iniziative comuni tese al superamento reale degli istituti

Per il comitato nazionale StopOpg hanno (finora) confermato la presenza: Denise Amerini, Gianluca Borghi, Stefano Cecconi, Franco Corleone, Vito D’Anza, Giovanna Del Giudice, Peppe Dell'Acqua, Elisabetta Laganà, Franco Rotelli, Francesco Schiaffo, Fausto Viviani.
Introdurrà Francesco Maisto, Presidente Tribunale di Sorveglianza Emilia Romagna.
E' stato invitato Carlo Lusenti, Assessore alla Salute Emilia Romagna. 
 

29 Settembre 2012: giornata di mobilitazione in tutte le regioni italiane

 

Materiali per la giornata di mobilitazione del 29 settembre 2012

(il files sono scaricabili e utilizzabili liberamente)

Banner MOBILITAZIONE STOPOPG
Formato gif 250 x 80 pixel

download con tasto dx del mouse -> salva immagine con nome...

 

Liberiamo Valeria Porcheddu

 

la una ragazza sarda di 23 anni imprigionata in Opg.
di Roberto Loddo
 
da il manifesto sardo
L’internamento di Valeria Porcheddu nell’ospedale psichiatrico giudiziario di Castiglione delle Stiviere (Mantova) è la dimostrazione che il termine ultimo per il superamento degli attuali Opg è un inganno. Nonostante la legge 9/2012 fissi tra il primo febbraio e il 31 marzo 2013 la chiusura definitiva, dalla Sardegna continuano silenziosi e indisturbati gli internamenti nelle “galere dei folli”. Ad oggi, le organizzazioni aderenti al comitato sardo “Stop Opg” non conoscono le linee guida dell’assessorato regionale alla salute per la presa in carico delle cittadine e dei cittadini sardi internati nei sei Opg della penisola. La Regione Sardegna e i dipartimenti di salute mentale dovrebbero attivare progetti individualizzati di cura e assistenza, ma dai quotidiani sardi apprendiamo solamente di nuovi internamenti e ipotesi di apertura di strutture segreganti da sostituire agli attuali Opg. Questa vicenda conferma anche le cattive pratiche in atto nel mondo della salute mentale. E come se la legge 180 in Sardegna non fosse mai stata attuata e il movimento per la riforma della legge psichiatrica con Franco Basaglia non fossero mai esistiti. Invece di garantire la cura nei percorsi riabilitativi, nelle relazioni col mondo esterno e nella restituzione dei diritti di cittadinanza si continua a spedire le persone fragili come Valeria negli Opg.
Valeria Porcheddu è una ragazza di 23 anni che dalla notte del 14 agosto 2012 è imprigionata in Opg. Il vero scandalo di questa vicenda è che non si conoscono le motivazioni che hanno determinato il suo internamento. A differenza di altri casi come quello del cittadino senegalese Abdou Lahat Diop, il dipartimento di salute mentale di Oristano nega ogni genere di informazione ai rappresentanti del comitato sardo “Stop Opg” adducendo motivazioni legate a privacy e segreto professionale. Valeria è stata prelevata dall’abitazione di sua madre Adriana Zampedri (in sciopero della fame da 18 giorni) dai carabinieri di Cabras (Or) su mandato del giudice di sorveglianza. Dalla stampa e dai social network leggiamo che “il suo reato sarebbe quello di essersi allontanata dalla comunità di recupero per tossicodipendenti di Alghero in seguito alla scadenza dei termini della libertà vigilata, scadenza di ben 4 mesi durante i quali nessuna comunicazione di conferma della stessa e’ mai arrivata”.
L’attenzione mediatica sull’assurda vicenda di Valeria ha portato alla mobilitazione anche il comitato nazionale “Stop Opg”. I rappresentanti del comitato nazionale hanno contattato Ettore Straticò, neo direttore dell’Opg di Castiglione. Il dottor Straticò ha garantito ai rappresentanti il suo impegno per il rientro di Valeria nell’isola. Ma non basta sapere che Valeria potrebbe tornare. Vogliamo sapere la data certa del suo rientro e il perché di questo insensato internamento. Se davvero esistono, vogliamo sapere quali motivazioni hanno portato il tribunale di sorveglianza a decidere sulla misura di sicurezza e dichiarare Valeria socialmente pericolosa e incapace di intendere e di volere. Se mai siano state immaginate, vogliamo conoscere le alternative all’Opg che la Asl di Oristano e il dipartimento di salute mentale hanno messo in campo per assistere e prendersi cura di Valeria.
Liberiamo Valeria prima che sia troppo tardi. Prima che le illegalità e gli abusi che ogni giorno subiscono le 1.300 persone internate negli Opg trasformino lo Stato italiano in un criminale seriale.

 

Trentadue anni fa moriva Franco Basaglia

 

Il 29 agosto 1980, moriva Franco Basaglia.
Chiudendo i manicomi aveva detto: “abbiamo dimostrato che l’impossibile può diventare possibile”. 
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